luliano firma la notte del trionfo
p pgluliano firma la notte del trionfo A Bergamo la Juve soffre nel primo tempo per il gol di ìnzaghi, ma un prezioso f p pgluliano firma la notte del trionfo Ma alla fine la festa si trasforma in paura BERGAMO DAL NOSTRO INVIATO E' un giovanotto dell'ultima covata, Mark luliano, a stappare il ventiquattresimo scudetto. Di forza, in mischia, dopo che Filippo ìnzaghi aveva portato in vantaggio l'Atalanta. Pareggio doveva essere, pareggio è stato. La Juve è campione, l'Atalanta è salva. Il resto, meglio dimenticarlo. 0 ricordarlo, per guardarsi allo specchio e vergognarsi. Non tanto la partita, recitata con esuberante dignità dalle squadre, quanto il finale, rovinato da funzionari inetti e da tifosi folli. L'invasione, le cariche della polizia, il fuggi fuggi tumultuoso, l'ombra dell'Heysel. Il tutto, per 4'. Bettin non transige. Giocarli bisogna. E così la festa rischia di trasformarsi in tragedia. La partita, adesso. Per quello che si può, per quella che è stata. A sorpresa, Lappi rispolvera Pessotto, collocandolo sul fianco destro della difesa, là dove opera Lentini. Non c'è Deschamps, risparmiato in proiezione Borussia. ìnzaghi lavora di gomito tra Ferrara e luliano, con Dimas di sentinella a sinistra, il giardino di Foglio e, qualche volta, Morfeo. Il ritmo è andante con brio. Giampaolo Rossi rimpiazza in panchina Mondonico, squalificato. Al posto di Bonacina, ecco Rossini. Carrera, libero. Sottil su Vieri, Mirkovic su Del Piero, Foglio nella zona di Jugovic, e Rossini in quella di Lombardo. Gallo sbircia Zidane, Sgrò si occupa di Tacchinardi. Gli ultra atalantini rovesciano «bombe» d'acqua nell'area di Perazzi. Carini. La Juve porta palla, l'Atalanta si chiude e si apre come un coltello a serramanico. Briciole di azioni: 8', Dimas-Jugovic-VieriZidane, fatale esitazione; 14', Vieri-Zidane-Vieri, alto dal limite; 18', Vieri-Zidane-Jugovic, fuori. Fateci caso: Vieri c'è sempre, Del Piero mai. La partita si rovescia d'improvviso, intorno al 20'. Prima Ferrara anticipa in extremis ìnzaghi, poi ìnzaghi brucia Ferrara e luliano, su lancio di Gallo, e infila Perazzi in diagonale. Ventidue gol: il giovane bomber eguaglia, così, il record atalantino di Hasse Jeppson. Tocca alla Juve, adesso più che mai. Pessotto-Vieri, stangata sul fondo; Zidane-VieriDei Piero, gol, ma è fuorigioco. Quindi Zidane (Pinato non blocca, pericolo) e ancora Vieri (Pinato sventa alla grande). Poi, al 44', un fraseggio splendido, Del Piero-Jugovic-Vieri, una saetta del centrattacco e un'altra paratona di Pinato, molto vicina, questa sì, al miracolo. Alla ripresa, si acciacca Mirkovic, travolto da Vieri. Dentro Rustico. Tacchinardi ci prova da lontano: Pinato si distende e artiglia. L'Atalanta si limita a fare mucchio. Ma occhio a Lentini: Perazzi ne rintuzza in bello stile la fucila ta. Juve, il tempo stringe. Vieri si procura un calcio d'angolo. E' il 9': parabola di Del Piero, testa di Ferrara, pugni di Pinato e poi luliano, di cuore, di crapa, di tutto: è il suo primo gol stagionale, è il gol scu detto. L'Atalanta si scuote. Se è tutta una commedia, Dio, come recitano bene. Dimas e luliano ammoniti, Peruzzi gattonesco su Lentini, botti spaventosi in curva. Carbone avvicenda Sottil, mezzo zoppo. Su Vieri c'è Rustico, e sull'ombroso Del Piero, Rossini. Anche Lippi rimescola le carte. Di Livio rileva mio Zidane non al meglio. Lentini, cuore Toro, ha guizzi da campione. Pessotto, al rientro, ne soffre il cambio di marcia. E' il turno di Amoruso, preso in conse¬ gna da Rossini: se ne va Pinturicchio, tra i fischi. Lunga è la strada, caro Alex. Morfeo s'imbosca sulla tre quarti, la sfida adesso è equilibrata e meno intensa, ma sempre accettabile. Di Livio tiene la sinistra. Daniele Fortunato prende il posto di Morfeo. Applausi. Rullano i tamburi. Salvezza. Scudetto. Si canta. Si balla. Ci si insulta. Piano piano i tifosi guadagnano il terreno di gioco e si piazzano, chi paciosi, chi minacciosi, ai bordi. A un fi¬ schio di Bettin si buttano dentro, a testa bassa. Ma la partita non è finita. Mancano quattro minuti. E' il marasma più totale. Si riprende, quando si riprende, con l'Atalanta addirittura in dieci (senza Fortunato). L'avventurato Bettin fischia quasi subito. In molti dovrebbero andare a nascondersi. Salvezza. Scudetto. Ma che tristezza, che vergogna. E, soprattutto, quanta paura. Roberto Beccarsi ini Fischia Bettin, ressa di tifosi in campo: ma la gara non è terminata I giocatori, già sotto la doccia, rientrano ATALANTA (532) H JUVENTUS (4 4 2) PINATO 7.5 PERUZZI 6.5 FOGLIO 6 PESSOTTO 5.5 MIRKOVIC 6 FERRARA 6 (4' s.t. RUSTICO) 6 IUUANO 7 CARRERA 6 DIMAS 6 SOTTIL 5 LOMBARDO 6 (18' s.t. CARBONE A.) s.v. ZIDANE 5.5 ROSSINI F. 6 (21's.t. DILIVIO) s.v. SGRO' 6.5 TACCMNARDI 6 MORFEOM. 5.5 JUGOVIC 6 (30's.t. FORTUNATO) S.v. VIERI 7 GALLO 6.5 DEL PIERO 5.5 INZAGHI 6.5 (24's.t.AMORUSON.) s.v. LENTINI 6.5 All.: MONDONICO 6 All.: LIPPI 6 1 Arbitro: BETTIN 6 Reti: p.t.: 20' ìnzaghi, s.t.: 9' luliano. Ammoniti: Dimas, luliano. Spettatori: paganti 13.806, incasso 653.995.000, abbonati 11.168, quota abbonati 334.865.281. A destra, luliano sommerso dai compagni: dopo il gol dello scudetto è esplosa, la grande gioia dei bianconeri A sinistra, Morfèo ' stretto nella morsa bianconera formata da Tacchinardi e Lombardo
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