Così si può guadagnare con i titoli che perdono di R. E.

Così si può guadagnare con i titoli che perdono Così si può guadagnare con i titoli che perdono sicurative: nel caso i bancari aumentino del 10% e gli assicurativi solo del 7%, la gestione sintetica dei due portafogli presenterà un profitto del 3%; la stessa cosa succederà se i bancari perdono il 5% e gli assicurativi perdono l'8%. Nei casi opposti ovviamente si perderà. La speranza di ottenere utili giace allora sulla capacità del gestore di classificare e selezionare con successo le azioni da acquistare e da vendere». CLASSIFICHE Si va in giro per gli uffici e si trovano ragazzi sui trent'anni che sfogliano giornali, riviste specializzate, bilanci e smanettano sui computers. Non esistono uffici direzionali, tutti lavorano insieme. Il responsabile dell'analisi fondamentale, Flavio Quaggio, di Padova, dice che lo scopo di tutto questo lavoro di équipe è creare dei sistemi esperti che elaborino classifiche. Sulla base di queste classifiche il gestore discrezional¬ mente modulerà la sua attività. «La discrezionalità - osserva Quaggio - è da noi favorita e, anche se questo comporta un notevole carico di stress per il gestore, i risultati migliorano rispetto alle pure scelte automatiche. Abbiamo avuto nel tempo risultati migliori con gestori cresciuti in casa: chi arriva da fuori mal si adatta a questa disciplina della neutralità. Abbiamo notato che, per lo più, la mentalità rialzista non scompare dalla sua cultura finanziaria. Infatti l'educazione finanziaria ortodossa promuove quasi all'unanimità un approccio unidirezionale, rialzista verso il corso dei titoli». NEUTRALI «Chi lavora qui, al contrario, deve essere neutrale. Ed è per questo che spesso da noi ottengono risultati migliori i laureati in discipline scientifiche, che, privi delle incrostazioni della cultura ufficiale, si adattano senza problemi a questa diversa filosofia». «11 gestore - interviene Andrea Zanni, responsabile del personale e del controllo - è disciplinatissimo e nella sua neutralità diventa esso stesso l'ultimo sistema esperto, il sistema esperto di ultimo appello. Ogni gestore segue un portafoglio e di esso è responsabile simbolicamente, perché poi, alla fine, lo stipendio dei gestori è proporzionale alla performance globale, non a quella individuale. Se così non fosse, si creerebbero a priori conflittualità antipatiche e improduttive tra i gestori. Così questi signori sono tutti solidali e costituiscono un gruppo affiatato». FUTURES Enrico Donner e Vittore Greggio, due ingegneri di Treviso, curano il portafoglio futures, gestito con sistemi esperti e reti neuronali. Anch'essi osservano il vincolo della neutralità e lavorano non tanto con operazioni su un unico futures come il Btp o il Fib. Essi lavorano per temi. Su questo settore Martin Group ha investito molto e altri due esperti informatici, Tullio Santi e Daniele Rizzato, collaborano al progetto «Temi». «Un tema classico del nostro lavoro ci dicono - è la convergenza: costruire un ipotetico portafoglio, dove da una parte stanno i bonds dei Paesi ad alto rendimento (Italia, Spagna, Svezia) e dall'altro quelli a basso rendimento (Germania, Svizzera, Giappone). L'indice ipotetico che rappresenta questo tema è creato dal computer che lavora per l'allineamento temporale dei vari futures e per la costruzione di un future composto veritiero: la serie di dati così manipolati viene analizzata e valutata dai sistemi esperti e dalle reti neuronali, che generano segnali di acquisto e vendita». ESPERIENZE Le posizioni operative scelte sono sempre neutrali: stesso rialzo, stesso ribasso. «Altro tema che seguiamo è costituito dal gruppo di Borse anglosassoni contro il gruppo di Borse dell'Europa continentale: un altro ancora è basato sugli indici delle azioni contro l'indice dei bond. Complessivamente lavoriamo su 20 temi». «Ma perché funziona questa tecnica dei portafogli paralleli?» chiediamo a Zarattini, il gestore anziano del gruppo. Risponde: «Dalle esperienze che ho vissuto, mi sembra che il nemico più pericoloso del gestore sia la percezione della volatilità e della aleatorietà del proprio portafoglio. A me almeno accadeva così. Quando un evento negativo esterno si abbatte sui mercati, il gestore che prima, in un clima per lo più positivo, si sentiva sicuro delle sue scelte, si trova ora alle prese con una situazione non codificata nel suo ottimismo istituzionale: il dubbio che tutta quella carta che ha accumulato sia di poco valore lo assale. In preda a incertezze crescenti e assolutamente non in grado di valutare la portata dell'evento esterno che ha colpito il suo portafoglio, molto spesso è indotto a liquidare posizioni in situazioni sfavorevoli e in un contesto operativo irrazionale». EFFICIENZA Prosegue: «Al contrario, il gestore in "neutral market" verifica che lo "choc esterno" è del tutto "neutrale" per lui, perché ambedue i portafogli sono investiti con i medesimi effetti e quindi mantiene la tranquillità operativa per poter continuare senza ansia il suo lavoro». «Se i mercati fossero efficienti - continua Zarattini - e cioè se l'ossero in grado di esprimere in modo "efficiente" una valutazione corretta di tutte le attività finanziarie, si potrebbe concludere che qualunque portafoglio ha la stessa probabilità di un altro di assicurare un medesimo livello di profitto. Il nostro metodo non avrebbe nessuna probabilità di successo, ma questa è una astrazione degli econometristi che studiano le Borse: non esiste un mercato del genere. E' vero invece che esistono Borse più inefficienti di altre e in queste Borse sicuramente l'arbitraggista ha più speranze di profitto. L'Italia è una di queste e... per fortuna noi siamo cresciuti nella Borsa di questo Paese. L'ironia, se si vuole, è che l'arbitraggista nel lungo termine gioca contro di sé, perché se egli contribuisce ad attenuare le inefficienze e se il suo esempio è seguito da molti altri il mercato un po' alla volta si ritroverà a essere più efficiente, luogo non ideale della sua attività. Speriamo che questo si verifichi fra un secolo!». [r. e.]

Persone citate: Andrea Zanni, Daniele Rizzato, Enrico Donner, Flavio Quaggio, Martin Group, Tullio Santi, Vittore Greggio, Zarattini

Luoghi citati: Europa, Germania, Giappone, Italia, Padova, Spagna, Svezia, Svizzera, Treviso