«Sousa, non sputare dove hai mangiato» di Franco Badolato

«Sousa, non sputare dove hai mangiato» «Sousa, non sputare dove hai mangiato» MONACO. Bettega e Paulo Sousa a muso duro in tv. Il polemico faccia a faccia, l'altra sera durante un programma dedicato alla Champions League. Rispondendo alla piccante intervista rilasciata ai giornali dall'ex bianconero, Bettega ha replicato: «Hai esagerato dicendo cose ingiuste. In fondo non ti abbiamo regalato al Borussia. Non si sputa nel piatto in cui si è mangiato». Paulo Sousa ha ribadito: «Mi avete trattato davvero male, è un fatto soprattutto morale. Vorrà dire che andrò in campo con spirito ancora meno amichevole del previsto». A Sousa i giocatori bianconeri non hanno voluto ribattere. Lippi ha soltanto detto: «Ci sarà chi gli risponderà. Io non mi sento toccato, in fondo ha ammesso che sono un bravo allenatore». Come sempre, sarà Moggi la voce della Juve. Il direttore generale per ora si è limitato a commentare: «Sul caso Sousa spiegherò dopo la partita come la penso». Poi ha regalato altre frecciate con bersagli mirati: «Qui tutti cercano di prendersi meriti che non gli spettano. Noi cercheremo di prenderci la Coppa». Infine il tormentone mercato: «Difendiamo Jugovic e Vieri. Vieri non andrà via; lo dico da tempo ma la gente non vuole capire. Anche quando dissi che Ronaldo non si sarebbe mosso non mi hanno creduto». Ha detto Vieri, non Jugovic. [f. ver.] Zidane che ci ha fatto fare il salto di qualità con la sua fantasia. E se a Roma il successo poteva essere stato anche una coincidenza, vincere qui ci darebbe la conferma del nostro effettivo valore. Vedrà Sousa di che pasta siamo fatti, saremo noi a fargli sputare sangue». Invece Peruzzi, per tutti il miglior portiere del mondo, è stato indicato da molti come il vero segreto dello scudetto bianconero, nato dalle sue parate prima che dai gol di Del Piero e Padovano (a proposito, quest'ultimo è tra i pochi a dire: «Non abbiamo paura, siamo Consolato in allarme la polizia non scherza Giallo per i tagliandi: un'agenzia in extremis offre nuovi pacchetti MONACO DAL NOSTRO INVIATO C'è problema? No, un milione gli ha detto il bagarino, che viene dalla Campania pensa te, e sono due fratelli, uno coordina e l'altro pure. «Non sono juventini, sono di Avellino». Un milione no, gli ha risposto. C'è problema? Franco si sgranchisce le ossa al vento, e meno male che sono bei posti, e i tedeschi adesso ci trattano bene, e poi non si mangia male, sai? «Franco Speranza, sì. Ma tu cosa scrivi?». 11 tuo nome. Da Lamezia Terme, giusto. «Lei è Laura. Fatti vedere, c'è problema?». Saluto di Laura, tipo un sacco strano. «Più juventina di me, sai?». Biglietti? «Eh, di questo ti volevo parlare». Franco si molleggia, chiude la portiera. «Siccome noi siamo senza biglietti...». E allora perché siete venuti su? Ma perché sono juventini, dice, e questo speriamo sia un giorno di festa che ce n'è bisogno, e lui s'è preso persino ferie regolari, vero Laura?, e poi perché qualcosa si trova. Guarda il cronista: no? Cascato male. «Dalla Calabria sono partiti due superiori al Borussia», dichiarazione coraggiosa e anticonformista). Il numero 1 bianconero ringrazia: «Sono giudizi che provengono da chi se ne intende. Ma lo scudetto non è solo mio. In quanto alla Champions League è vero che la parata più difficile l'ho compiuta su Bogarde contro l'Ajax, ma una bella fuga a metà percorso non basta se non vinci sul traguardo. E se sbaglio contro il Borussia, altro che premi partita o ritocchi d'ingaggio, sarò io a dover indennizzare la Juve». Anche dei soldi spesi per il volo fuori programma. Franco Badolato In alto, Peruzzi e, a sinistra, Vieri, Amoruso e luliano impegnati nell'allenamento di rifinitura; ultimi tocchi al pallone prima di una lunga notte di tensione

Luoghi citati: Avellino, Calabria, Campania, Lamezia Terme, Monaco, Roma