Con le auto elettriche la Svizzera fa sul serio

Con le auto elettriche la Svizzera fa sul serio Con le auto elettriche la Svizzera fa sul serio CI voleva la cometa HaleBopp perché gli italiani riscoprissero il cielo notturno. La mobilitazione degli astrofili e di qualche Osservatorio professionale ha trascinato il pubblico e i mass media. Il successo dell'iniziativa «La notte della cometa» è stato notevole su due versanti: quello di avvicinare la gente a un raro spettacolo celeste e quello di riportare un po' di buio nelle strade delle nostre superilluminate città, sensibilizzando opinione pubblica e amministrazioni comunali sui guai e gli sprechi dell'inquinamento luminoso, di cui nemmeno gli ambientalisti fin qui avevano mostrato di accorgersi; questa volta, invece, Legambiente è scesa in campo, almeno là dove è rappresentata. Successo nell'insieme «molto soddisfacente», l'ha definito il presidente dell'Unione astrofili italiani, Gabriele Vanin, lui stesso in prima linea con i gruppi del Friuli e del Triveneto. «Naturalmente - ha aggiunto - dobbiamo tener conto che si trattava di una prima volta, per tutti e anche per noi, che abbiamo avuto l'opportunità di saggiare dal vivo problemi e difficoltà. E' andata così bene che proporremo una "Notte della Luna rossa" in occasione dell'eclissi lunare del prossimo 16 settembre». In effetti, oltre che nel Vene¬ to, notevoli punte d'interesse popolare si sono registrate in Lombardia (Varese, Milano, Tredate, Brescia-Lumezzane e vari altri centri maggiori e minori), a Torino (seimila persone al Lingotto per i 5 telescopi portati dal Gruppo Herschel), Firenze, Roma, Napoli, Campocatino (Fresinone), Palermo, Catania, Caltanissetta e molti altri Comuni siciliani, ad opera di 15 dei maggiori gruppi di astronomi non professionisti. Un solo esempio: in provincia di Catania sono stati 14 i Comuni coinvolti, grazie ai gruppi astrofili del capoluogo e di Giarre-Riposto. Nonostante le bizze del tempo, hanno funzionato in diverse date dal 4 al 24 aprile due postazioni a Catania, una a Motta S. Anastasia, AciCastello, Aci S. Antonio, Acireale, S. Giovanni la Punta, Maletto, Caltagirone, Grammichele e inoltre a Fiumefreddo, Riposto, Giarre, Castiglione, Zafferana. Dappertutto telescopi e binocoli in piazza, interesse vivissimo, scolaresche in moto, code dietro gli strumenti, collegamenti Internet, conferenze di presentazione, foto che andavano a ruba. Talvolta il blackout delle luci stradali è risultato poco più che sinbolico, in altri casi si è esteso ad aree cittadine più vaste; ma l'adesione di principio c'è stata sempre. E intanto a Serra la Nave (Etna Sud), altre code dietro al tele¬ scopio messo in opera dall'Osservatorio astrofisico a 1700 metri di quota per 5 serate. Uno sforzo e un coinvolgimento da rinnovare: e che, nell'intero Paese, si è esteso a oltre centomila persone. Ecco perché si dice soddisfatto chi ha lanciato l'iniziativa, non nascondendosene le alee e i problemi pratici; ma contando, a ragione, sull'impatto di un'osservazione non comune, che ha solleticato la curiosità di una quantità di persone, molte delle quali sicuramente non avevano mai sentito dire com'è fatta una cometa. Meno brillante il bilancio per ciò che riguarda i mass media: abbiamo visto buona e talvolta ottima informazione, giornalistica e televisiva, ma anche vuoto ciarpame. Pochi hanno spiegato alla gente che la cometa non «passava» il 5 aprile, ma si sarebbe vista per l'intero mese; altri sono incappati in qualche zero in più, o hanno cercato di rispolverare la fama malaugurosa delle comete, come eran viste sino al Rinascimento. Ma nel pubblico c'era sete di nozioni serie. Non foss'altro che per questo, la Hale-Bopp ha innescato un sano desiderio di conoscenza scientifica, benché in Italia si esca dalle scuole senza un minimo di nozioni d'astronomia. Luigi Prestinenza DA tempo la Svizzera cerca di favorire la diffusione dei veicoli elettrici: le ragioni ambientali ed energetiche valgono anche in un Paese che di elettricità ne ha da vendere la vende per esempio a noi - e solo per il 2 per cento prodotta da fonte termica (il 59 per cento è idroelettrico, il 39 elettronucleare). Secondo alcune stime l'8 per cento del parco veicoli elvetico sarà elettrico nel 2010. Convinti che i veicoli elettrici attuali sono già validi, ma non si vendono perché costano troppo, gli svizzeri hanno deciso di offrirli a metà prezzo, grazie a finanziamenti pubblici e a forti sconti ottenuti dai costruttori, che sono stati ben lieti di concederli per i motivi che dirò. Il comune prescelto per l'esperimento, fra i molti che si erano candidati, è Mendrisio, cittadina di 10.000 abitanti, con 4400 veicoli (55 km da Milano). Nel settembre 1994 è così partito il «Progetto VEL - Veicoli Elettrici Leggeri»; progetto che avrà raggiunto il suo primo scopo se entro il 2001 avrà convinto 352 abitanti di Mendrisio a comprare un veicolo elettrico. Il «listino» comprende una ventina di modelli di vetture e di furgoni più un paio di elettro-scooter. L'azione promozionale va tuttavia ben al di là dello sconto, per quanto forte, perché sono anche tenute sotto scrupoloso controllo la qualità dei veicoli e la serietà dell'assistenza post-vendita. A questo fine, data la novità della materia, sono stati organizzati corsi di addestramento sulla propulsione elettrica che i rivenditori locali possono (e in pratica devono) frequentare. Sono stati inoltre previsti parcheggi riservati ai VEL e colonnine di ricarica (gratuita, durante l'esperimento), sia in Mendrisio sia in comuni circostanti come Lugano e Locamo sia, perfino, nel vicino territorio italiano. Data la severità dei controlli, avere un proprio veicolo ammesso al «Progetto VEL» è un riconoscimento ambito dai costruttori e lo è in particolare riguardo al contenimento dei consumi. Esso è infatti uno degli scopi principali del progetto e viene verificato testando i veicoli su uno speciale percorso-tipo. Per fruire del finanziamento pubblico nella misura massima, un'auto non deve consumare più di 200 Wattora al km (come dire 50 km con un litro, considerato il contenuto energetico della benzina) se è a due posti e non più di 250 se è a 4 posti. Un consumo maggiore, purché entro limiti accettabili, non causa l'esclusione, ma comporta una riduzione del finanziamento. I risultati dell'iniziativa, ad aprile 1997: 74 veicoli elettrici venduti (in proporzione, come se a Torino se ne fossero venduti, a privati, oltre 7000) e 25 domande di finanziamento inoltrate. E' stato tale l'interesse suscitato, che due noleggiatori locali hanno totalizzato, dall'inizio dell'anno, 200 noleggi di VEL (in proporzione, come quasi 20.000 a Torino), alla tariffa, non trascurabile, di 38.000 lire al giorno. Per altre informazio ni, ci si può rivolgere a Infovel, via Maspoli 15, Mendrisio (Ch), tel. 0041-91.6460606; fax 0041 91. 6460535; Internet: http://www.tinet.ch/vel. Leonardo Libero

Persone citate: Castiglione, Fiumefreddo, Gabriele Vanin, Hale, Leonardo Libero, Luigi Prestinenza, Maletto, Motta S. Anastasia, Serra, Zafferana