Militare si uccide

Militare si uccide Militare si uccide Taranto, era a casa per una licenza TARANTO. «Vado in campagna», ha detto ai genitori. Si è impiccato a un albero di ulivo. Carmine aveva 19 anni. Militare di leva a Bologna, esercito, era tornato a casa sabato, a San Marzano di San Giuseppe, per tre giorni di licenza. Due mesi ancora e si sarebbe congedato. Lunedì pomeriggio è uscito di casa, è salito sulla sua Fiat 126. Era tranquillo. A sera non era ancora rientrato. Si sono allarmati i genitori e la sua ragazza diciassettenne. L'hanno cercato insieme e trovato - erano le 22,30 - in campagna, in un podere di proprietà della famiglia, al confine tra San Marzano e Francavilla Fontana. E' stato il nonno a tirarlo giù, a tagliare la corda con la quale Carmine si è impiccato. Nella tasca destra dei pantaloni aveva un biglietto scritto a penna. Poche frasi. Chiedeva scusa per essersi ucciso. «Perdonatemi». Non aveva mai manifestato propositi suicidi: la sua pare una morte senza un perché. Certamente non legata al servizio di leva. Carmine in caserma c'era stato un paio di mesi. Per la frattura di una gamba, aveva consumato gran parte della ferma tra ospedale e convalescenza. Dopo i tre giorni di licenza, doveva tornare in caserma. Ma non gli pesava. Più probabile che sulla sua decisione abbiano influito storie del tutto personali, forse una delusione sentimentale. Era fidanzato da quattro anni e tutti in paese lo consideravano un ragazzo tranquillo. [t. a.] DIECI a Roma, uno a Genova, uno a Bologna, uno a Bolzano...: sono giorni di suicidi in massa. Giornali e tv han cercato di minimizzare, ma non è più possibile. Il silenzio li favorisce, mentre l'analisi, la spiegazione può fermarli. Anni fa un sociologo propose la «cura di Plutarco». Plutarco racconta che a Mileto c'era un'epidemia di suicidi di ragazze, una al giorno. I governanti si riunirono per discutere come fermare l'ecatombe, e alla fine fu provato un metodo a prima vista incomprensibile: esporre alla pubblica vista, nella piazza principale, il corpo, nudo, dell'ultima ragazza suicida. Da quel momento l'epidemia di suicidi si blocca di colpo. Le ragazze sentivano il suicidio come una «esaltazione». Quell'atto glielo trasformava in una «umiliazione». C'è un altro modo per distruggere l'esaltazione: mostrare che è un errore, un autoinganno. Quindi, parlarne. Con la certezza, non poco angosciante, che qualcuno degli aspiranti suicidi c'è sempre tra il pubblico che legge un grande giornale, e cmindi che quello che si scrive può diventare questione di vita o di morte. In Olanda hanno inventato il «filo diretto» per gli aspiranti suicidi, affinché chi vuole farla finita non se ne vada nel silenzio, ma parli con chi può consigliarlo. Nella garanzia che colui con cui parla non cercherà di distoglierlo: tutt'e due, chi vuole uccidersi e chi vuole parlargli, sono d'accordo che farla finita è una soluzione razionale. Si discute dunque sui modi: per scegliere il più bello, e il meno doloroso. In Giappone hanno codificato i modi di suicidio in un libro, illustrato a fumetti, che è diventato un best-seller. Anche qui, a guidare la scelta tra un modo e l'altro è l'eleganza e la non-dolorosità. La Francia ha prodotto un film sul suicidio, un bel film di Louis Malie. S'intitola «Fuoco fatuo». Il fuoco fatuo è la vita, perché non ha consistenza, non è. Se la vita non è, la rinuncia alla vita è l'uscita dall'errore, l'entrata nella verità. Malie dà la sua interpretazione già nel titolo. A storia finita (un uomo vuole uccidersi, si ritira per questo, gli amici vanno a trovarlo e gli spiegano le ragioni per cui vale la pena di vivere, l'amore, lo studio, il sesso, ma lui contrappone le proprie ragioni, e alla fine le attua), il regista fa scorrere la scritta che spiega tutto: «Mi uccido perché non mi avete amato - perché non vi ho amato. Mi uccido perché i nostri rapporti non avevano un senso - perché abbiano un senso. Lascerò su di voi una macchia indelebile». Non è una spiegazione, sono tante. In ogni suicidio non c'è una causa, ma tante. Per questo non si vedono. In tante si mimetizzano. Una sola, spiccherebbe. Una sola avrebbe un rimedio. Tante, si potenziano. Non è vero che quando il suicida lascia un biglietto, il biglietto spieghi tutto. Cosa spiega il biglietto di Pavese? e quello di Gardini? Neanche chi si uccide conosce le ragioni per cui lo fa. Mentre si suicida, è separato da noi. Non può parlarci. Noi sentiamo il suo gesto come un «addio alla vita», lui lo sente come una «marcia verso la vera vita». Sia il ragazzo bocciato a scuola, sia lo scrittore bocciato dagli editori, come Morselli, o lo scrittore che assapora il primo successo, come Michelstaedter, o quello che ha terminato la più gigantesca opera di accusa che la storia abbia mai conosciuto, come Primo Levi. Nei piccoli, questa impossibilità di parlare si traduce spesso in una fuga da casa. O nella più subdola fuga dalla famiglia: uno sta lì, mangia coi genitori ma non ci parla, la sua anima è assente. In questo non-parlare c'è un errore di ambedue le parti, nessuna è vista nella sua identità. I giovani si uccidono perché non la trovano, i vecchi perché la perdono. E quando i suicidi si accumulano in una nazione, vuol dire che è la nazione che perde identità. Un cumulo di suicidi era impensabile nell'Italia di ieri. Accade nell'Italia di oggi. Si è europeizzata, che vuol dire nordizzata, che vuol dire de-cattolicizzata. Entrare in Europa comporta anche questo: spartirne le statistiche. L'atto immorale diventa eroico. Ma se si uccide un adulto, ha perso lui. Se si uccide un piccolo, abbiamo perso noi. Ferdinando Camon lon mon lonj o cura di Marcello Loffredi DOMANI. In attesa di un nuovo incremento della instabilità atmosferica, previsto per venerdì, su tutta la penisola prevarrà il cielo poco nuvoloso, salvo locali formazioni di nubi cumuliformi ad evoluzione diurna sulle zone appenniniche centro meridionali. Temperature pressoché stazionarie. CITTA' ITALIAN E min max min max min max Aosta 13 25 Bologna 14 24 Bari 14 22 Bolzano 13 25 Firenze 15 26 Napoli 16 26 Verona 14 22 Pisa 13 np Potonza 10 20 Trieste 15 20 Ancona 11 22 S.M. Leuca 16 20 Venezia 14 21 Perugia 12 25 R.Calabria 16 23 Milano 15 27 Pescara 9 22 Palermo 17 25 Torino 14 28 L'Aquila 11 21 Catania 14 24 Cuneo 15 22 RomaUrbe 11 24 Messina 19 22 Genova 20 22 Roma damp. 14 25 Alghero 13 27 Imperia 17 22 Campobasso 19 22 Cagllari 14 24 CITTA' ESTERE min max min max Amsterdam 5 18 variabile Llsbona 16 24 nuvoloso Atene 17 29 sereno Londra 9 22 sereno Bangkok 26 34 ploggia Los Angeles 17 25 variabile Beriino 9 17 nuvoloso Madrid 14 19 pioggia Bruxelles 7 18 sereno Montreal 3 18 nuvoloso Bucarest 10 16 nuvoloso Mosca o 11 nuvoloso Budapest 8 19 variabile New York 14 17 sereno Buenos Aires 4 15 sereno Parigl 7 21 sereno Copenaghen 6 13 nuvoloso Pechino 16 22 nuvoloso Dublino 6 18 sereno Praga 8 18 variabile Francoforte 6 19 sereno Rio de Janeiro 17 22 nuvoloso Gerusalemme 16 27 sereno Sofia 9 18 variabile Ginevra 14 25 sereno Sydney 11 21 variabile Helsinki 4 13 nuvoloso Tokyo 16 23 sereno Johannesburg 8 11 ploggia Varsavia 4 15 variabile II Cairo 16 31 sereno Vienna 10 21 variabile

Persone citate: Ferdinando Camon, Gardini, Louis Malie, Marcello Loffredi, Michelstaedter, Morselli, Pavese, Primo Levi