Visite guidate sabato e domenica nella bella ex capitale degli Acaja

PINEROLO PINEROLO PORTE APERTE SU STORIA E ARTE Visite guidate sabato e domenica nella bella ex capitale degli Acaja PROSEGUE con successo l'iniziativa «Città d'arte a porte aperte», coordinata dalla Provincia di Torino. Sabato 24 e domenica 25 maggio è la città di Pinerolo ad aprire al pubblico le sue chiese, i palazzi, i cortili, raccontandone la storia con visite guidate e facendo rivivere quegli antichi monumenti con mostre e concerti. Volendo effettuare un percorso storico si può iniziare da una delle testimonianze più antiche, il Duomo dedicato a San Donato. L'edificio risale al 1044, ma venne ampliato e totalmente rimaneggiato in stile gotico tra Quattro e Cinquecento, mentre del 1425 è il possente campanile. Seconda tappa consigliata è la chiesa di San Maurizio posta in cima al colle omonimo che domina la città. Fondata nel 1078, ma completamente ricostruita nel 1470, conserva ancora il campanile romanico del 1336. All'interno sono tumulate le salme di otto principi d'Acaja, il ramo di casa Savoia che dal 1243, con Tommaso II, pose a Pinerolo la capitale dei propri possedimenti piemontesi. Accanto all'abside della chiesa di San Maurizio sorge il Santuario della Madonna delle Grazie, dal cui sagrato si scorge un bellissimo panorama su Pinerolo e sui colli fino alle Alpi. L'itinerario prosegue cronologicamente col Monastero della Visitazione, fondato nel 1643 da San Francesco di Sales e San Giovanna Francesca di Chantal. Oggi è un convento di clausura che comprende una chiesa barocca costruita nel 1671. Barocca è anche la chiesa di Sant'Agostino, eretta come ex voto dedicato alla Vergine dopo l'epidemia di peste del 1630. I due edifici - il Monastero e Sant'Agostino - risalgono al periodo della dominazione francese, a quando nel 1630 Pinerolo venne sottomessa e trasformata dal re di Francia in una imprendibile piazzaforte, cinta da possenti bastioni progettati dall'architetto militare Sebastien Le Preste de Vauban. La difficoltà di mantenere questo avanposto in Pianura Padana, costrinse i francesi nel 1696 a demolire le fortificazioni prima di lasciare la città ai Savoia. Tra gli edifici civili il più antico è il Palazzo del Senato. Commissionato, probabilmente nel 1451, dal duca Ludovico di Savoia per ospitare il- Tribunale, con l'arrivo dei Francesi divenne la sede del Consiglio Sovrano del Re di Francia e dal 1713 Senato Subalpino per volontà di re Vittorio Amedeo II. Risale al 1740 Palazzo Vitto ne che prende il nome dall'architetto piemontese Bernardo Vittone, ultimo esponente del barocco piemontese, erede di Guarini e Juvarra. Fatto erigere da re Carlo Emanuele III come Ricovero dei catecumeni, ovvero dei Valdesi costretti a battezzarsi con rito cattolico, testimonia la forzosa cattolicizzazione operata da Savoia nei confronti della più numerosa comunità protestante italiana, insediata nell'attigua Val Pellice. Soltanto il cosiddetto editto di emancipazione emanato da Carlo Alberto il 17 febbraio del 1848 diede ai Valdesi piena libertà di culto. E' infatti del 1885 il Tempio Valdese costruito su disegno dell'architetto Gerolamo Bonomo. Dopo una così lunga passeggiata, ci si può concedere un po' di riposo ai Giardini De Amicis, il parco pubblico più antico della città dedicato all'autore del libro «Cuore», che a Pinerolo scrisse <(Alle porte d'Italia». In caso di pioggia, ci si potrà dedicare alla visita dei musei cittadini. Cominciando dal più celebre, il Museo Nazionale dell'Arma della Cavalleria, ordinato nelle stesse sale della gloriosa Scuola Militare di Cavalleria che rese il nome di Pinerolo famoso nel mondo. Quadri, stampe, sculture e artigianato sacro raccoglie la Collezione civica d'arte di Palazzo Vittone. Sono in gran parte opere dell'Ottocento e del Novecento piemontese lasciate in donazione al museo. Dal 1980 le sale sotterranee di Palazzo Vittone ospitano il Museo Etnografico e il Centro arti e tradizioni popolari che raccoglie testimonianze di artigianato e folklore delle valli del Pinerolese. Nel Museo d'arte preistorica sono esposti i calchi dei graffiti rupestri presenti nella zona e in altri celebri siti archeologici. Meritano una visita anche le mostre temporanee. Dedicata alla storia delle miniere del Beth e alla grande valanga del 1904, «Vita nera, morte bianca», allestita al Palazzo del Senato e in Sant'Agostino. A Palazzo Vittone vengono presentati lavori di Giuseppe Viello: «L'illustrazione del libro: vera arte?». Il Museo etnografico espone libri di montagna. Nelle due giornate a «Porte aperte» i narratori di strada del gruppo Nonsoloteatro animano il centro storico. La manifestazione si chiude domenica 25 maggio alle 17,30 in piazza San Donato con un concerto di musica classica a cura del Civico istituto musicale Corelli. Sabato e domenica alcuni ristoranti offrono ricchi menù a 35 mila lire, vino compreso; è però obbligatoria la prenotazione. Questi i ristoranti convenzionati: Regina, Caprini, Malan, La Mimosa. Per ulteriori informazioni: Comune, tel. 0121-361271 o 361272; Apt-Iat, 0121-795589. Guido Curio A destra dall'alto San Maurizio, Palazzo del Senato, UDuomo (foto Immagine) A sinistra il centro storico