Tutti a rapporto dal Papa

Aborto, convocati i vescovi tedeschi Il Vaticano contesta la partecipazione cattolica ai consultori Tulli a rapporto dal Papa Aborto, convocati i vescovi tedeschi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Fonti cattoliche tedesche lo definiscono un «vertice di guerra», che potrebbe avere conseguenze devastanti per la Chiesa in Germania e portare, perfino, alle dimissioni di qualche vescovo. Di certo non era mai accaduto, almeno nel secondo dopoguerra, che la Conferenza episcopale tedesca al completo fosse convocata in Vaticano dal Pontefice per discutere - o meglio per essere «richiamata all'ordine», si dice a Bonn - un tema esplosivo come l'aborto. C'è dunque molta tensione, e molta attesa, per l'incontro di oggi fra Giovanni Paolo II e i rappresentanti delle 27 diocesi della Repubblica Federale. Il loro presidente - l'arcivescovo di Magonza Karl Lehmann, un prelato noto per prese di posizioni liberali spesso sgradite alla Curia - dovrà «giustificare» una scelta aspramente contestata in Vaticano che ha spaccato anche la gerarchia tedesca: la partecipazione dei rappresentanti cattolici alle «commissioni di consulenza sull'aborto» istituite dallo Stato, nel quadro di una contestata legge di riforma che ha posto fine alla distinzione fra Est e Ovest del Paese a proposito di aborto (in precedenza lecito con pochissime eccezioni nelle regioni orientali, vietato con pochissime eccezioni in quelle occidentali), e che riconosce alla donna il diritto di scelta ma dopo avere ricevuto «un certificato» della commissione. Lehmann, che garantisce di parlare a nome della «maggioranza» dei colleghi, difende con fervore la presenza di uomini di Chiesa in questi consultori: in una intervista radiofonica diffusa non a caso alla vigilia del viaggio a Roma, l'arcivescovo ha definito «di estrema importanza» per il clero cattolico la possibilità di «essere in prima linea nelle dispute sulla vita e sulla morte», quando c'è da «combattere per la sopravvivenza di una vita non ancora sbocciata». Astenersi dal confronto - sostiene Lehmann - significherebbe «isolare» la Chiesa e impedirle di esprimere la propria opinione in un tema tanto scottante. Nessuna difesa d'ufficio dell'interruzione della maternità, dunque, ma netta presa di posizione in favore di «madre e figlio». La nuova legge, del resto, sottolinea Leumann, chiarisce che «l'aborto resta un errore», «così come la difesa della vita è anche per lo Stato un elementare riconoscimento costituzionale». I critici - guidati a Roma dal cardinale bavarese Joseph Ratzinger, a capo della Congregazione della Fede, e in Germania dall'arcivescovo di Fulda Johannes Dyba, il solo ad avere impedito la partecipazione dei sacerdoti ai consultori, nella sua diocesi - ribattono che è necessaria una totale dissociazione da una legge definita, negli ambienti cattolici conservatori del Paese, una «autorizzazione all'omicidio». Finora è fallito ogni tentativo di risolvere una disputa che ha innescato un conflitto dalle conseguenze ancora imprevedibili: anche un recentissimo incontro a Roma fra Ratzinger e una piccola delegazione dell'episcopato, guidata da Lehmann, non ha avuto esito. Per questo il colloquio di oggi è considerato una «convocazione» dalla quale potrebbe uscire una clamorosa sconfessione dell'operato di Lehmann, e alla quale il Vaticano attribuisce grande importanza: Giovanni Paolo II, si sottolinea a Bonn, ha trovato il tempo di intrattenersi con i 27 vescovi tedeschi nonostante l'urgenza di altri temi sul tappeto, a cominciare dalla preparazione del difficile viaggio in Polonia. L'incontro insomma non sarà interlocutorio ma decisivo: nel caso ai vescovi sia impedito di partecipare ai consultori, non si escludono «le dimissioni di almeno un presule». Una decisione - si sottolinea in ambienti cattolici tedeschi - che sarebbe «un atto di disobbedienza mascherata», una ribellione senza precedenti nei rapporti fra la Chiesa tedesca e Roma. [e. n.] Karl Lehmann, arcivescovo di Magonza e capo della Conferenza episcopale tedesca: convocato con tutti i presuli dal Papa per un «vertice di guerra»

Luoghi citati: Bonn, Germania, Magonza, Polonia, Roma