Cinquant'anni fa iniziava la caccia alle streghe per combattere i sabotatori comunisti: prima tappa, la capitale del cinema

Cinquantanni fa iniziava la caccia alle streghe per combattere i sabotatori comunisti: prima tappa, la capitale del cinema Cinquantanni fa iniziava la caccia alle streghe per combattere i sabotatori comunisti: prima tappa, la capitale del cinema NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO La caccia alle streghe cominciò a Hollywood cinquantanni fa in questi giorni, durante una lunga vertenza sindacale di tutto il personale degli studi cinematografici: artisti e maestranze, lavoratori degli appalti e sceneggiatori, erano stati travolti da una doppia smobilitazione che arrivava con la fine della guerra calda e l'inizio della guerra fredda. La guerra fredda cominciò concretamente nel 1947, anche se maturava da due anni. Ma a Hollywood arrivò sotto forma di licenziamenti e crisi della produzione. Il problema non era solo industriale. Il cinema americano smobilitava anche ideologicamente: ritirava le sue truppe sul fronte del nemico interno, dell'agente russo travestito da bravo americano, il comunista nascosto e insospettabile che lavora per un governo straniero e nemico. La fantasia popolare americana era rimasta molto colpita dai reparti tedeschi con uniformi americane schierati sulle Ardenne e formati da uomini che si comportavano da perfetti americani: era l'inizio di un grande mito politico e cinematografico, quello dell'alieno nemico che sembra uno di noi, e invece è un agente di un altro mondo, il mondo nemico. Churchill in un suo viaggio negli Stati Uniti aveva pronunciato il 5 marzo a Fulton nel Missouri il celebre discorso in cui aveva introdotto il termine «cortina di ferro» per indicare la frontiera del mondo ormai nemico del comunismo, della Russia di Stalin, presto della Cina e di ogni altro Paese con governo comunista. I due mondi, quello «libero» e quello «comunista», si fronteggiavano all'inizio di un duello che sarebbe durato quarantadue anni. Il cinema americano aveva sostenuto bravamente le forze armate durante gli anni di guerra, aveva fatto indossare le gloriose uniformi dei marines ai divi degli Anni Trenta e aveva prodotto decine di pellicole improntate all'eroismo del soldato americano. Adesso, tutto era finito. Tutti a casa, il grande sforzo propagandistico era esaurito. Licenziamenti, ridimensionamenti. Scioperi, interventi della polizia insolitamente bruschi, e poi nuovi licenziamenti per motivi politici: maestranze espulse perché sospette di simpatie comuniste, diventate improvvisamente criminali, e antiamericane, in nome dello «Smith Actodel 1940. Furono meno di un centinaio all'inizio. Tutti sospettati di essere agenti sovietici e di manipolare la comunicazione cinematografica per praticare il «lavaggio del cervello» dei bravi americani e spingerli nelle fauci di Stalin. Il settimanale Reader's Digest cominciò a pubblicare storie di «lavaggio del cervello» sostenendo un'idea americana molto comune: e cioè che i comunisti, come le streghe, attraverso i filtri di celluloide e arti segrete possedute da intellettuali demoniaci sono in grado di distruggere l'anima americana e invaderla con i loro virus, le loro idee sovversive: un'idea popolare pressante e angosciosa, espressa poi in una serie di film in cui gli alieni assumono sembianze umane (americane) comprese quelle dei nostri familiari, per impossessarsi della nostra libertà e portarci verso l'astronave nascosta in una fossa del deserto. I cartelli degli scioperanti di Hol- Un grande sciopero negli studios contro i licenziamenti diventò una questione politica

Persone citate: Churchill, Fulton, Smith Actodel, Stalin

Luoghi citati: Ardenne, Cina, Hollywood, Missouri, New York, Russia, Stati Uniti