Strage di agenti

Strage di agenti Strage di agenti Spari dalle case 6 morti, 10 feriti TIRANA. Nella capitale e nel Sud dell'Albania la violenza continua a mietere vittime. L'episodio più grave è avvenuto a Cerrik, 40 chilometri a Sud della capitale, con un bilancio di sei morti e dieci feriti. Le vittime sono tutti uomini dei reparti speciali del ministero dell'Interno che ieri mattina sono caduti in un'imboscata organizzata dalla popolazione. Quattro agenti sono morti carbonizzati all'interno di un mezzo blindato colpito con granate; altri due sono stati falciati da raffiche di mitra. Tra i feriti vi è anche Albert Kobqi, nuovo capo del commissariato di Elbasan la cui nomina sarebbe alla base della rivolta. Koliqi, originario del Nord dell'Albania, aveva sostituito da giovedì il capo della polizia di Elbasan, ritenuto dal ministero dell'Interno «troppo debole». Giovedì sera uomini armati avevano minacciato il prefetto di Elbasan intimandogli di revocare la nomina di Koliqi. Secondo quanto riferiscono fonti locali, nel corso della notte lo stesso commissariato di polizia era stato assaltato dalla popolazione. Le forze speciali si stavano dirigendo verso Elbasan per riprendere il controllo della situazione, quando sono cadute nell'imboscata di Cerrik. Qui la popolazione ha bloccato il convoglio di polizia aprendo il fuoco dai palazzi e utilizzando armi di ogni tipo. Frattanto il generale Luciano Forlani, comandante della Forza multinazionale di protezione (fmp) è stato ricevuto ieri mattina dal primo ministro albanese, Bashkim Fino che, pur non sollecitando esplicitamente un ampliamento del mandato della fmp, ha chiesto l'appoggio del contingente straniero al processo elettorale, con la difesa delle urne, una maggiore presenza dei militari lungo i principali assi stradali ed il controllo delle dogane alle frontiere albanesi. Forlani ha detto che «la fmp opera già mterpretando il mandato nel modo più ampio possibile e si sta esaminando la dislocazione in alcune zone dove non vi è una presenza stabile». Il generale ha però rifiutato la richiesta dei controlli doganali, «perché - ha spiegato - il controllo dei valichi di frontiera non rientra nei compiti previsti dal mandato». «E' comunque in atto un'iniziativa europea - ha aggiunto - per aiutare le autorità albanesi in questo settore». Quanto al processo elettorale, Forlani ha dichiarato che sono in corso contatti con i rappresentanti dell'Osce per studiare quale supporto la forza multinazionale possa fornire al processo elettorale. [Ansa]

Persone citate: Albert Kobqi, Bashkim Fino, Forlani, Luciano Forlani

Luoghi citati: Albania, Tirana