«Abbiamo trovato Angela» la speranza dura tre ore

«Abbiamo trovato Angela» la speranza dura tre ore «Abbiamo trovato Angela» la speranza dura tre ore IIpadre della bimba sparita sulFaito «Alprimo sguardo ho capito l'errore» NAPOLI. Una coppia di nomadi che cammina in strada assieme ad una bambina: un'immagine che evoca antiche paure e luoghi comuni duri a morire. Si spiega forse così il falso allarme scattato ieri sera ad Arzano, un paese alle porte di Napoli. I carabinieri hanno pensato ad un rapimento: nella mente di un sottufficiale è subito affiorata l'immagine di Angela Celentano, la bimba di quattro anni scomparsa il 10 agosto sul Monte Faito durante un pic-nic con genitori e amici. La notizia, raccolta e subito rilanciata da un'agenzia di stampa, si è diffusa in un baleno anche in paese, dove migliaia di persone si sono riunite davanti alla caserma dove i nomadi erano stati condotti, scandendo a gran voce il nome di Angela. Nel frattempo, un'auto dei carabinieri è partita a tutto gas verso Vico Equense, la città di Angela, per andare a prendere il padre della bimba. La prima tappa è stata nella caserma di Vico, dove a Catello Celentano è stata mostrata una foto inviata via fax da Arzano. L'immagine, però, era sfocata: «E' impossibile riconoscere Angela da questa foto», ha detto con la voce rotta dall'emozione, e ha chiesto di essere portato subito nel luogo in cui si trovava la piccola. Nel frattempo, una psicologa si è presa cura della bambina che appariva confusa e in- La piccola Angel La piccola Angela Celentano Celentano timorita. I due nomadi fermati, dal canto loro, sembravano essere caduti dalle nuvole: «Non siamo rapitori: quella è nostra figlia, è nata a Milano», ripetevano. Tre ore dopo, il giallo è stato risolto. A Catello Celentano è bastato dare un'occhiata alla bimba per escludere che quella fosse la figlia: «Non è Angela», ha mormorato con le lacrime agli occhi: per qualche istante aveva davvero creduto che l'incubo in cui è sprofondato da dieci mesi fosse finalmente finito. Hanno tirato un sospiro di sollievo i nomadi, che finalmente hanno potuto lasciare la caserma. L'angoscia è invece tornata in casa Celentano. I genitori di Angela hanno invano atteso per quasi un anno, che le ricerche della figlia dessero i risultati sperati. Le indagini, però, sono a un punto morto, nonostante i «clamorosi sviluppi» e le «novità decisive» preannunciati di tanto in tanto da una parte degli inquirenti. «Di fronte alla bambina non ho avuto alcun dubbio - ha detto Catello Celentano -. Somigliava molto poco a mia figlia, e quando sono entrato nella caserma mi ha fissato senza avere alcuna reazione». Il papà di Angela è un uomo disperato: «Mi sento a pezzi, durante il viaggio verso Arzano ho sperato con tutto me stesso che quella bambina fosse davvero Angela». [f. mil.] 1 1 I INTERNATIONAL Napoli: figlia di nomadi scambiata per lei G

Persone citate: Angela Celentano, Catello Celentano, Celentano

Luoghi citati: Arzano, Milano, Napoli, Vico Equense