Via libera al lavoro in affitto

Via libera al lavoro in affitto Via libera al lavoro in affitto La Camera stringe i tempi sulpacchetto-Treu ROMA. La Camera ha approvato ieri l'articolo 1 del disegno di legge sull'occupazione, che introduce e definisce il contratto di lavoro interinale, mentre oggi tutti i lavoratori europei si mobiliteranno con uno stesso slogan: «Contro la disoccupazione ed i ritardi dell'Europa sociale». E' la seconda giornata di lotta (la prima fu il 2 aprile '93) proclamata dalla Ces, la Confederazione europea dei sindacati, alla quale aderiscono 61 sindacati di 28 Paesi con 57 milioni di lavoratori: sarà contrassegnata in ogni Paese da manifestazioni ed assemblee e avrà l'obiettivo di sensibilizzare i governi sulla necessità di inserire nel trattato di Maastricht la questione occupazionale, soprattutto in vista della conferenza intergovernativa del 16 giugno ad Amsterdam per la revisione del trattato. Sul versante italiano in tema di occupazione, intanto, il ministro Treu è ottimista: nel 1997 ha affermato - il livello dovrebbe crescere «nettamente di più» rispetto al +0,2% registrato nel '96. «Questo è il dato positivo su cui vogliamo puntare anche per la riforma delio Stato sociale ha aggiunto il ministro - perché se non facciamo leva su una crescita dell'occupazione sarà sempre più difficile far quadrare i conti del Welfare». Treu parlava ad un incontro nel quale l'Unioncamere ha presentato un sondaggio secondo il quale saranno all'incirca 450-500 mila le assunzioni nelle imprese nel prossimo biennio. Si tratta di un numero apparentemente alto, ma che in realtà corrisponde alle previsioni del «turn over». Dal sondaggio è anche emerso che le imprese richiedono un numero sempre crescente di figure professionali: circa 900 mila, di cui il 63,6% riguarda il settore industriale e il 36,4% quello dei servizi. Tornando al «pacchetto Treu», gli emendamenti approvati all'articolo 1 riguardano le comunicazioni tra l'impresa fornitrice e quella utilizzatrice di lavoro interinale e tra quest'ultima ed i sindacati. Il relatore Innocenti (sinistra democratica) ha spiegato che la modifica elimina gli adempimenti burocratici tra le due imprese ma mantiene l'obbligo per l'azienda utilizzatrice di motivare ai sindacati le ragioni per le quali ricorre a manodopera interinale. La discussione del disegno di legge riprenderà oggi alle 13,30. FLASH Marzotto: nessuno penalizza Hugo Boss Pietro Marzotto respinge da Stoccarda le supposizioni che il suo gruppo tragga eccessivi guadagni dall'affiliata tedesca Hugo Boss distribuendo alti dividendi e penalizzando gli investimenti: «Posso escludere con certezza che "un qualsiasi piano" per l'ulteriore sviluppo della Hugo Boss sia stato sacrificato per un aumento del dividendo». Marzotto ha rilevato la società tedesca nel '91 e detiene il 50,4% del capitale. Accordo tra Hambro e il fondo Cambria Accordo tra la banca d'affari inglese Hambro, o meglio la controllata Hambro European Venture, e Cambria (fondo di investimento a capitali britannici che opera in Italia). Un'intesa che mette in campo subito risorse finanziarie per 400 miliardi a sostegno dello sviluppo di piccole e medie aziende italiane bisognose di capitali, nell'ottica di investimenti di medio periodo, dai 3 ai 5 anni. E che consentirà all'attività di private equity di Hambro di potenziare la sua presenza in Italia. Squinzi presidente di Federchimica Giorgio Squinzi è stato designato alla presidenza di Federchimica della Giunta della Federazione, riunita sotto la presidenza di Benito Benedini. Il suo nome sarà proposto per l'elezione all'assemblea di Federchimica convocata il 2 giugno. Giorgio Squinzi, 54 anni, sposato, 2 figli, è laureato in chimica industriale all'università di Milano. Ha fondato nel 1970, con il padre, la Mapei. Nel 1994 ha acquisito la Vinavil con i due stabilimenti di Villadossola e Ravenna. Oggi il gruppo industriale è composto da 19 aziende di cui 3 operanti in Italia. Omnitel sdoppia il commerciale Omnitel ha annunciato la creazione di due nuove divisioni commerciali dedicate rispettivamente al mercato degli individui e a quello delle aziende. La divisione individui è stata affidata a Vincenzo Novari e la divisione Aziende sarà guidata da Arturo Artom. Qui a fianco l'amministratore delegato dell'Enel Franco Tato A sinistra, il ministro dell'Industria Pierlugi Bersani rei biniti alla provvidenza», lasciando intendere che la riduzione, dopo aver ridotto i dipendenti a 90 mila (-3,5% rispetto al 1° gennaio), è destinata a proseguire. Anche perché l'esodo di 300 dirigenti, co¬ stato 80 miliardi all'azienda, dovrebbe essere ampiamente compensato da «un risparmio di 450 miliardi in 4 anni». Quanto all'assetto futuro, Tato è contrario allo «spezzatino»: anche se «spetterà all'azionista Tesoro e al piano politico stabilire la massa critica e le dimensioni dell'Enel, il management è solidale nel dire che la società deve essere mantenuta così come è; non si può rinunciare ad una dimensione di eccellenza come quella attuale a favore di non si sa bene cosa». Confermato l'interesse per le tic, in sintonia comunque con le raccomandazioni del commissario europeo Van Miert: «E' ovvio - ha commentato Tato - che scorporeremo il "core business" energetico da quello delle telecomunicazioni e separeremo i capitali». E non sono escluse nuove alleanze anche in altri settori: «E' in corso un'esplorazione con varie società che si occupano di informatica - ha detto Testa - tra le quali Debby (Mercedes), Eds e Ibm che ci ha fatto un'offerta molto concreta». [b. g.] RIFORME Oggi mobilitazione in tutta Europa per l'occupazione. Presidi e cortei