«Vi aiuterò a trovare i soldi» di R. M.

Prime ammissioni ai magistrati: ho trattato solo con l'ex leader psi Prime ammissioni ai magistrati: ho trattato solo con l'ex leader psi « Vi aiuterò a trovare i soldi » Raggio: alle Bahamas restano 5 miliardi MILANO. «Vi farò arrivare le carte, vi spiegherò dove sono finiti i soldi e qualcosa si può ancora recuperare»: questo, in estrema sintesi, ciò che Maurizio Raggio ha detto ai magistrati milanesi sul «tesoro» di Bettino Craxi da lui gestito, su ordinazione, per un certo periodo. E l'interrogatorio si è così interrotto in attesa dell'arrivo delle carte dalle Bahamas. Per la precisione dalla banca «Pictet e C.» dove era andata a bussare anche la procura milanese per una rogatoria; ma dalle autorità di Nassau si era sentita rispondere che doveva «nominarsi un avvocato». Adesso, tramite la collaborazione di Raggio, questa rogatoria dovrebbe risultare superata ma sicuramente ne occorreranno molte altre per riuscire a ricostruire il percorso del denaro. E, sicuramente, le tracce finiranno in luoghi dove la risposta sarà analoga a quella delle Bahamas. Questo ragionamento lascia pertanto piuttosto perplessa la procura sul livello di «collaborazione» di Raggio. Il dubbio è se abbia in qualche modo concordato con Craxi, con cui si è sentito fino all'ultimo, ciò che ha raccontato. E comunque la sensazione è che esista ancora un muro invalicabile alla ricostruzione del percorso del «tesoro» e al suo recupero. L'interrogatorio di Raggio è comunque ritenuto importante per due motivi: perché permette e permetterà meglio con le carte in mano di ricostruire quanto c'era in quei conti e quanto è andato «disperso»; perché chiarisce che i suoi rapporti erano sempre e solo con Craxi. Contraddicendo quindi quanto ha sempre sostenuto l'ex segretario del psi, che era denaro riferibile «all'amministrazione del partito». Maurizio Raggio, a quanto si è appreso, non ha fatto mai altri nomi, neppure quello del defunto Vincenzo Balzarne Dunque era da Craxi che aveva ricevuto le indicazioni su come subentrare a Giorgio Tradati, il primo prestanome dei conti; sempre da Craxi aveva rice¬ vuto gli ordini per spostare il denaro dalla Svizzera alle Bahamas e da qui in altri luoghi, quasi tutti in estremo oriente. E cioè nel giro dei conti messo su tra Hong Kong e Singapore dall'avvocato Agostino Ruju su indicazione del - sempre latitante - Gianfranco Troielli. Ma a quanto ammontava il tesoro? Si parla di circa 50 miliardi di cui alle Bahamas ne sono rimasti circa 5 (ed è questo il «piccolo tesoro» che Raggio sarebbe in grado di far recuperare alla procura). Degli altri, 35 sarebbero appunto stati dirottati in altri conti e il rimanente sarebbe stato speso. Da Raggio stesso, con il permesso di Craxi, per mantenersi durante la sua latitanza e la sua detenzione in Messico. Che - stando ai racconti fatti - doveva costare parecchio. Rinchiuso nel carcere di Cuernavaca Raggio non aveva rinunciato alle sue abitudini dorate: al rancio del carcere preferiva di gran lunga i pasti di un ristorante che glieli serviva con piatti di porcellana e posate d'argento; alla solitudine del detenuto sopperiva con compagnie femminili, e così via. Tutto questo ha raccontato per sette ore, fino alle dieci e mezza di lunedì sera, ed è stato fedelmente registrato in oltre cento pagine di verbale. Compresa la domanda se ha mai fatto da tramite tra Craxi e «qualche imprenditore» e la sua risposta: «No». [r. m.]