Maselli, comunista con speranza

Maselli, comunista con speranza Maselli, comunista con speranza «Non capisco la resa di molti ex compagni la vera barbarie è lo sfruttamento» D ROMA OMANDE a Francesco Maselli, romano, 67 anni, autore de Gli sbandati, Il sospetto, Il segreto, regista di Cronache del terzo millennio. Il primo titolo del suo film era «Bandiera rossa». Perché lo ha cambiato? «No, il primo titolo era La demolizione. Bandiera rossa è un altro film ancora irrealizzato, la storia di un comunista vecchio che ha un infarto la sera del 1991 in cui la bandiera rossa viene ammainata dal Cremlino. Compie nell'occasione un'analisi molto critica della propria vita di dirigente comunista medioalto: quando si convince d'aver sbagliato tutto, scopre che il nipote diciassettenne è impegnato nella militanza politicosindacale, come lui da ragazzo». Lei aderisce a Rifondazione comunista? «E' un'adesione a mio avviso assolutamente naturale, per chi crede che il capitalismo reale sia una tragedia certo non meno atroce di quella che è stata la tragedia del socialismo reale. Anche se a volte si può dissen¬ tirne, Rifondazione mantiene accesa la speranza di una società comunista. Io non credo affatto che il fallimento tragico del socialismo reale metta in crisi l'idea, l'orizzonte del comunismo: anche i primi centocinquant'anni del cristianesimo furono una sperimentazione drammaticamente fallimentare, segnata da eresie, suicidi collettivi, lotte, uccisioni. Non capisco come tanti miei ex compagni si siano arresi perché il primo esperimento, le prime realizzazioni sono stati disastrosi: tra l'altro, sapevamo tutti benissimo da sempre come andavano le cose nei Paesi dell'Est». Qual è secondo lei l'essenza di «Cronache del terzo millennio»? «La nuova barbarie a cui andiamo incontro: come, senza che ce ne rendiamo conto, si vada realizzando un meccanismo di sfruttamento barbaro, pre-cristiano». Il suo stile realista e psicologico diventa in questo film più difficile, meno popolare. Perché? «Mah. Va' a capire». [1. t.] Francesco Maselli; nella foto grande Fausto Bertinotti; in alto, da sinistra, Totò, Marilyn, Bogart

Persone citate: Bogart, Fausto Bertinotti, Francesco Maselli, Maselli

Luoghi citati: Roma