16 minuti di gioia anticipata

16 minuti di gioia anticipata 16 minuti di gioia anticipata Carica della polizia e si teme ilpeggio BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO Lo scudetto e la relativa festa sospesi lì, in mezzo al campo, per un quarto d'ora lunghissimo, interminabile, durante il quale s'è sfiorata la tragedia. Doveva essere la notte del trionfo per due squadre, la Juve giunta all'ultimo passo per il titolo, l'Atalanta vicina al punto della salvezza. Invece quell'invasione a 4' dal termine ha sconvolto i piani, rimesso in gioco tutto, l'intera regolarità del campionato persino. L'arbitro Bettin non ha ritenuto chiusa la partita quando, non trattenendo la voglia di festeggiare con i propri beniamini, tifosi atalantini in larga maggioranza e alcuni juventini, sono entrati precipitosamente sul terreno. E la gioia di tutti si è spenta come d'incanto, in attesa dell'evolversi di una situazione strana, incredibile, imprevista. Tutto si era svolto normalmente. I tifosi della Juve sistemati nell'apposito settore, lo stadio gremito, la coreografia dei supporters atalantini. Oltre ai due-tremila fans giunti da Torino con pochi pullman organizzati e molte auto private, tra il pubblico ha tro¬ vato posto una buona rappresentanza di sportivi di fede bianconera. Gente della zona che si è accaparrata, anche grazie ai bagarini, molti dei biglietti in vendita. Le avanguardie delle legioni pronte a sbarcare fra cinque giorni a Monaco per un'altra festa, si spera. Tutto era chiaro. Andava in onda ieri sera uno spettacolo atteso da cinque giorni, il film dello scudetto rimandato domenica scorsa nel match con il Parma. Allora fu una partita terminata tra fischi scandalizzati, il pareggio non piacque a nessuno. Stavolta pari doveva essere e i tifosi lo sapevano. Il punto bastava alla Juve per cucirsi lo scudetto, serviva all'Atalanta per allontanarsi definitivamente dalla zona retrocessione. E anche la tribuna vip era gremita. Presente- anche Antonio Di Pietro con il figlio Antonio jr, di fede juventina. L'ex magistrato si è rifiutato di parlare con i giornalisti e non ha espresso alcun giudizio sulla partita. Tra il gol di ìnzaghi e il pareggio di luliano è stata guerra dei nervi, battaglia anche dura in campo, schermaglie di cori a favore e contro le rispettive tifoserie, divise dalla voglia di superarsi, unite dell'obiettivo comune da non mancare. L'armistizio è stato firmato qualche minuto dopo il pareggio di luliano quando le due panchine hanno cominciato a cambiare con ritmata scadenza quanti dei protagonisti non ce la facevano più a reggere il confronto. Ed è stata tregua a partire dall'ora di gioco. Insomma, dopo essersi guardati in cagnesco, Juve e Atalanta hanno deciso che il concordato di Bergamo non avrebbe suscitato le stesse indignate reazioni di quello di Torino., A 8' dal termine, mentre gli ultras bianconeri rimanevano confinati nel loro settore, una Tribuna vip gremita C'è anche Di Pietro con il figlio ma non parla con i giornalisti e non esprime giudizi LA CLASSIFICA a 2 giornale dalla fine JUVENTUS 64 ROMA 41 PARMA 57 FI0RENTINA 41 INTER 55 ATALANTA 41 LAZI0 51 NAP0LI 38 SAMP00RIA 49 CAGLIARI 34 BOLOGNA 48 PIACENZA 34 UDINESE 48 PERUGIA 34 VICENZA 44 VERONA 27 MILAN 43 REGGIANA 19 N.B. Juventus e Atalanta una partita in più JUVENTUS campione d'Italia 1997 VERONA e REGGIANA già retroceue in B LE PARTITE DI DOMANI [33a giornata; ore 16,30] Cagliari-Sampdoria Fiorentina- Reggiana Inter-Napoli Lazio-Verona Parma-Bologna Perugia-Roma Udinese-Piacenza Vicenza-Milan Ferrara circondato dai tifosi in campo: ma la partita non è ancora finita e la gioia si trasforma in paura

Persone citate: Antonio Di Pietro, Bettin, Di Pietro, Milan Ferrara