« il Leoncavallo è utile »

« il Leoncavallo è utile » « il Leoncavallo è utile » Milano, Albertini imbarazza An MILANO. Al sindaco Gabriele Albertini seduto da un paio di settimane in cima a Palazzo Marino non dispiace poi tanto il Leoncavallo. Lo dice quasi per caso: «In effetti io spero che il Leoncavallo conservi una utilità anche culturale per chi la vuole vivere, come di fatto avviene». E' quasi un colpo di scena. Dopo le (remote) battaglie di Paolo Pillitteri, il socialista a guida di giunte socialcomuniste, dopo le fervorose offensive di Marco Formentini, il leghista a capo della giunta leghista, tocca a un sindaco del Polo pronunciare tiepide parole di apertura nei confronti del più famoso (e più contrastato) centro sociale italiano. Albertini parla con il suo jÈ* i| H consueto sorriso enigmatico: «So benissmo che esistono problemi di coabitazione tra i cittadini milanesi che vivono a ridosso del Leoncavallo». Dice: «Anzi mi auguro che questi contrasti potranno essere risolti o per lo meno ridotti al minimo. Purtuttativa...». Purtuttavia una qualità culturale lui la riconosce. Così accade che la timida apertura di Gabriele Albertini produca un timido inchino del Leoncavallo. E Daniele Farina, uno dei responsabili del centro sociale, si fa gentile portavoce: «Se .c'è un atteggiamento collaborativo dell'amministrazione nei nostri confronti, ci fa piacere. Noi siamo disponibili». Disponibili a cosa? «A sederci intorno a un tavolo, noi e tutti gli altri centri sociali e discutere con il sindaco tutti i modi possibili per limitare i disagi». Stupiti tutti? Mica tanto. Dice Primo Moroni, che è un po' il padre dei centri sociali: «Albertini, che ha studiato dai gesuiti, ha ripetuto che vuole governare Milano come un'azienda e perciò punta a minimizzare i conflitti. Del resto andare contro il Leoncavallo si è rivelato un boomerang per tutti i sindaci. Albertini avrà fatto i suoi conti». Aggiunge Farina: «In questi anni abbiamo fatto molto per ridurre l'impatto ambientale del centro. Se il sindaco vuole passare dalle parole ai fatti e venirci incontro per migliorare le strutture, noi siamo pronti a ascoltarlo». Il minuetto produce qualche spiazzamento. Specie a Riccardo De Corato, il vicesindaco, senatore di alleanza nazionale, da anni uno dei più acerrimi nemici del Leoncavallo. «Che loro abbiano una qualche utilità culturale, la trovo un'affermazione discutibile. Io non la penso così. E non la pensano così i cittadini che ci vivono attorno. Comunque...». Comunque? «Il Leoncavallo, grazie ai danni commessi da Formentini è riuscito a ottenere dal costruttore Cabassi un'area in concessione. Da lì non li sposterà più nessuno. Albertini non fa altro che prenderne atto». Anche De Corato disponibile a un incontro con i giovani del Leoncavallo? «Assolutamente no. Semmai - dice - sono disponibile a un incontro con i cittadini del quartiere». E aggiunge fatalista: «Non c'è riuscita la magistratura a chiuderlo, non ci sono riusciti i carabinieri, figuriamoci se ci riuscirà il Comune...». Quindi prende atto? «Prendo atto». [r. m.] jÈ* i| H Il sindaco di Milano Gabriele Albertini

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