«La malattia mentale resta tabù»

Ieri la protesta Ieri la protesta «La malattia mentale resta tabù» «Ogni volta che qualcuno si uccide perché è stato licenziato, divampa una polemica sulla disoccupazione. Mai nessuno che si chieda se un comportamento del genere implichi uno squilibrio psichico. La malattia mentale resta tabù». Proteste aspre e una desolata testimonianza di solitudine, ieri di fronte a Palazzo Lascaris durante il Consiglio Regionale, su iniziativa della «Diapsi» che riunisce familiari di ammalati psichici. Tra le richieste: strutture terapeutiche e riabilitative, un supporto per le famiglie conviventi con un malato psichico, campagne informative sulle malattie mentali. La Giunta regionale si era impegnata a presentarle in Consiglio un anno fa. Ma tutto è rimasto bloccato finché, ieri, l'assessore alla Sanità D'Ambrosio ha garantito che provvedere a settembre. Spiega la vicepresidente Maria Luisa Gentile: «Resta una vergogna ma è già un progresso, come l'offerta di inserirci nelle nuove Commissioni Psichiatriche. IN CORSO MORTARA

Persone citate: D'ambrosio, Lascaris, Maria Luisa Gentile