Il fantasma di Pannella in onda su Raiuno di Raffaella Silipo

Salta la tribuna serale. Lui denuncia-, interruzione di servizio pubblico La Cassazione cancella 4 quesiti: alle urne su 7 referendum. La protesta contro la disinformazione Il fantasma di Pannello in onda su Rafano Salta la tribuna serale. Lui denuncia-, interruzione di servizio pubblico ROMA. Un lenzuolone bianco con i buchi per gli occhi. Marco Palmella si è (dis)incamato in un fantasma, per difendere i suoi referendum (in giornata ulteriormente scesi da 11 a 7 per decisione della Cassazione, dopo gli ultimi ritocchi legislativi in materia di concorsi ed enti locali) ieri nella «Tribuna» del Tgl. In mano, un cartello a scritte cubitali: «Fantasma della democrazia, della legalità, dei referendum, dei riformatori, dell'informazione». A completare l'iconografia esoterica, mancavano le catene da sbatacchiare, oltretutto pertinenti alla protesta contro «chi imprigiona la democrazia». Non è il primo travestimento di Marco Palmella, né, si suppone, l'ultimo. Volta a volta il leader radicale è stato Amleto, clown, miliziano, Babbo Natale. L'altr'anno, il travestimento fu tra i più economici: due milioni e mezzo per mettere in scena otto riformatori nudi, i corpi smagriti dallo sciopero della fame, a invitale i cittadini ad andare a firmare per i referendum: «La nostra nuda verità». Ieri, il cerchio si è chiuso: dal nudo si è passati direttamente all'incorporeo. La cosa non è piaciuta troppo alla Rai, che infatti in serata ha annullato la tribuna prevista su Raitre. E' il presidente dell'ordine dei giornalisti Mario Pettina a obiettare sull'abito da fantasma: «Per tutelare la dignità della categoria e per rispetto ai telespettatori che meritano una comunicazione lontana da stranezze ed irritualità». Palmella non ci sta e denuncia la Rai per «interruzione di servizio pubblico». Il vecchio leone è indignato «contro un regime che ci ha subdolamente eliminati. La campagna elettorale è iniziata il 15 maggio e questa è la prima tribuna politica. Non si vuole che gli italiani votino. Almeno Craxi lo diceva lealmente, "andate al mare". Questi prima hanno annullato tutti i referendum più importanti, togliendo interesse al voto, e ora vanno avanti con la disinformazione». «Questo ormai è un regime che bada solo a trattare D'Alema come un Re Sole» aggiungerà dopo la trasmissione. «Da un anno non un solo talk-show ci ha avuto ospiti. Porta a porta o Pinocchio, pur di non chiamarci interrompono il programma. Vorremmo che fosse dato valore di notizia ai referendum legali, almeno come all'azione, propagandistica della Lega». Pannella è chiaramente intristito dalla mancanza di un antagonista. A fargli da controcanto su Raiuno, in¬ fatti, con spiccato accento romagnolo e un po' di imbarazzo a discorrere con un lenzuolone, tocca al «cacciatore» Nello Adelmi, chiaramente inadatto al compito. «Cacciatori a caccia di voti» lo liquida Pannella. I suoi nemici sono chiaramente altri: «Cassazione, Corte Costituzionale e Presidente della Repubblica, associati a delinquere, veri carri armati golpisti che impediscono la democrazia in Italia». Gli anni passano, i travestimenti e la passione politica restano, ma a un certo punto Pannella mostra un'amarezza e una stanchezza che trapelano anche oltre la coltre bianca. «Spudorati: costringono un vecchio militante, un vecchio signore in uno spazio che è quello che è, per denunciare la peste che sta dilagando». Ouel lenzuolo addosso gli pesa come non mai. Raffaella Silipo Nelle due foto Marco Pannella come è apparso ieri in televisione per la prima tribuna referendaria

Persone citate: Craxi, D'alema, Marco Pannella, Mario Pettina, Pannella, Re Sole

Luoghi citati: Italia, Roma