«l'Europa sempre più rosa»

«l'Europa sempre più rosa» ;jHlr i «l'Europa sempre più rosa» ;jHlr i ;jHlr iJamtang: sulla scia dell'Inghilterra I/EX MBNBSTRO JPARIGI ACK Lang vuole crederci, nella vittoria finale della Gauche. E lo scoprirsi in testa nella proiezioni per riconquistare un seggio a Blois non fa che accrescerne l'ottimismo. Malgrado l'esultanza per l'exploit nazionale ps, l'ex ministro mitterrandiano - oggi tra i Numeri Due della rue Solferino - conserva tuttavia il sangue freddo. «I pronostici non fanno per me - dice - però la Sinistra avanza sulla strada giusta per farcela. Le forze governative si trovano di fronte a un regresso spettacolare. La sanzione è chiara. L'esecutivo raccoglie un terzo di suffragi. Pochissimo». I primi risultati la sorprendono? «Temevo che il malcontento popolare, assai diffuso, finisse per non concretizzarsi nell'urna. La rassegnazione, in politica, è forse il peggiore dei mali. Ma i francesi hanno inviato un segnale preciso al tandem Juppé-Chirac. Lungi dal trovarlo semiunanime, la linea governativa spacca il Paese. Tireremo le somme il 1° giugno. Mi auguro con una splendida sorpresa. Dopo la vittoria di Tony Blair oltre Manica, potremmo spostare definitivamente a sinistra l'equilibrio europeo». Sarà decisivo, per il n turno, l'elettorato del Front Natio¬ nal. Nella sua Juppéfobia, Jean-Marie Le Pen lascia intravedere qualche spiraglio di apertura verso la Gauche. Lo sfrutterete? «Non corteggeremo nessuno. E il ps continuerà a difendere l'abrogazione della Legge Debré, perse¬ cutoria verso gli immigrati stranieri». Dove cercare, allora, i consensi che vi mancano per sorpassare il Centro-Destra? «Credo occorra battere a tappeto il Paese. Mi attendono 30 comizi. Bisogna spiegare il nostro prò- gramma, serio e realistico: la gente si accorgerà che quello rprudf non è all'altezza». La si considera l'ultimo erede del mitterrandismo. Nelle Politiche '93, la débàcle ps venne attribuita al bilancio presidenziale. Da allora, Lionel Jospin moltiplica gli sforzi per smarcarsi. Ritiene che l'ombra di Francois Mitterrand pesi sullo scrutinio? «Sì, ma gioca in nostro favore. Se stasera abbiamo una chance reale di vincere, lo dobbiamo proprio a lui. Mitterrand sfatò la maledizione. Mostrando che la Gauche poteva farcela a raggiungere il 51%, introdusse l'alternanza nella V Repubblica. Oggi il ps si conferma la prima forza a sinistra». Le cose sono davvero cambiate, in casa ps? «Eccome, il clima è diverso. Voglia di battersi, entusiasmo. Siamo pronti a dimostrare che un nostro governo può far uscire la Francia dall'impasse e restituirle slancio. Vede, perché la democra- zia rimanga viva occorre farla respirare. La coabitazione fra Chirac e un Hotel Matignon di Sinistra non potrebbe nuocere al Paese. Anzi. I gollisti vorrebbero convincere la nazione del contrario ma l'Europa non teme una Francia bicipite. Qualora siano in gioco i supremi interessi nazionali saprà parlare - come sempre - a una sola voce». Eppure vi accusano di mettere tra parentesi l'europeismo per non inimicarvi il pcf... «Fandonie. La nostra Europa è quella che hanno reso grande i Mitterrand e i Delors. Chi meglio dei socialisti saprà far avanzare un processo oggi in pamie? Ci vogliono energie supplementari. Le abbiamo». Si rivede già ministro? E tornerebbe alla Cultura o preferisce altre responsabilità? «Calma. Sono discorsi prematuri. Ma ne approfitto per dire che nella Francia chiracchiana la cultura è una vera Cenerentola», [e. b.] «Un nostro governo può fare uscire il Paese dall'impasse» «Adesso cercheremo consensi battendo a tappeto le piazze» L'ex ministro della Cultura francese Jack Lang esce sorridendo dal seggio elettorale a Blois

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