Intellettuali della notte

Intellettuali della notte Intellettuali della notte LA compostezza del giorno per un'idea di goliardia notturna. Un cambio alla pari davanti al quale non si tirano indietro nemmeno i personaggi di cultura, gb intellettuali per definizione che inonderanno di parole e concetti la città nel vortice del Salone del Libro. Eppure, se c'è un tempo per gli interventi ufficiali, il presenzialismo a convegni e conferenze, il dovuto passaggio tra le montagne di volumi, c'è anche il momento in cui scrittori, editori e artisti potranno lasciare in albergo l'abito istituzionale. Fuori dal Lingotto, in giro per Torino. Per quegli itinerari paralleli, che sempre di cultura si pregiano, ma che offriranno agli ospiti di Guido Accornero un tono di mondanità, magari «pilotato» con discrezione. E allora, finito l'impegno diurno, ecco apparire, come accade in ogni edizione del Salone, il «fuori programma» a cui gli organizzatori badano apparentemente poco, ma che si rivela poi lo spazio del più goduto divertissement. Via ai cocktail, alle cene, agli aperitivi che diventano feste dove s'incrociano, per caso o quasi, rigorosamente dopo la mezzanotte, i numi: dello scrivere, ma anche della musica, dell'arte, della politica. Orecchie dritte in città, quindi, nei locali che per consuetudine ospitano gli eventi, o che per questo Salone del Libro sono già stati sede di appendici da pre-manifestazione. Il pubblico - invitato, seppure non ufficialmente, a scoprire le «tane da scrittori» - potrà andare quasi sul sicuro recandosi in quei locali dove si è consumata l'attesa del Salone con gli appuntamenti che la scorsa settimana hanno portato parole, musica e immagini al Café Procope, Café Liber, Downtown, Storyville, Caffé del Progresso. Spazi che in qualche modo rappresentano la «tendenza» della Torino by-night. E ancora con maggior sicurezza, alla ricerca dell'incontro fortunato, si potrà passare dal Caffé «San Tommaso 10», che è stato insignito del ruolo di punto di riferimento per il dopo-Salone. Non a caso, perciò, esiste anche un calendario, naturalmente passibile di variazioni, che vede il primo téte à tète (sempre dopo le 21,30) giovedì 22 con Giuseppe Culicchia; e a seguire il 23 con Enrico Ghezzi; il 24 con Luciano De Crescenzo e Beniamino Placido nelle vesti di amabili intrattenitori su «Quant'è buono u' café» parafrasando De André; il 25 (alle 18) con Egi Volterrani che porterà alcuni scrittori del Mediterraneo, quali Tahar Ben Jelloun, Younis Tawfik, Amin Maalouf e Vassilis Vassilikos; e il 26 con Bruno Quaranta, José Altafini, Gianni Mina e Giampaolo Ormezzano, pronti a offrire, o meno, al calcio, l'immortalità. Tengono sulla corda, in quanto a pubblicizzare luoghi e date, le editrici Einaudi, che mai manca la festa personalizzata per il Salone, e Bollati, quasi sicuramente di scena a Villa Sassi nella nottata inaugurale; mentre Xenia Edizioni medita un meeting ai Murazzi di ispirazione «stellare», come vuole una sua collana astrologica. Fra le «voci», anche una cena dell'editore Ugo Rosenberg. Unica vera certezza, la festa conclusiva del Salone il 27 al Barrumba con la musica dei Subsonica, il nuovo, entusiasmante progetto di Max Casacci.

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