Deficit da 33 miliardi per la Torino-Fréjus di Gianni Bisio
Deficit da 33 miliardi per la Torino-Fréjus Deficit da 33 miliardi per la Torino-Fréjus La Sitaf deve pagare gli interessi passivi dei debiti contratti nelle passate gestioni Deficit record per la Sitaf, la società del Fréjus: il bilancio 1996, che sarà esaminato dall'assemblea degli azionisti il prossimo 19 giugno, presenta un «buco» di 33 miliardi, poco meno di un terzo del capitale. Nel '92 c'era stata una perdita di 2 muiardi 79 milioni, nel '93 c'era stato un modesto utile (137 mUioni), nel '94 c'era stato il pareggio e nel '95 una perdita di 2 miliardi 301 milioni. 133 miliardi in rosso sarebbero in grandissima parte dovuti ad interessi passivi che la Sitaf deve pagare sia per i ritardi dell'Anas, sia per il mancato intervento del Fondo centrale di garanzia, sia per le errate previsioni nel piano finanziario che ha programmato rimborsi a scadenza troppo ravvicinata e introiti non realistici. Proprio allo scopo di invertire questa perversa tendenza all'incremento continuo degli interessi passivi, il presidente della Sitaf, Febee Santonastaso, si è rivolto al Mediocredito Centrale per una consulenza - costata varie centinaia di milioni - per il consolidamento del debito a breve e la rinegoziazione delle durate. Due le operazioni previste: accensione di un finanziamento a 15 anni, senza garanzia dello Stato, per il rimborso immediato dei 325 muiardi di indebitamento e breve termine, e rinegoziazione, portandoli a 16-17 anni, dei piani di rimborso e dei tassi di interesse dai mutui assistiti da garanzie dello Stato. In sostanza, se la società potrà disporre regolarmente dei ricavi per far fronte alle spese di gestione e per il rimborso dei mutui, liberata dall'obbligo di accantonare fondi per il ministero del Tesoro, potrà affrontare il deficit pregres- Felice Santona Felice Santonastaso taso so - 1006 muiardi, secondo alcune stime - con il sistema della «tesoreria unica» che ripartisce gli incassi in modo più razionale. La consulenza di Mediocredito Centrale ripete, in modo più tecnico e ancorato agli usi del sistema bancario, quanto la Cgil aveva suggerito due anni fa. Una ipotesi ripresa nel dicembre del '96 dall'ex presidente della Sitaf, Franco Froio, in una polemica intervista sul duplice ruolo dell'Anas di azionista e controllore della società del Fréjus, nonché di responsabile dell'aumento del debito per ritardati rimborsi. In consiglio di amministrazione si è anche parlato di 27 miliardi di opere affidate tra il '92 e il '96, e non fatte, per le quali erano previste direzioni lavori esterne con una spesa di oltre 850 milioni. Il consiglio di amministrazione ha deciso di affidare ai propri uffici le direzioni lavori, risparmiando la cifra prevista in consulenze. Occorre ricordare che la direzione lavori dell'autostrada (ing. Vincenzo Procopio) è costata 120 miliardi. Ma sulle consulenze miliardarie lo scontro prosegue, dopo una lettera molto critica inviata da Mario Innamorati, consigliere in rappresentanza dell'Anas. Se nel '96 le consulenze sono state di 2545 milioni, nel '97 la previsione è di arrivare a 6981 milioni, con un incremento del 174 per cento. Nella lettera di Innamorati si contesta il continuo ricorso all'esterno, soprattutto per consulenze legali e amministrative, malgrado il fatto che «l'organico della società - osserva il consigliere - sia composto da dirigenti di alta professionalità». Gianni Bisio
Persone citate: Felice Santonastaso, Franco Froio, Mario Innamorati, Santonastaso, Vincenzo Procopio
Luoghi citati: Fréjus
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