Il cuore elettrico Tecnologia dei pacemaker

Il cuore elettrico Il cuore elettrico Tecnologia dei pacemaker IL primo pacemaker fu applicato il 6 giugno del 1960 da Chardack e Gage all'ospedale di Buffalo: oggi se ne impiantano 500.000 l'anno in ogni parte del mondo. Da questa scoperta sono nate aziende come la Medtronic di Minneapolis che occupa 12.000 dipendenti, 22 centri di ricerca, 31 centri di produzione sparsi in tutto il mondo. Gli apparecchi attuali, sempre più miniaturizzati, sono in grado di aiutare il medico nella diagnosi, oltre che nella cura dei disturbi cardiaci, grazie a sofisticate tecniche di rilevamento. Di recente sono stati introdotti dei cateteri molto sensibili che registrano la conduzione elettrica in vari punti del tessuto cardiaco. Un algoritmo analizza (e conserva in memoria) tutti i segnali provenienti dal cuore controllando i battiti alla ricerca di segnali di tachiaritmia imminente, ossia di un aumento del ritmo cardiaco, pericoloso per la vita del paziente. La «tachicardia ventricolare» è una condizione in cui il cuore batte troppo rapidamente o presenta un fremito incontrollato (fibrillazione ventricolare) che spesso conduce a morte improvvisa. Al di là della stimolazione cardiaca, la frontiera della ricerca è costituita dal cuore artificiale impiantabile. Qui vediamo illustrato il Progetto Icaros sviluppato dal Cnr e dalla Sorin Biomedica (Fiat). Ecco le caratteristiche del prototipo di questo cuore meccanico: Peso: 550 grammi Portata: 12 litri di sangue al minuto Potenza: 13 watt Battiti in un anno: 50 milioni Giri della vite del motore: 4 milioni al giorno Regolazione: tramite centralina elettronica

Persone citate: Gage, Peso

Luoghi citati: Minneapolis, Potenza