«Disarmati contro i pedofili» di R. Cri.
«Disarmati contro i pedofili» Ma il Parlamento si prepara a rimediare: pene da 5 a 12 anni «Disarmati contro i pedofili» //pm Ormanni: in Italia il reato non esiste ROMA. Un'arma in più contro i pedofili: le nuove norme che puniscono lo sfruttamento sessuale dei minori, che consentiranno ai magistrati di colpire e punire anche chi diffonde via Internet foto e filmati pornografici con vittime minorenni. Il provvedimento è ancora all'esame della commissione di Montecitorio: nei prossimi giorni dovrebbe essere concluso l'esame degli emendamenti e il testo dovrebbe essere pronto per il passaggio conclusivo in assemblea. Sembrerebbe una questione di settimane, non di più. Ma c'è chi lancia l'allarme per la mancanza di una legge, come Italo Ormanni, procuratore aggiunto di Roma, titolare delle tre inchieste di cui si occupa la procura su una rete di pedofili italiani, con forti agganci all'estero, che comunica attraverso Internet. Dice il magistrato: «Il reato di pedofilia in Italia non esiste. Poiché c'è una obiettiva difficoltà nel perseguire efficacemente questi soggetti, credo sia il caso che il legislatore si faccia carico di questo problema accelerando le iniziative legislative esistenti». Per ora è possibile ipotizzare un solo reato, il 528 del codice penale, «pubblicazione e spettacoli osceni» (da 3 mesi a 3 anni di reclusione). Anna Serafini (sd), relatrice alla commissione Giustizia della Camera del nuovo decreto legge, dice: «Tra le norme che abbiamo studiato ce n'è una che vieta la diffusione via telematica di materiale che ha per oggetto i minori. Si rischiano fino a 5 anni di carcere ed una multa fino a 100 milioni. Sanzioni che si possono sommare ad altre se chi "spaccia" materiale pornografico è anche il "produttore" (e per questi ultimi il carcere previsto è fino a 12 anni e la multa di 500 milioni)». [r. cri.]
Persone citate: Anna Serafini, Italo Ormanni, Ormanni
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