Festival delle nuove tendenze di M. Ven.

Festival delle nuove tendenze Festival delle nuove tendenze Molta new age, bandito il pop Finardi inedito, poi con Alice RECANATI. Eugenio Finardi ha regalato ieri alla prima serata del Premio Recanati un inedito, «Il coraggio», brano scritto pensando a Falcone. S'è poi concentrato sul duetto con Alice, in un altro suo brano, «Le ragazze di Osaka». Strana coppia, quella degli amici da sempre Finardi e Alice: lui in una stagione di rilancio dopo l'album «Occhi», mentre lei (dopo la grande stagione delle canzoni di Battiato) si è cocciutamente infilata in un lavoro di élite ed ora sta per sfornare «Charade», disco «di ricerca di fusione fra la canzone più tradizionale e lo sperimentalismo delle ultime produzioni», come spiega. Comunque una coppia provvisoria, come quasi tutte quelle che si formano qui: a tutti i partecipanti viene infatti chiesto di creare qualcosa per l'occasione. A Loredana Berte, che avrebbe dovuto esser qui domani sera, era venuto in mente di presentarsi con Enzo Gragnaniello, che in passato ha fatto grandi cose con sua sorella, la povera Mimi Martini; ma adesso la partecipazione dei due è in forse, perché Loredana non si è sentita bene. Teresa De Sio invece ha pensato stasera di lanciare l'album in uscita, «Primo viene l'amore», che conterrà i suoi successi consolidati e tre inediti. Alcuni hanno avuto più fantasia. Nasce per esempio la canzone-serial: Carlo Faiello, ex NCCP, arriverà con il coro della comunità «Il Ponte», del carcere di Nisida, e canteranno «Fronne», una prosecuzione di «Curre Curre Guagliò» dei 99 Posse (a sua volta, il gruppo salirà stasera sul palco del PalaGuzzini). Ma Recanati è soprattutto il Festival delle nuove tendenze, e non sarà un caso che i dieci vincitori di quest'anno siano tutti gruppi: vorrà dire magari che i ragazzi si sentono più sicuri a stare insieme, a lavorare in tanti. La nuova tendenza, da qui, è che il pop inteso in senso classico pare del tutto bandito; come se a nessuno interessasse più piacere a tutti, ognuno sembra specializzarsi in uno stile di nicchia. C'è invece musica new age, e molta contaminazione jazz (il jazz appare in grande rimonta, come in tutti i momenti di crisi), e moltissima musica di ispirazione etnica, soprattutto balcanica: il quartetto bolognese «Balcan Air» è anche un po' innervosito dal fenomeno, visto che suona questa musica da parecchi anni e qui addirittura si rifa a un canto tradizionale del Kurdistan del XIX secolo. Doverosa la citazione degli altri nove vincitori, che forse un giorno andranno come Testa a cantare all'Olympia: Amagrà di Caltanissetta; Amarcord di Bologna; Etna Horo, un duo di Catania e Trieste; Libra di Perugia; i bolzanesi Andrea Maffei Spritz Band; i catanesi Mater Matuta; Quarta Parete di Bari; le sei fanciulle bolognesi (ancora!) Siluet; i baresi Terrae che cantano blues in dialetto. [m. ven.]

Luoghi citati: Bari, Bologna, Caltanissetta, Catania, Falcone, Kurdistan, Perugia, Trieste