Primo Levi, Che Guevara

Primo Levi, Che Guevara Primo Levi, Che Guevara arrivato. Lo abbiamo atteso con apprensione per quattro settimane, nel nostro gioco-sondaggio promosso da Tuttolibri con il Grinzane Cavour, e ora nel melting pot degli immortali del «secolo breve» c'è anche lui, Mike Bongiorno, imperterrito e inossidabile. E' arrivato con Massimiliano Kolbe, con Thomas Bernhardt, con Salman Rushdie, con Wittgenstein, con Sartre, con Cioran, con Queneau, con Hrabal, con Fitzgerald, con Silone, con Piero Calamandrei, addirittura con Ardito Desio, il geologo del K2, con Bill Gates, il padre del personal computer, con Gustavo Rol, l'esploratore dei mondi più immateriali e delle più sottili coincidenze dell'universo ulteriore. E' arrivato in Internet bruciando sul tempo le segnalazioni postali di Peppino Pace, un poeta dialettale lucano che ha dato voce a «Lu T-rrazza.n», l'«uomo della terra», proposto (in famiglia?) da Enza e Gabriella Pace (Potenza). Di Giorgio Ambrosoli, il «piccolo uomo» che ha messo alle corde - nella motivazione di Roberto Bentivogli (Ravenna) - un «grande sistema» di truffe e l omertà. Di Alice Sturiale, un volto ignoto ai più che «ha saputo trasformare la diversità in normalità», come ci segnala Caterina Ramonda (Verzuolo, Cuneo). Avevamo sperato che il silenzio dei lettori bastasse a dare risposta ad una delle domande-dibattito, La televisione rende immortali?, che il Salone di quest'anno propone all'interno del tema dal quale siamo partiti per questo nostro sondaggio-gioco. E invece il silenzio è stato infranto proprio sul filo di lana. Mike Bongiorno ci è stato «inviato» da Gabriella Revelli (Torino), con un consenso tanto ottimistico quanto retorico: «Se la più grande rivoluzione del nostro secolo è la televisione, chi tra chi l'ha inven¬ tata e fatta, chi più d'ogni altro è rimasto, rimane e rimarrà nell'immaginario collettivo, travasato dallo schermo alle più segrete pieghe dell'anima, chi se non lui, il solo, l'immortale Mike Bongiorno?». La lettrice torinese ha il pregio di riportare un po' di ovvio e di ordinario in domande spesso troppo rarefatte, in dibattiti anche troppo intelligenti. Naturalmente occorre premettere che la classifica finale della nostra borsa valori non ha nessuna pretesa di essere significativa. Lo impediscono il carattere di gioco e anche il numero dei partecipanti (un migliaio), nonostante la buona risposta che si è infittita nel pressing finale. Forse, in generale, molti lettori in più avrebbero votato se non avessero dovuto motivare il loro voto. Alcune riflessioni si possono azzardare lo stesso. Intanto la difficoltà di individuare in un volto facilmente identificabile i caratteri dell'immortale del secolo. Anche qui sembra prevalere la parata postmoderna di una mescolanza che si sfilaccia e sgrana, la disper- Ecco la classifica dei cinquanta «Immortali»: dalla letteratura all'impegno civile e religioso, dalla scienza alle arti, i simboli del «secolo breve». Tra i primi dieci anche Cliaplin, Wojtyla, Einstem, la Bardot, Picasso, Madre Teresa e Maria Callas 1. Primo Levi «In lui consapevolezza e lucidità di rappresentazione si fanno un cosa sola; memoria e coerenza espressiva diventano forme inscindibib della volontà di riparare alla violazione subita» (Mirella D'Agostino, Belluria - Ravenna). 2. Che Guevara «Un sogno. Un grande sogno di libertà nato con quest'uomo, e non morto con lui» (Maria Cristina Bo, Moncalieri - Torino). 3. Borges «Se vi è un personaggio che deve rappresentare il Novecento, ebbene, Borges, a volerlo parafrasare, non fece altro, in tutta la sua vita, che qualificarsi per questo posto» (Marco Ruffilli, Vercelli). 4. Chaplin «Ha saputo fare poesia, e parlare con infinita leggerezza della vita umana, anche quando sembrava diventare un dramma troppo cupo» (Carla Gaiba, Bologna). 5. Wojtyla «Ha portato parole di speranza, incidendo profondamente con il suo pensiero, la sua incrollabile fede, con la sua forte personalità» (Chiara Laezza, Afragola - Na). 6. Einstein «Grazie al suo lavoro, il mondo stesso nel suo vagabondare e nella sua costitutiva irrequietezza si è ridefinito e amplificato» (Corrado Veneziano, Bari). 7. Brigitte Bardot «Chi meglio di lei ha vissuto intensamente ogni età della sua vita? Chi meglio della Bardot incarna lo spirito solidaristico che dovrebbe animare ogni uomo?» (Marcello Pulidori, Ferrara). 8. Picasso «La sua genialità porta sulla tela i decenni del nostro secolo, cogliendo l'essenza dell'impegno artistico di fronte alla messa al bando dei più alti valori» (Silvia Volontà, Collegno - To). 9. Teresa di Calcutta «Ha scelto di vivere coi poveri. Come i poveri. Ha annullato i paradossi, prosciugandoli» (Dario Sinistro, Vigevano - Pavia). 10. Maria Callas «Perché il fascino della sua figura e la bellezza del suo canto sono arcani e terribili quanto la natura» (Roberto Deagostini, Novara). 11. Anna Frank «Le parole del suo Diario sono in grado di dialogare con quell'ombra e quella luce che dall'inizio del tempo albergano nell'animo umano» (Lauretta Milanaccio, Borgosesia - Vercelli). 12. Gandhi «Unico anticonformista dove tutto è conformismo» (Paolo Parodi, Rocca Grimalda - Alessandria). 13. Hitler «Penso che l'immortale possa anche essere una persona che incarna in sé gli orrori del secolo. Hitler per non dimenticare» (Peppe Occhipinti, Trapani). 14. Kafka «Il sofisma del Nulla che vuole ad ogni costo dimostrare di esistere» (Luigi Siciliano, Verona). 15. Giovanni XXIII «Ha rappresentato, in un momento di grandi tensioni e di appassionata rifondazione della pace, quello spirito di carità e di amore fraterno che ora appare sopito» (Franca Ruffo, Reggio Calabria). 16. Beatles «Il più bel carillon del XX secolo» (Danilo Franchi, Varese). 17. Bobbio «Un grande padre, simbolo della democrazia e della ragione tollerante» (Elena Bersano, Torino). 18. Bukowski «Grazie ai suoi scritti si osservanio le cose con meno ingenuità: il candore della speranza è una preda troppo golosa per gli sciacalli di ogni potere» (Carlotta Zanitti, Torino). 19. Calvino «Cercare di pensare e d'esprimersi con la massima precisione possibile proprio di fronte alle cose più complesse è l'unico atteggiamento onesto e utile» (Domenico Spina, Roseto degli Abruzzi - Te). 20. Cernetti «Grazie a lui sappiamo che si può, si deve, combattere la morte eppure viverla» (Antonella Barletta, Mi). 21. Churchill «Per la difesa intransigente della libertà e l'incrollabile convinzione nella vittoria finale della democrazia» (Franco Contaretti, Ivrea - Torino). 22. Coppi «Non è solo un campione, è Ulisse, Ettore e Don Chisciotte insieme» (Giovanni Bergesio, Bra - Cn). 23. Di Pietro «Ex magistrato, ha lasciato il segno in gran parte di noi» (Giacinta Marella, Torino). 24. Marilyn Monroe «La magia del mito» (Monica Regalai, Ghiffa - Verbania). 25. M. Yourcenar «Per questa frase: "Chi sarà così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?"» (Rodolfo Paolozzi, Boiano - Campobasso). 26. Disney «Con lui l'effimero diventa, se non eterno, assai più longevo» (Anna Martini, Beinasco - Torino). 27. Dylan «Poeta della disillusione radicale, si è adattato alle leggi del commercio in piena coerenza nichilista» (Sergio Kraisky, Roma). 28. Fellini «Con lui diventiamo personaggi uniti a quelli veri della finzione che altro non è che la vita» (Paolo De Martin, Brunico - Bolzano). 29. Gramsci «Il sogno di una società liberata: cosa di più immortale?» (Aurelio Garofalo, Torano Castello - Cs). E*sS \ \