Souness, panchina o scrivania

Souness, panchina o scrivania Souness, panchina o scrivania Potrebbe/are il dt con Camolese allenatore TORINO. I tre by-pass di Graeme Souness sono uno scoglio aggirabile. Se lo scozzese non superasse i test cardiologici, fiscali per la legge italiana a differenza di quanto accade in quasi tutto il resto del mondo, potrebbe essere assunto ugualmente come dt, con Camolese allenatore, accompagnato in panchina da Vieri, il preparatore dei portieri, e con U professor Sguazzerò preparatore atletico. Il medico sociale granata, Campini, dice che i controlli d'inizio stagione, sia per i calciatori che per i tecnici, non si fanno a scopo intimidatorio ma di prevenzione, a tutela dell'individuo, e ricorda che lo stesso Souness nel Southampton e Cruyff, anch'egli bypassato, nel Barcellona, non avevano avuto problemi: «Non entro nel caso specifico, non conoscendo le cartelle cliniche di Souness, ma in teoria, un soggetto operato al cuore può essere in grado di sostenere l'attività di allenatore». Oltre all'ok sullo stato di salute, manca la firma sul contratto, non tanto per la penale di un miliardo di lire (al Toro non risulta) che il Southampton pretenderebbe dopo le dimissioni di Souness per lasciarlo libero, quanto per il fatto che l'ex regista di Liverpool e Sampdoria sta ancora valutando l'offerta granata. Attualmente è in vacanza in Israele e la prossima settimana darà la sua risposta. Se sarà positiva dovrà venire a Torino per gli esami medici d'obbligo. Con Souness arriverebbe un difensore suo connazionale e già compagno di squadra. Il tecnico ha pure consigliato Berkowitz, fantasista del Southampton, e Farrelly, centrocampista dell'Aston Villa. Nella remota ipotesi che l'operazione Souness non vada a buon fine, come soluzione alternativa c'è Boskov dt. Guidolin rimarrà al Vicenza e Perotti, specie se risalirà in A, dovrebbe continuare con il Genoa. Accantonata l'ipotesi Cerezo. A due giornate dal termine del campionato, la squadra onorerà gli impegni di Lecce e in casa con il Ravenna (potrebbe rivedersi Cristallini). Ma la mancata promozione, ormai matematica, consentirà al Toro di non perdere altro tempo e di pensare all'immediato avvenire. La società si muove per costruire un organico in grado di risalire subito in A. Con il Parma ha trovato l'accordo per acquistare l'altra metà di Ferrante. Con la Reggiana, Corni sta trattando 0 riscatto di Mercuri in cambio di Cevoli che tornerà in Emilia. Cammarata rientra al Verona e Florijancic è sul mercato. Se per lo sloveno verrà trovata una sistemazione, si aprirà un posto per un extracomunitario che potrebbe essere una punta di peso ungherese: il ventiquattrenne Horvath (Ferencvaros) o il venti¬ duenne Toth (Videoton). Poiché anche Rocco e Cinetti rientreranno rispettivamente al Perugia e all'Inter per fine prestito, il Toro sta per ingaggiare Ficcadenti e Bonacina, due centrocampisti esperti, svincolati. Mezzano andrà all'Inter che farà valere il diritto di riscatto. A Maltagliati, operato al tendine ma pronto per il ritiro di luglio, verrà forse affiancato un libero straniero, con Cravero a fare da balia. C'è da valutare il caso-Casazza. Il portiere, contestato dai tifosi, ha chiesto di cambiare squadra malgrado il contratto sino al '99. Il Toro, colto alla sprovvista, non ha deciso ma si sta guardando intorno per trovare un valido sostituto. MONACO DAL NOSTRO INVIATO Due voli supplementari, fuori campo. Su un piccolo aereo affittato dalla Juventus. La finale di Champions League che entra ed esce dai pensieri di Angelo Peruzzi a causa di una bella notizia che ne perfora la corazza di gelido custode della porta. E 10 fa uomo comune, fuori dalle idolatrie del calcio. La notizia arriva di sera, alle 23,47. La moglie Alessandra ha partorito la primogenita Alessia, tre chili e mezzo, che diventa il più dolce «peso» della sua vita. Dormiva già l'Angelo del focolare bianconero. Non ha più chiuso occhio fino alle 6 del mattino, quando è volato verso Torino, clinica Sant'Anna, dove ha potuto abbracciare la moglie, vedere la figlia, confrontarsi con la nuova realtà di padre. L'allenatore Lippi: «Gli ho dato il permesso perché un evento simile supera la portata della finale, è questa la Coppa che resta». Poi, con una battuta relativa alle fattezze del padre: «La mia sola curiosità era sapere quanto pesava la neonata». Alessia Peruzzi prima protagonista della finale, dunque. Papà Angelo era partito alle 19 di lunedì con la squadra non sapendo se l'appuntamento con il Borussia avrebbe preceduto o meno il lieto evento. «Potrebbe essere questione di ore o di giorni, vada tranquillo» l'avevano rassicurato i medici. E' stata una questione di ore, la signora Alessandra non ha atteso 11 confronto con i tedeschi, la figlia ha deciso che era ora di farsi avanti. Borussia battuto sul tempo. Torino-Monaco-Torino-Monaco fra una cena e un pranzo. Alle 14 di ieri Peruzzi era di nuovo nell'albergo dove era arrivato la prima volta alle 21 di lunedi. «Non fatemi parlare della mia vicenda personale, devo ributtarmi sulla partita» ha detto tentando di restituirsi al lavoro. «Il fatto di essere diventato padre non mi distrarrà, non penserò a mia figlia. La Juve ha vinto molto quest'anno, 10 qualcosa in più, ora. Ma non ci mancheranno gli stimoli, non siamo appagati, disputeremo la solita grande partita come facciamo in tutti i match importanti». La determinazione ritrovata, dunque. Un concetto usato anche dall'altro Angelo custode bianconero, il soldatino Di Livio ieri felicemente soprannominato il «benzinaio» per via dei pieni con i quali rifornisce la macchina Juve: «Anche se siamo alla fine della stagione non ci sentiamo in riserva di energie, queste partite ricaricano in fretta le batterie». Due insostituibili, Di Livio e Peruzzi. 11 primo, eletto miglior giocatore (per continuità) dalla società, da Lippi, ovviamente pure da Maldini che se ne serve in Nazionale: «Io insostituibile? sorride il tornante - Solo perché non si trova in giro un altro come ms. Il vero insostituibile è TORINO I granata insistono sullo scozzese, a dispetto di tre by-pass