Fìnti sordi per arrotondare di Fulvio Milone

Fìnti sordi per arrotondare Napoli, indagati anche 8 medici. Durante gli interrogatori non rispondevano, ma sono stati smascherati in ospedale Fìnti sordi per arrotondare Truffa di 62 dipendenti alla Fincantieri CASTELLAMMARE DI STABIA DAL NOSTRO INVIATO L'elenco dei «miracolati» è lungo. Comincia con Antonio Chierchia, classe '47, dichiarato sordo nel '95 e guarito dopo un anno e mezzo. Per non parlare di Antonio Piccirillo, duro d'orecchio a tal punto da non poter più lavorare: ha riacquistato l'udito da un giorno all'altro. Sono 308, quasi tutti carpentieri e tutti in servizio alla Fincantieri. A sanare i loro mali non sono state le fonti prodigiose di Lourdes o le doti sovrannaturali di un santone. No: per farli tornare sani come pesci sono bastati un paio di interrogatori nel commissariato e, per i casi più gravi, una visita del medico. Medico onesto, s'intende, perché per oltre un decennio i «sordi» di Castellammare di Stabia, un paesone cementificato sulla costa a Sud di Napoli, sono riusciti a beffare lo Stato grazie alle diagnosi truccate di otto sanitari dell'Inail. Il danno provocato dalla truffa ammonta a oltre tre miliardi e mezzo. A tanto ammontano le pensioni corrisposte ai 308 operai finiti sotto inchiesta. Per 62 di loro, i sostituti procuratori di Torre Annunziata Fortuna e Novelli hanno chiesto il rinvio a giudizio per falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e truffa. Stessa sorte è toccata agli otto medici, cinque dei quali interdetti dalla professione. Si tratta di Michele Cambriglia, Aniello Torino, Carmine Iaccarino, Antonio Laus e Francesco Burlin: secondo gli inquirenti, non avrebbero agito solo per danaro, ma anche per compiacere alcuni esponenti politici locali che raccomandavano i malati immaginari in cambio di voti. I magistrati non possono procedere contro gli altri 246: i reati sono caduti in prescrizione, ma il loro caso è al vaglio della Corte dei Conti per il recupero dei crediti e dell'Inps per la revoca della pensione. La storia dei falsi sordi di Castellammare è venuta a galla grazie ad una lettera anonima spedita alla polizia e alle denunce di un dirigente dell'Inail di Castellammare, la cui onestà è costata il trasferimento in Basilicata. Il meccanismo era piuttosto semplice. L'aspirante alla pensione di invalidità veniva sottoposto ad una prima visita che si concludeva con un responso interlocutorio. Ad aggiustare le cose pensava poi la commissione dei medici dell'Inail, che riscontrava un handicap superiore all'11 per cento, il tetto minimo per la concessione dell'indennità. Con questo sistema, oltre 300 carpentieri dei cantieri navali di Castellammare di Stabia hanno intascato indebitamente la pensione. Tutto è filato liscio fino all'anno scorso, quando la polizia ha cominciato a indagare sul conto dei medici. I membri della commissione sanitaria dell'Inail, per la verità, erano già in allarme per il rumore provocato in tutt'Italia dallo scandalo dei falsi invalidi, tanto che avevano revisionato molte pratiche dichiarando improvvisamente guariti i pazienti. Troppo tardi: polizia e magistratura avevano già avviato le loro indagini. Con tanto di testimonianze di sordi pentiti, uno dei quali ha raccontato che un infermiere gli aveva chiesto mezzo milione in cambio di una visita medica addomesticata. Ma i sostituti procuratori Novelli e Fortuna sospettano che dietro il valzer delle invalidità truccate vi sia stato anche lo zampino di alcuni esponenti politici locali, che segnalavano gli operai della Fincantieri agli specialisti in cambio del voto. Molti falsi invalidi si sono rivelati degli ossi duri. Convocati in commissariato per l'interrogatorio, hanno fissato con lo sguardo assente il funzionario che faceva le domande fingendosi sordi: «Ipoacusia bilaterale percettiva», sentenziava il certificato sventolato sotto il naso del commissario. Il trucco, però, è durato poco. Le ultime resistenze, però, sono cadute negli ambulatori del secondo Pohclinico di Napoli, dove gli imputati hanno dovuto sottoporsi a nuove visite mediche. Le indagini sul conto dei falsi invalidi non sono finite: «La procura avvierà indagini patrimoniali sugli imputati per facilitare il recupero delle somme sottratte allo Stato», ha detto il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alfredo Ormanni. Fulvio Milone Un'immagine della Fincantieri Nella truffa sono coinvolti 62 dipendenti quasi tutti carpentieri

Persone citate: Alfredo Ormanni, Aniello Torino, Antonio Chierchia, Antonio Laus, Antonio Piccirillo, Carmine Iaccarino, Fortuna, Francesco Burlin, Novelli