E' Séguin l'ultima carta dell'Eliseo
¥ Séguin l'ultima carta dell'Eliseo Arcinemico di Juppé èfavorito per sostituirlo ¥ Séguin l'ultima carta dell'Eliseo Arcinemico di Juppé èfavorito per sostituirlo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Al museo Grevin rimpiazzarono, nel febbraio '96, il doppiamente cereo Alain Juppé con la statua di Philippe Séguin. «Ordinaria rotazione» specificava la nota stampa. Ma lunedì prossimo, dopo le copie, potrebbe toccare agli originali. Dell'agonico Juppé, lo sappiamo ormai con certezza: finirà in cantina. E malgrado l'Eliseo si guardi bene - per ora - dall'introdurre sulla scena il successore, non fa mistero che dovrebbe essere proprio il suo acerrimo rivale. Séguin, chi era costui? Un semi-Carneade oltrefrontiera, salvo a Bonn ove Kohl gliene vuole da quel lontano settembre '90 quando guidò la fronda rpr anti-Maastricht nel referendum, facendo quasi grippare l'unificazione europea. Si disse che il Can- celliere mise in guardia Chirac, nel maggio '95. «Se lo nomini primo ministro, l'asse Parigi-Bonn andrà a pezzi». Nel frattempo, sentendosi avvicinare l'ora fatidica dell'appello a Matignon, Séguin presiedeva l'Assemblée Nationale con piglio ammirevole e non senza «aprire» pro¬ gressivamente sull'Europa. Ci ha messo due anni. Ma oggi la metamorfosi è spettacolare. Il magistrato cinquantaquattrenne dai natali tunisini, con un debole per le libagioni, la storia e le collere omeriche giunge come un deus ex machina per sciogliere l'aggrovigliatissimo bandolo della politica chiracchiana. Le missioni impossibili non gli dispiacciono: riabilitò Napoleone III con una superba biografia. Resusciterà anche il residuo carisma presidenziale? Alla maggioranza governativa basterebbe un piccolo doping per spuntarla in extremis nel II Turno. Philippe Séguin Uomo Provvidenziale. Tace, l'interessato. Ma ieri pomeriggio ha reso omaggio a Juppé per «l'ampiezza della sua opera, che i nostri concittadini potranno misurare nei mesi a venire». Domenica sera, tuttavia, ironizzava ancora. «Non ho ascoltato Juppé in televisione. E' forse una colpa?», disse. L'onore delle armi giunge insomma fuori tempo massimo. Ostile alle elezioni anticipate, Séguin non celò il suo malcontento nel vederle annunciare dall'Eliseo. Ma Chirac non gli serba rancore. In fondo, deve proprio all'iracondo deputato di Epinal (in ballottaggio) la vittoria contro Jospin nel duello presidenziale. Eppoi pranzano insieme ogni martedì mattina, privilegio che nessun altro leader può vantare. Juppé ne invidiava da sempre la familiarità con il successore di Frangois Mitterrand. Li separano carattere, formazione e... taglia. Le cronache ricordano un'invettiva del premier contro un anonimo «gioviale, incompetente grassone». Che oggi deve assaporare in pieno la revanche. [e. bn.] Philippe Séguin
Persone citate: Alain Juppé, Chirac, Jospin, Kohl, Mitterrand, Napoleone Iii, Philippe Séguin
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