«lo, suora grazie a Tangentopoli» di Chiara Beria Di Argentine

«lo, suora grazie a Tangentopoli» Una vocazione adulta, nata pregando per il fratello magistrato: «Ma lui non era d'accordo» «lo, suora grazie a Tangentopoli» La sorella del giudice Colombo novizia a 50 anni MILANO. Titolo dell'intervista: «Come l'apostolo Matteo», a lato del testo alcune fotografie fatte nel convento delle suore della congregazione della Beata Imelda, nelle quali la novizia Luisetta prega davanti all'altare, mostra un sorriso sereno e i capelli molto più corti di quelli di suo fratello maggiore, il pm milanese Gherardo Colombo. La notizia che Luisetta Colombo, alle soglie dei 50 anni aveva lasciato il suo lavoro di tesoriera in una banca milanese per farsi suora, era stata data lo scorso settembre dal quotidiano cattolico Avvenire. Colpito da questa vocazione in una donna di età non più giovanissima padre Nunzio Spinelli, direttore di Mondo Voc, il mensile promosso dai padri Rogazionisti ha chiesto alla novizia Luisetta di spiegare le ragioni della sua scelta per il numero della rivista dedicato al tema delle «Nuove vocazioni per una nuova Europa». E Luisetta non si è sottratta alla richiesta rivelando, a poco a poco, pur tra evidenti ritrosie una pagina davvero inedita e singolare nella storia di Tangentopoli. Brianzola di famiglia alto borghese, da alcuni anni volontaria nella parrocchia di Santa Croce a Milano (si occupava di bambini con problemi familiari); per anni impegnata come il fratello Gherardo nel circolo «Società civile» di Nando Dalla Chiesa, è la terza di quattro fratelli. Parlando delle reazioni familiari alla sua scelta dice: «Sono state diverse e poi è arrivato tutto all'improvviso, anche per me, e in un momento abbastanza difficile: ai miei genitori ne avevo parlato da qualche tempo ed erano contenti. Dei miei fratelli solo uno, il secondo, ha accolto questa decisione con serenità, mia sorella e il fratello maggiore un po' meno». Allude insomma al magistrato, da anni impegnato in inchieste delicatissime, ma non ne fa il nome. «Sono fiera di essere nata in Brianza anche se ho sempre abitato a Milano», dice la novizia che racconta la sua vita di ragazza in cerca di una realizzazione: «...Dopo la scuola non ho avuto grandi ambizioni di carriera, piuttosto miravo a fare qualcosa alla mia portata...un impegno sociale o utile per qualcuno che ne avesse bisogno». E, poi quella di adulta zia di quattro nipoti, con il lavoro in banca, le partite di tennis al circolo, il suo amore per i bambi¬ ni, i dolci, i viaggi, e la musica. Una vita come tante. Poi, è successo qualcosa. Ed è a questo punto che la novizia fa il nome del pm: «Ormai mi tocca dirlo: mio fratello è il giudice Colombo. Tutti e quattro siamo molto legati, ma lui ha un posto particolare nella mia vita, non perché lo ritenga più importante o gli voglia più bene che agli altri due, ma la sua vita c'entra in qualche modo con la mia vocazione, diciamo che mi ha dato il via». Un lungo percorso verso il convento di un ordine fondato dal domenicano padre Lorgna che ha come motto «Amare e fare amare Gesù Eucaristia» che Luisetta Colombo definisce «un po' facile e un po' difficile... c'è Lui che non ti abbandona mai e poi ci sono le persone che curano la formazione». Una scelta non facile per una donna non più giovane? «La chiamata non ha età perché il Signore non ha tempo», è la sua risposta. Ma come è nata questa vocazione? E come mai il fratello pm ha avuto un ruolo seppur indiretto nella sua decisione? Luisetta confessa, infine, che tutto è nato proprio in un momento di angoscia e paura per la vita di Gherardo: «L'idea di poterlo fare proprio non mi sfiorava. Poi, invece è successo qualcosa, in un momento in cui ero tanto lontana dal Signore: avevo fatto delle scelte sbagliate e in più ero molto in pensiero per mio fratello, perché la sua vita era in pericolo, pensavo a lui, alla sua famiglia, ai miei genitori e pensavo, che una volta avrei potuto pregare, ma avevo lasciato da parte Dio e la religione. Tuttavia un giorno pensai di andare nella chiesa dove avevo fatto la prima Comunione, perché avevo un peso insopportabile: forse là avrei trovato un po' di pace». Chiara Beria di Argentine A j "pm Gherardo Colombo

Persone citate: Gesù, Gherardo Colombo, Luisetta Colombo, Nando Dalla Chiesa

Luoghi citati: Europa, Milano