«La Città Santa? E' la più atea d'Italia»

«La Città Sanili? W la più atea d'Italia» «La Città Sanili? W la più atea d'Italia» Soltanto il 10per cento dei romani è cattolico praticante ROMA. Di preti e suore non se ne può più, almeno a Roma, capitale del cristianesimo. Questo sovraddosaggio di clero, in termini sociologici, si chiama «ipereccedenza di visibilità» ed è alla base di un fatto eclatante: Roma, la diocesi papale, è la città più laica, infedele, ghibellina e sanculotta del Paese. A dimostrarlo c'è una ricerca sulla religiosità in Italia, pubblicata dalla rivista dell'università Cattolica «Studi di sociologia» e poi approfondita in quattro realtà italiane ritenute significative: Roma, la Sicilia, il Trentino e la diocesi foggiana di Cerignola. L'approfondimento è stato curato dal sociologo Roberto Cipriani che ne ha tratto un libro («La Religiosità a Roma» pubblicato da Bulzoni). Cipriani ha individuato 5 indici di religiosità: il livello nullo, corrispondente ad un sostanziale ateismo indifferente, quello basso in cui si ha un generico senso del sacro con puntate verso la religione istituzionale, quello medio in cui si crede in qualcosa magari anche nel cristianesimo ma in forme generiche, quello medio-alto che già configura un'appartenenza religiosa sia pur critica, e infine quello alto che è dei cattolici apostolici romani a pieno titolo. Il 40% degli italiani fa parte del corpaccione nazional-popolar-cattolico, cioè del segmento medio-basso (credenti così così). Sempre a livello nazionale, gli atei veri e i credenti veri sono frange minoritarie (10% e 13%), il resto è costituito da cattolici intermittenti. Per Roma il discorso è opposto: una forte maggioranza (oltre il 40%) è insensibile alla religione e, se ci aggiungiamo quelli che lo sono in forme assai blande, arriviamo al 76%. In pratica meno di un romano su quattro ha a che ved3re con Santa Romana Chiesa e appena il 10,6% è cattolico praticante e fedele. Se poi si vanno a leggere i risultati della ricerca su specifiche questioni, la laicità della Città Santa si staglia nettamente. Se 54 italiani su 100 credono nella Chiesa e nei suoi insegnamenti (senza parlare di pratica, beninteso), questa percentuale a Roma non va oltre il 38%. Se meno di 3 italiani su 100 pensano che non esista alcun Dio, a Roma quest'idea è condivisa dal doppio dei cittadini (6%). Se si passa al fronte della morale, la musica non cambia. Non c'è nulla di male nel divorzio per il 63% degli italiani, ma per il 78% dei romani. Avere relazioni omosex è ok per il 38% degli italiani, ma per il 53% dei romani. Vivere insieme senza essere sposati va benissimo al 64% degli italiani, ma a quasi l'80% dei romani. E analoghi raffronti si potrebbero fare per i temi più controversi della morale cattolica: dall'aborto al preservativo, dalle scuole cattoliche al matrimonio dei preti. Ma questa Roma iUiiminista e libertaria ha le sue défaillances: il 69% dei romani legge l'oroscopo e una percentuale analoga tifa per il Papa. E di curiosità del genere la ricerca del prof. Cipriani ne cela altre: il 70% degli italiani prega di tanto in tanto e, in percentuale ancora maggiore, ritiene che 1*8 per mille volontario sia un buon sistema per finanziare la Chiesa. Se i romani sono i meno religiosi d'Italia, i più fedeli alla sede di Pietro sono i trentini seguiti dai siciliani. Come a dire che - in questo Paese - più si è fisicamente lontani dal Vaticano più esistono facilitazioni nell'arni linciare il cristianesimo. Raffaello Masci Ecco uno serie di comportamenti che alcuni considerano moralmente non accettabili. Lei quali condanna e quanto? // // // 11 II 11 il ! \ \\ \\ ROMA ITALIA Valori in % CONDANNO CONDANNO Per nulla Molto Per nulla Molto o poco o poco Divorziare 77,3 10,3 63,0 20,1 Avere esperienze omosessuoli 53,0 32,3 38,2 40,9 Dichiarare al fisco meno del proprio guadogno 20,1 51,9 22,9 50,0 Avere rapporti sessuali senza essere sposati 78,4 9,5 09,0 16,3 Tradire sessualmente ileoniuge 29,4 44,1 19,8 57,3 Vivere insieme senza essere sposati 78,8 8,9 64,5 21,0 Masturbarsi 69,9 15,1 55,9 27,8 Il nucleo speciale della Procura di Roma «Ci sono siti usati dalle sette sataniche» Messa; dopo le Volanti, sulle autostrade telematiche potrebbe arrivare anche una sorta di commissariato. Non solo i pedofili, dunque, navigano in Internet e sono finiti nel mirino degli investigatori. Un altro settore «caldo», tenuto sotto controllo dal nucleo specializzato, è quello delle sette sataniche, che hanno scoperto l'informatica per reclutare un numero di adepti ben maggiore di quelli che si possono contattare con i sistemi tradizionali. All'estero, ma accessibili e frequentati anche dall'Italia, esi- Ricerca cattolica: «Colpa dell'eccesso di visibilità del clero». Trentini e siciliani i più fedeli

Persone citate: Bulzoni, Cipriani, Città Santa, Italia Valori, Raffaello Masci, Roberto Cipriani