«Agli arresti la contessa Agusta»

«Agli arresti la conlessa Agusta» «Agli arresti la conlessa Agusta» La Procura al gip. Raggio: lei non c'entra MILANO. Questione di ore e per Francesca Vacca Agusta il carcere dovrebbe essere un ricordo. La procura di Milano ha infatti dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari. E se anche l'ultima parola spetta al gip Maurizio Grigo sembra difficile che la contessa resti dentro. Per due motivi: il primo è che la sua posizione, dopo gli interrogatori, sembra notevolmente alleggerita. Ha negato di aver avuto un qualche ruolo nella gestione dei conti svizzeri attribuiti a Bettino Craxi e il suo ex compagno, Maurizio Raggio, lo ha confermato: «La contessa non ha avuto alcuna parte nella vicenda oggetto del processo». Stessa tesi sostenuta dalla Tunisia da Craxi in persona: «La contessa è una vittima». Il secondo motivo è legato al suo stato di salute psicofisico. Non è visibilmente in condizioni di restare in carcere: ha bisogno di cure continue per l'operazione al polmone subita a fine aprile in Messico. Non solo: proprio i motivi di questa operazione rendono rischioso il permanere dello stato di detenzione. Si è trattato infatti di un intervento per evitare un'infezione causata dai postumi di un suo tentativo di suicidio. E se era in queste condizioni in Messico, facile intuire che lo stress della repentina estradizione, del viaggio e della carcerazione non abbia certo migliorato il suo stato psicologico. Il problema a questo punto resta quello di dove concedere gli arresti domiciliari: Francesca Agusta che all'interrogatorio, alla voce professione, ha risposto: casalinga - ha chiesto di risiedere a villa Altachiara, a Portofino, ma in procura preferirebbero un luogo più facilmente controllabile. «So che esiste questo problema - osserva l'avvocato della contessa, Ennio Amodio - ma francamente non riesco a capire dove altro possa andare. E' vero che possiede un appartamento a Milano ma è stato svuotato praticamente di tutto e allo stato attuale è inabitabile. Inoltre ha bisogno di assistenza sanitaria e i suoi medici sono a Genova». E' possibile che una soluzione venga trovata con arresti domiciliari in qualche clinica. Problemi assai diversi per Maurizio Raggio che in carcere ci starà sicuramente almeno fino a lunedì, quando riprenderà il suo interrogatorio. Di quanto ha detto giovedì sera, intanto, comincia a trapelare qualcosa. In particolare avrebbe messo i magistrati nella condizione di recuperare una cifra - tra i 4 e i 5 miliardi - ancora nella sua disponibilità. In sostanza Raggio, scagionando la contessa, avrebbe ammesso di aver manovrato quel denaro però come esecutore di ordini altrui. Di chi? Nessuno ha voluto confermare che sia stato fatto direttamente il nome di Craxi. Il quale dal canto suo continua a sostenere che quei conti erano «del psi» e che Raggio «ebbe un incarico fiduciario daU'amministrazione del partito». Opinione ben diversa quella della procura, secondo cui invece Raggio avrebbe agito per conto di Craxi aiutandolo a trasferire i soldi dalla Svizzera in luoghi più sicuri. Certo è che la cifra era assai più elevata (oltre venti miliardi) dei soldi che si potrebbero ora recuperare. Che fine ha fatto la somma? Raggio avrebbe accennato a forti spese in Messico, di cui il «padrone» del conto era stato informato. Ma per quanto gli costasse mantenersi nel carcere di Cuernavaca sembra impossibile abbia speso i miliardi «scomparsi». fr. m.] Maurizio Raggio estradato l'altro ieri dal Messico