E a Kabul trionfano gli «studenti di dio»

E q Kabul trionfano gli «studenti di dio» Mosca ammonisce: non superate i confini dell'ex impero sovietico o sarà guerra E q Kabul trionfano gli «studenti di dio» / Taleban conquistano anche il Nord dell'Afghanistan KABUL. I taleban afghani sono entrati ieri da trionfatori a Mazar i Sharif, a coronamento della campagna iniziata tre anni fa per la conquista del potere. La caduta delia roccaforte del signore della guerra Rashid Dostam, nel Nord, ha dunque permesso agli ex studenti islamici di estendere la loro autorità virtualmente su tutto il territorio nazionale. E la Russia ha ammonito le milizie taleban a non violare i confini con le repubbliche ex sovietiche vicine (Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), ricordando che in base a un «meccanismo di sicurezza collettiva» Mosca difenderebbe questi Paesi. Nella battaglia contro Dostam, i taleban hanno beneficiato dell'appoggio determinante di alcuni reparti che hanno tradito il signore della guerra uzbeko, di cui al momento si sono perse le tracce. Il generale Malik Pahlawan, già braccio destro di Dostam, è entrato in città su un carro armato che guidava la colonna dei vincitori. La caduta di Mazar i Sharif era stata preceduta di alcune ore dalla conquista di Shebergan, sede del quartiere generale di Dostam, a 120 chilometri di distanza, da parte dei combattenti islamici e degli uomini fedeli al generale Pahlawan, passato dalla parte dei taleban lunedì scorso. . Gli ex studenti islamici e i loro alleati dell'ultima ora hanno incontrato scarsa resistenza nella marcia di avvicinamento a Mazar i Sharif, condannata alla capitolazione dopo la caduta di Shebergan. Le due città sorgono infatti ai margini di una pianura desolata priva di qualsiasi barriera naturale. I resti dell'esercito di Dostam sono fuggiti in direzione dei confini dell'Uzbekistan e del Tagikistan, una settantina di chilometri più a Nord. Secondo alcune illazioni Dostam, che venerdì era stato visto a Shebergan, sua città natale, potrebbe essere fuggito insieme ai familiari in Uzbekistan, Paese che lo ha sostenuto militarmente, per poi raggiungere la Turchia. In previsione della disfatta, alcuni fra i più stretti collaboratori militari di Dostam hanno preferito mettersi sotto la protezione dei taleban. Il capo della sua forza aerea, il generale Jamil, ha raggiunto Kabul ai comandi del suo aereo. Nella capitale sono arrivati anche tre piloti già fedeli al signore della guerra uzbeko con i loro caccia. Altri sono arrivati in elicottero. Così il territorio afghano è stato nuovamente riunito, con l'eccezione di poche sacche di resistenza, sotto un'unica autorità dopo il ritiro dell'armata sovietica, nel 1989. Al momento le province che non sono ancora sotto il dominio degli ex studenti islamici sono quelle di Takhar e di Badakhasan, controllata da Ahmad Shad Masood, già ministro della Difesa del deposto governo, e in parte Kundur e Baghlan. La tappa decisiva della inarrestabile marcia verso il potere degli ex studenti partiti dai campi profughi del Pakistan fu la conquista di Kabul, il 27 set¬ tembre dell'almo scorso. 1 taleban hanno portato con loro ferrei principi religiosi. Nei territori conquistati hanno imposto la rigida osservanza delle consuetudini islamiche, impedendo alle donne di lavorare, vietando l'alcol, bandendo quasi ogni forma di divertimento e obbligando gli uomini a frequentare le moschee. Fino a ieri l'unica grande città in cui alle donne era consentito circolare per strada senza il tradizionale chador era Mazar i Sharif. L'annuncio dell'arrivo dei combattenti islamici ha creato il panico in città e in molti, civili e militari, si sono dati alla fuga. Al loro ingresso i vincitori, ripetendo «Dio è grande», hanno strappato o sparato contro i manifesti di Dostam affissi sugli edifici pubblici. Mosca ha più volte messo in guardia negli ultimi mesi le fazioni impegnate nella guerra civile in Afghanistan - e in particolare i taleban - a evitare sconfinamenti. Nelle scorse settimane si è svolto un vertice a li * elio di comandanti militari della Russia e delle Repubbliche ex sovietiche centroasiatiche nel corso del quale è stato deciso un rafforzamento delle truppe della Csi schierate ai confini con l'Afghanistan. [Agi-Ansa] Panico a Mazar-i-Sharif Civili in fuga dalla città Un gruppo di taleban: man mano che hanno conquistato il Paese, gli «studenti di dio» hanno imposto con la forza l'osservanza di ferrei principi religiosi

Persone citate: Ahmad Shad Masood, Malik Pahlawan