Robocop Boksic, arma letale di Fabio Vergnano

Robocop Boksic, arma letale Robocop Boksic, arma letale «Ho riservato munizioni per il Borussia» Alen Boksic (nella foto): per dieci giorni Lippi e Ventrone gli hanno modellato addosso nel laboratorio del Comunale un tipo di preparazione su misura che gli permetta di esplodere in tutta la sua potenza proprio contro il Borussia MONACO DAL NOSTRO INVIATO Boksic e Del Piero sono i due poli della Juve, l'alfa e l'omega, la gioia e la disperazione. Programmato per uccidere, Alen Boksic, ovvero il Robocop della Juve, è il cyberpoliziotto che entra in scena nel momento giusto è lascia dietro di sé solo macerie. Per dieci giorni Lippi e Ventrone gli hanno modellato addosso nel laboratorio del Comunale un tipo di preparazione su misura che gli permettesse di esplodere tutta la sua potenza contro il Borussia. Allenamenti mirati, niente partite, in attesa del botto previsto all'ora X, ovvero le 20,30 di stasera. Il Talentino, offerto senza malizia dalla Ventana in versione pupazzo ai partecipanti alla trasferta di Monaco, resterà a guardare. Anche lui, come Boksic, ha lottato contro il tempo per superare un grave infortunio e ha perso la volata allo sprint. E' lo sport, è la vita. Non c'è da fare alcun tipo di dietrologia sulla panchina di Del Piero. Gioca Boksic perché sta meglio, perché la sua forza dirompente è adatta a mettere in crisi la difesa dei tedeschi, perche Del Piero, che ha deciso la finale di Tokyo, oggi non ha ancora i mezzi per incidere su questa finale. Il nulla attorno al Talentino. La Juve l'ha prudentemente escluso dal trio di giocatori inviati alla conferenza stampa. In fondo, non sarebbe stato neppure bello offrire ai media di mezzo mondo l'immagine di un giocatore triste, sempre più lontano da se stesso. Anche Boksic non era delegato a parlare, ma si è materializzato all'improvviso, come un segno del destino. L'hanno cercato alcuni amici croati e il ghiaccio si è rotto, Alen ha tolto la maschera di indifferenza che aveva in- LA MAGLIA E LA CABALA Come a Roma contro l'Ajax, la Juve ha scelto la divisa blu con le stellone gialle sulle spalle. Niente casacca bianconera e pantaloncini neri, l'abbigliamento che avrebbe voluto l'Avvocato per motivi scaramantici. Il Borussia avrà la tradizionale divisa giallonera. Ma Lippi non crede alla cabala. Infatti dopo lunghe ispezioni la squadra ha preso alloggio nello stesso Hotel Rafael in cui soggiornò il Milan e ieri mattina si è allenata sul campo di Lohhof dove i berlusconiani rifinirono la preparazione. Se andrà male sapremo il perché. dossato da parecchio tempo e si è confessato. Sereno, disponibile, allegro come nei giorni migliori. Insomma, come uno che sa di aver ricevuto il visto dal proprio allenatore. Monaco, dolci ricordi. Qui nel '93 il suo Marsiglia sconfis¬ se il Milan in una finale dall'esito a sorpresa. Boksic ci riprova partendo dalla posizione di favorito: «E' bello esserci, bello riprovare a vincere, bello sapere che tutti ci considerano la squadra che vincerà. Io sono a posto, ho svolto una prepara¬ zione adatta a recuperare il terreno perduto e spero che stasera si vedano i risultati». Dieci giorni in clausura per aiutare la Juve a salire sul tetto d'Europa: «Sono emozionato. C'è sempre la paura di non star bene e di non dare quello che si aspettano da te. Non vedo l'ora di scendere in campo per capire come andrà. Se giocherò. Siamo in quattro, tutti gli attaccanti della Juve possono mettere paura al Borussia: c'è Vieri che scoppia di salute, c'è Del Piero che ai tedeschi ha sempre fatto gol, c'è Amoruso che nelle ultime partite è stato bravissimo. E poi c'è Zidane che può mettere in crisi chiunque. I giocatori non mancano, se la Juve gioca da Juve, come ha fatto spesso quest'anno, non ci saranno problemi. Con tutto il rispetto per il Borussia». Ma Boksic ha soprattutto voglia di parlare di sé: «Più che le vostre critiche, mi ha dato fa¬ stidio stare male. Non potevo aspettarmi elogi, il mio gioco è troppo legato alle condizioni fisiche. L'ultimo segnale che ho dato è stato il gol di Bologna, importante, ma arrivato in una delle mie partite più brutte». Prendere posto prego, il Robocop bianconero è pronto a sfruttare tutte le sue armi letali: «Ho tante munizioni di riserva per stasera. Finora ho usato quelle che potevo, avevo le armi scariche bagnate. Sarebbe bello fare un gol, ma se non segno dormirò lo stesso. E poi non ho mai segnato tanto, non sarebbe neppure una sorpresa se anche stavolta non facessi centro. Adesso conta la Coppa dei Campioni, conta aiutare i compagni. Siamo talmente tranquilli che abbiamo scelto lo stesso albergo del Milan. La scaramanzia ò un fatto secondario. Altra finale, altra storia». Fabio Vergnano

Luoghi citati: Bologna, Europa, Roma, Tokyo