Latte, bufera dopo inchiesta di Maurizio Tropeano

Latte, bufera dopo inchiesta l'Unalat: non accettiamo accuse generiche, per i 370 miliardi di multe siamo senza colpe Latte, bufera dopo inchiesta E per il prezzo ancora una fumata nera ROMA. Primo: «Non difendiamo i furbi, anzi, se ci sono responsabili è giusto che paghino. Aiutateci a scovarli». Secondo: «Attendiamo le conclusioni definitive della commissione governativa d'inchiesta che auspichiamo ci vengano comunicate in modo "diretto". Noi abbiamo la coscienza tranquilla». Nino Andena, presidente dell'Unalat, l'Unione che tutela gli interessi di oltre centomila produttori di latte, prende le distanze dai primi risultati della Commissione d'indagine governativa. L'Unalat non ci sta a finire sul banco degli accusati, tra coloro a cui imputare il pesante superprelievo di 370 miliardi deciso dall'Unione Europea. Così il presidente onorario, Carlo Venino, va all'attacco: «Se accuse ci sono state, noi siamo qui a guardare in faccia tutti, a qualsiasi livello». E Venino ha spiegato di aver «difeso i produttori di latte» in un colloquio con il presidente della Commissione d'Indagine: «Da anni sostengo la necessità del controllo della fatturazione del latte consegnato». Poi ha ammonito: «Chi non produce latte deve consegnare le carte all'Unalat che provvedere a redistribuirle». Il presidente onorario si è mostrato scettico sui risultati del nuovo censimento disposto per la produzione '95-96 criticandone l'affidamento ai servizi veterinari e sullo slittamento disposto dal governo per le multe ha sollecitato i produttori «a non farsi troppe illusioni». Ma non è stata solo l'onda delle quote latte a contrassegnare il '96 come l'anno più difficile della storia dell'Unalat. «Il mercato depresso - ha spiegato Andena - sta comportando una riduzione del prezzo del latte alla produzione di oltre il 10% e ha come conseguenza diretta il trascinamento da mesi senza esito della trattativa in corso per un accordo con l'industria». E in effetti la trattativa sembra ancora lontana dalla conclusione. L'incontro che si è svolto nei giorni scorsi al ministero delle Risorse Agricole si è concluso con una fumata nera. Le organizzazioni agricole sostengono che il mancato accordo è imputabile alla rigidità degli industriali (la Coldiretti sostiene che l'Assolatte non ha accettato la proposta di mediazione del ministro Pinto e ha chiesto una ulteriore riduzione del prezzo di 10 lire). Gli industriali invece affermano che l'Unalat non ha voluto per il momento fare ulteriori concessioni rispetto a quanto concordato con Publilatte e Unionlatte. Per l'Assolatte «il ministero, valutando che le distanze tra le parti non sono incolmabili, ha ritenuto opportuno aggiornare il negoziato riservandosi di fare proposte di mediazione ultimative». Intanto Augusto Bocchini, presidente della Confagricoltura, lancia un altro allarme per il settore zootecnico: la probabile apertura del mercato europeo alla «carne Usa agli ormoni» a seguito della decisione preliminare dell'Organizzazione mondiale del Commercio che ha dichiarato illegittimo il divieto d'importazione attualmente in vigore. Bocchini ha chiesto grande «fermezza politica per contrastare la decisione. Se fosse confermata, infatti, costituirebbe un grave precedente, in quanto renderebbe difficile ogni restrizione basata su considerazioni sanitarie, ambientali e di tradizione alimentare, in mancanza di prove scientifiche sugli eventuali danni per i consumatori». E sempre da Bruxelles il presidente della Cia, Giuseppe Avolio, che ha guidato una delegazione di dirigenti nazionali per un confronto con il ministro Pinto e con alti funzionari delle istituzioni europee, parla della «necessità di supe¬ rare il sistema delle quote di produzione del latte». Proposta condivisa da Pinto che in una conferenza congiunta con Avolio ha spiegato che «l'Italia vuole eliminarle in modo graduale in un periodo di sei anni a partire da ora». Questa gradualità per il ministro dovrebbe realizzarsi in quattro fasi progressive: un allineamento dei prezzi europei (più elevati) a quelli mondiali (più bassi); un aiuto integrativo al reddito dei produttori; una riduzione dell'accesso all'intervento pubblico per il burro e il latte in polvere; una diminuzione dell'entità della multa in caso di superamento delle quote. Maurizio Tropeano A fianco da sinistra Pinto, Avolio e Bellotti. Sopra: Augusto Bocchini

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma, Usa