Illusione o essenza dell'universo? di Piero Bianucci

Illusiofieo essenza dell'universo? Illusiofieo essenza dell'universo? VX. «f>a SI apre domani al Lingotto il decimo Salone del Libro di Torino: schiera 1368 editori, ha in programma 170 dibattiti, attende almeno 200 mila visitatori. E ruota intorno a un tema ambizioso, sfaccettato, elusivo: l'immortalità. Come sempre, proponendo per il Salone del Libro un tema generale, Beniamino Placido ha inteso offrire uno spunto di riflessione, ma anche delimitare un terreno sul quale possa svolgersi un gioco di società più o meno intellettuale (talvolta anche intellettualistico). La scienza ha saputo stare al gioco. Ospiti del Salone saranno il premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine, che del concetto di tempo ha fatto il perno dei propri studi, e il fisico americano Frank Tipler, che ritiene di poter dimostrare la risurrezione dei morti con le equazioni della meccanica quantistica, la cosmologia e l'informatica. Di fronte al tempo la fisica ha un atteggiamento schizofrenico. I fenomeni fisici più semplici sono indifferenti alla direzione dello scorrere del tempo. Posso filmare il moto dei pianeti intorno al Sole e poi proiettare il film all'indietro invertendo il tempo: la legge di Newton risulterà ugualmente rispettata. Altrettanto vaie per i fenomeni nel microcosmo dell'atomo. Da questi punti di vista, il tempo non esiste: Einstein lo definì una «ostinata illusione». Al contrario, se consideriamo fenomeni complessi, bisogna fare i conti con la seconda legge della termodinamica, che stabilisce una direzione del tempo ineluttabile, senza ritorno. La legge in questione può avere varie formulazioni, ma in sostanza afferma che nell'universo l'energia può soltanto degradarsi, fino a una totale uniformità, che è l'equivalente termodinamico della morte biologica. D'altra parte la direzione del tempo è qualcosa di evidente ed essenziale anche in fenomeni come l'evoluzione dalle forme di vita più semplici a quelle più complesse, o l'evoluzione dell'universo dal Big Bang alle attuali galassie in fuga. Per non parlare dello sbiancarsi dei nostri capelli... Fino a pochi anni fa la scienza ha cercato di ridurre tutti i fenomeni, anche i più complessi, a fenomeni semplici. Cioè indifferenti al tempo. Ma oggi - sostiene Prigogine - questa rimozione non è più possibile. Avanzano le scienze della com- Slessità, le scienze del caos. Saato, alle ore 16, nella Sala dei Cinquecento, Prigogine (che su questi temi ha appena pubblicato da Bollati Bonnghieri «La line delle certezze») ne dibatterà con il filosofo della scienza Giulio Giorello, il chimico-fisico Enzo Tiezzi e con Luciano De Crescenzo, scrittore e divulgatore della filosofia. Quanto a Frank Tipler, potremo ascoltarlo venerdì alle 15; anche lui - ovvio - in margine ad un suo libro molto discusso e discutibile: «La fisica dell'immortalità» (Mondadori). Ma il tema dell'immortalità, più ancora che la fisica, chiama in causa la biologia. Sabato alle 15 Alberto Piazza discuterà di ingegneria genetica con John Harris, Giovanna Melandri, Maurizio Mori e Riccardo Chiaberge; e sul tema si tornerà domenica alle 11, con Boncinelli, ancora Piazza e altri. Infine, una curiosità: persino «Nature» in questi giorni si occupa dell'immortalità, con una inchiesta sociologica svolta nella comunità scientifica americana. Ne riferisce qui accanto Ezio Giacobini. Una pura coincidenza. Ma a Guido Accornero, padre del Salone, farà piacere. Immortalità a parte, comunque, non dimentichiamo i libri scientifici e i giovani lettori. Tra le tante iniziative, segnaliamo, lunedì alle 14^30, «Leggere la scienza» (organizzano Provveditorato, Provincia di Torino e Salone del libro). Piero Bianucci

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