GLI EDITORI SCELGONO LA LORO ACCADEMIA

GLI EDITORI SCELGONO LA LORO ACCADEMIA GLI EDITORI SCELGONO LA LORO ACCADEMIA Gli autori più vitali del Novecento N altro uomo muore/ ma io non sono un altro/ qiùndi io sarò immortale». H sillogismo di Nabokov in Fuoco pallido potrebbe funzionare anche per gli editori, i quali, tra i mortali, indubbiamente «rischiano» più degli altri l'(im)mortalità. Restringendoci al nostro secolo, chi potrebbe dubitare che Einaudi e Laterza, Mondadori e Rizzoli, per non dire di Gallimard o di Berthelsmann ecc., resteranno vivi, sulla carta, pressoché in aeternum? Lecita quindi la curiosità di vedere a chi tocchi l'investitura di immortale del '900 quando il giudice, almeno in alcuni casi, supponga di trovarsi quasi nello stesso «cielo» del giudicando. E per cominciare ecco proprio lui, Giulio Einaudi, disponibile al gioco con la sua, serissima, leggerezza. Il Migliore di via Biancamano sceglie Bulgakov perché II Maestro e Margherita «non sarà il libro del '900 che più durerà nei secoli, ma scritto nell'epoca staliniana e allora frutto proibito, è da decenni considerato un capolavoro del '900 per il suo originalissimo stile, allo stesso tempo grottesco e ro mantico, per la sua ironia, per il j jl Inge Feltrinelli e Filo Laterza votano Freud, Scheùviller ama Pound e Celli Proust SAREM(M)0 IMMORTALI «Se l'anima è immortale ha bisogno che se ne abbia cura non solo per questo periodo che chiamiamo vita ma per sempre». I «Classici» Rizzoli Auditorium sabato, ore 15,30 Intervengono: Pietro Citati Elisabetta Rasy Silvia Ronchey Alessandro Serpieri suo valore universale che trascende il tempo». Una scelta forse motivata dal fatto che è stato proprio Einaudi a pubblicare nel '67, contemporaneamente, la prima edizione italiana del romanzo e la prima edizione mondiale in russo. Conferma della sua libertà intellettuale, che i grandi vecchi dell'editoria hanno dimostrato di possedere. Esemplare il caso Laterza-Freud. Vito, che oggi indica il padre della psicoanalisi come suo ((immortale» a livello planetario (((in Italia invece fu di certo Croce») è l'erede di quel Giovanni Laterza che «all'inizio degli Anni 20 pubblicò Totem e tabù, il primo testo freudiano tradotto nella nostra lingua e aveva il progetto di stampare tutto Freud, bloccato come noto proprio da Croce». Freud «colui che ha scoperto l'anima» è anche il beniamino di Inge Feltrinelli che però lo fa salire sul podio con Einstein «che ha cambiato il mondo» e Marx, l'uomo dell'800 che per essere «il più grande utopista è fuori del tempo». Anche l'investitura di Scheiwiller è in assonanza con la sua storia di assoluta indipendenza poetica: «H mio è l'immortale più oscuro del '900, Ezra Pound, grandissimo poe¬ ta rivendicato da una destra che non ha la cultura per capirlo, mentre la sinistra non ha capito quanto le era vicino»; mentre Piero Gelli vede <(tra gli immortali, il primo in assoluto, Proust, perché è l'autore di questo secolo, che ha retto tutte le età della mia vita finora». Ai due estremi (ma poi, davvero?) Alessandro Dalai che sponsorizza il «suo» Che «la figura che esprime meglio in questo secolo un certo modo di vivere, di lottare, di resistere e di morire» e Gianni Merlini che dà la palma a Norberto Bobbio «per aver voluto comprendere la ragione scientifica e anche la ragione poetica del mondo, un intellettuale che ha sentito il dovere personale di esporsi assumendo tutti i rischi senza mai pretendere i segni esteriori del potere». Polemico Gian Arturo Ferrari con «questo secolo senza eroi, nella seconda parte del quale pare che gli uomini abbiano addirittura smesso di pensare, dove le cose veramente immortali sono state le scoperte scientifiche anche nelle loro forme più efferate. Un secolo in cui gli immortali, se ci sono, suscitano comunque antipatia». E Ferrari, il capo della Monda¬ dori, curiosamente in tandem con Massimo Canalini, l'inventore di Transeuropa, sceglie Martin Heidegger, nome poc'anzi ((proibito», perché è «0 filosofo che meglio ha capito il Novecento». Anche due editori cattolici, rispettivamente in senso proprio e di fede, accompagnano le loro scelte con uno sguardo sul mondo di oggi. «Non esiste un personaggio realmente rappresentativo del '900, il secolo della massificazione - dice Pietro Marietti della Piemme -. Viviamo in un'epoca di nuovi "barbari", che non lasceranno una civiltà propria alle generazioni future. Si possono però identificare due personaggi: Bill Gates, il simbolo dell'accelerazione dell'evoluzione che toghe leadership all'uomo affidandola alla sussidiazione della tecnologia e per contrasto Madre Teresa che di fronte a tale sussidiazione riafferma la centralità dell'uomo e dei suoi bisogni non solo materiali rispetto alla virtualità». Giuliano Vigini della Bibliografica punta invece su Giovanni XXIII perché l'idea di immortalità «mi fa pensare a qualcuno che abbia incarnato un ideale alto di vita o abbia recato un grande apporto di progresso all'umanità». E forse bisogna restare su questo terreno, «religioso», per capire la scelta che il laico Cesare De Michelis fa del laico Primo Levi nel quale vede il più grande del '900, per il suo cammino filosofico da Se questo è un uomo a 1 sommersi e salvati nella Shoah, l'evento chiave di un secolo di rivoluziom che finisce in massacro, e perché l'unico ad aver icapito il rapporto, non solo soggettivo, tra carnefice e vittima». Mirella Appiotti EDNA O'BRIEN UNO SPLENDIDO ISOLAMENTO Traduzione di Anna Bassan Levi Una casa rifugio nel cuore ferito dell'Irlanda. Una donna carcerata nel suo isolamento. Un uomo in fuga. Due cuori messi a nudo. MANUEL VÀZQUEZ MONTALBÀN IL FRATELLINO Traduzione di Hado Lyria 1997: Pepe Carvalho e le sue avventure compiono 25 anni Ultimissime dal più famoso detective d'Europa. L'amara fine del fratellino, capro espiatorio di un intrigo di tangenti, e avvincenti microstorie di ordinaria delinquenza e solitudine. CLAUDIO PIERSANTI LUISA E IL SILENZIO Una donna serena, ricca di pensieri e di ricordi. Una scrittura fedele e implacabile. La prova decisiva del silenzio.

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