Guerra sul pulcino elettronico

No dei Verdi, sì dagli animalisti Chiesto l'intervento del ministro dell'Industria per il videogioco da curare e coccolare Guerra sul pulcino elettronico No dei Verdi, sì dagli animalisti ROMA. I bambini non chiedono più cagnolini o gattini, ma reclamano «tamagotchi». In Italia non è ancora arrivato, ma già sono scesi in campo educatori, psicologi, genitori, ecologisti, e il dibattito è finito in Parlamento. «Tamagotchi» è il videogioco giapponese di un pulcino virtuale che pigola (e alla fine muore) se non gli dai da mangiare, se non lo curi quando è malato, se non lo pulisci. Nulla di difficile: per accudire l'animaletto a cristalli liquidi è sufficiente pigiare su tre tasti. Malgrado (o grazie a) polemiche e accuse si preannuncia un successo commerciale senza precedenti. 1 negozi di giocattoli sono stati presi d'assalto e tempestati di prenotazioni. «Ne abbiamo per mesi», dicono gli esercenti, e l'effetto non sembra destinato a spegnersi. Il «tamagoschi», grazie anche ai servizi in televisione - Fiorello due settimane fa lo ha pubblicizzato durante «Buona domenica» - è diventato l'oggetto dei desideri di tutti i bambini italiani (e di molti adulti), tanto da spingere le case produttrici a introdurre già altri animali virtuali come il cane e la balena. Sull'onda delle critiche, il deputato verde Alfonso Pecoraro Scanio ha presentato ieri un'interrogazione al ministro dell'Industria nella quale sollecita provvedimenti urgenti per disciplinare il settore. Primo firmatario di una proposta di legge sulla regolamentazione dei videogiochi, Pecoraro Scanio sollecita anche la creazione di un garante del mercato dei giocattoli, di cui facciano parte «non soltanto esperti di psicologia infantile, ma anche associazioni di consumatori». Ma non c'è accordo tra i verdi. Un'altra deputata, Annamaria Procacci, difende «tamagotchi». «E' meglio donare ai bambini sottolinea - un giocattolo animale, per quanto inquietante come questo pulcino, che un animale giocattolo come si trattasse di un oggetto qualsiasi. Il discorso del "tamagotchi" deve essere mediato dagli adulti, che devono insegnare ai bambini che la finzione non va confusa con la realtà». Fa lo stesso discorso la Lav, lega antivivisezione. «Il pulcino virtuale può aiutare a rispettare gli animali, quelli veri - spiegano Adolfo Sansolini e Gianluca Felicetti -. Questo videogioco può salvare tanti cuccioli in carne e ossa che finiscono affrettatamente nelle case senza alcuna riflessione sugli effettivi bisogni di un essere vivente». E se c'è contrasto tra verdi e animalisti, pure i genitori hanno idee discordanti. Negli Stati Uniti il pulcino è sotto accusa, in Italia l'Associazione genitori invita a non demonizzarlo. Per il presidente dell'Age, Giuseppe Richiedei, «l'unico consiglio ai genitori è quello di attenersi alle indicazioni degli esperti. Questo animale infatti può provocare traumi nei bambini più piccoli, al di sotto di una certa età, 7-8 anni. Noi non abbiamo pregiudiziali ma alcuni bimbi più sensibili - sottolinea Richiedei - potrebbero vivere la morte del "tamagotchi" come una colpa». «Questo del pulcino virtuale comunque - dicono all'Age - è uno dei tanti casi in cui i genitori sono senza strumenti per fare delle scelte. Le istituzioni dovrebbero riflettere sulle "provocazioni" che vengono dal mercato, e che mettono in difficoltà madri e padri, e aiutarli nelle scelte». Ir. cri.] L'associazione dei genitori: «Non va demonizzato» E' già record di prenotazioni nei negozi «Tamagotchi», il videogioco che arriva dal Giappone e riproduce la vita di un pulcino

Persone citate: Adolfo Sansolini, Alfonso Pecoraro Scanio, Annamaria Procacci, Gianluca Felicetti, Giuseppe Richiedei, Pecoraro Scanio

Luoghi citati: Giappone, Italia, Roma, Stati Uniti