A Monaco c'è già il clima eli Coppa di Marco Ansaldo

A Monaco c'è già il clima eli Coppa A Monaco c'è già il clima eli Coppa MONACO DAL NOSTRO INVIATO «Mi aspetti in auto, scendo tra un minuto». Il Trap infila le scale e scompare al primo piano della sede del Bayern, dove un piccolo esercito di operai sposta i tramezzi, accorcia e allarga gli uffici. Quando scende, ha una busta in mano. «Ecco i biglietti per la Juve». Li mostra come se si fosse levato un peso dal cuore. Non ne avevamo ancora visti di questi pezzi di carta, all'apparenza uguali a cento altri con cui si entra in uno stadio o in un teatro, e invece simbolo dell'avidità del nuovo calcio, in cui i bagarini sono angeli e hanno facce rispettabilissime e non li distingueresti dagli impiegati di una qualsiasi agenzia, forse perché talvolta lo sono. La storia di come si entra in possesso del biglietto per Juve-Borussia ha molte trame, anche a Monaco, Dalla busta del Trap ne spuntano sette o otto. «Tutti regolari - spiega - presi alla fonte: il mio l'ho dovuto chiedere alla Federazione tedesca e pagarlo. Dopo 13 anni vissuti alla Juve mi tocca spendere per vederla. Ancora non ci credo». Ma il Trap è un privilegiato, altri hanno speso tre o quattro volte di più. I biglietti per la notte alroiympiastadion sono come il burro in tempo di guerra: li trovi al mercato nero. Offrono di tutto: ieri ci hanno proposto un ingresso per mille marchi, un milione di lire. Che settore, scusi? «Tribuna vip». Così nella capitale dei benpensanti tedeschi, che fu il regno di Strauss e oggi di Kohl, prolifera il mercato sommerso attorno a una partita «estranea» a Monaco. Il traffico, a dire il vero, corre su canali molto italiani. Aveva una cadenza toscana la voce che giovedì sera, al telefono, offriva a mezzo milione stock di biglietti da ottanta marchi. «La gente però non ci cade. Anche chi arriva dall'Italia e vuole aggirare il monopolio della Ventana accetta di spendere fino al cento o al centocinquanta per cento in più, ma non va oltre», dice Fausto Tassi, proprietario del ristorante dove il Trap è di casa. Invece varrebbe la pena indagare sul perché una parte dei biglietti che si vendono a Monaco provengano dall'Italia. I giornali tedeschi lo hanno denunciato nei giorni scorsi. Secondo loro alcuni biglietti assegnati alla Juve e gestiti dalla Ventana avrebbero preso inspiegabilmente la strada della Germania; e se si considera che molti emigrati italiani hanno acquistato biglietti dai tedeschi, in tanti settori le tifoserie saranno mescolate. Le due società rischiano dall'Uefa una multa da 5 a 10 milioni di lire per ogni biglietto venduto irregolarmente, ma la garanzia per gli spettatori viene piuttosto dal servizio d'ordine. Qui chi sgarra rischia lunghe permanenze in cella. O in infermeria. Monaco non mostra ancora una febbre intensa per la tinaie: è più attesa la partita con lo Stoccarda che oggi può consegnare al Bayern e al Trap lo scudetto con una giornata di anticipo. Il Borussia Dortmund invece gioca ad Amburgo, l'altra squadra tedesca che affrontò la Juve in una finale di Coppa dei Campioni. Ma non è più tempo di rievocazioni né di eroi: anche Magath è appassito, l'Amburgo l'ha licenziato promuovendo come allenatore Rolff, l'uomo che cancellò Platini. Il Borussia, che non avrà Moeller, leggermente infortunato, si presenta senza interessi di classifica. Neubaum, il suo presidente, ha definito «indegno» questo finale di campionato e le troppe beghe interne sono valse alla squadra l'appellativo di Borussia Hollywood: anche per questo si cerca un sostituto a Hitzfeld, sono stati contattati Scala e Mondonico, oltre al francese Wenger. La Coppa, per i borussi, diventa ancora di più obiettivo imperdibile per salvare la stagione, il bilancio pesantemente in rosso, il futuro. Le provano tutte a Dortmund. Hanno chiamato un dietologo, il professor Liesen, e da un paio di settimane è comparsa anche la creatina per rigenerare i muscoli: peccato per i tedeschi che la Juve anche in questo sia partita prima. Marco Ansaldo

Persone citate: Fausto Tassi, Hitzfeld, Kohl, Magath, Moeller, Mondonico, Rolff, Scala, Strauss, Wenger