« No alla retorica »
« No cslla retorica » « No cslla retorica » L'appello di Violante Oggi il ricordo a Palermo PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Cinque anni fa. Capaci. La Fondazione Falcone, che organizza con l'associazione «Palermo Anno Uno» le manifestazioni del ricordo, ha annunciato che oggi dovrebbero essere a Palermo i ministri dell'Interno Giorgio Napolitano e della Giustizia Giovanni Maria Flick. Non ci sarà Luciano Violante, presidente della Camera: intervistato ieri da Lucia Annunziata al Tg3, ha invitato a far sì che occasioni come questa non sfocino nella retorica. Violante non sarà a Palermo, ma andrà a Trapani dove consegnerà ad alcuni giovani degli attestati in memoria delle vittime di Capaci. Violante ha detto che Giovanni Falcone non è importante per aver fatto catturare più mafiosi di altri, ma perché ha ideato una strategia contro i boss. «Prima eravamo disorganizzati», ha dichiarato, sottolineando che Falcone ha consentito di far ottenere risultati positivi. Violante condivide la proposta di istituire il 21 marzo una giornata per ricordare insieme tutte le vittime della mafia. Oggi è prevista una manifestazione nel fondo Uditore (9 ettari della Regione incolti da anni e quasi certamente nascondiglio di Totò Biina). Alle 17,15 monsignor Giuseppe Mari, ordinario militare, celebrerà la Messa; alle 18,30 ci sarà il convegno «Sud lavoro e giovani» con Napobtano, Flick e altri e con un collegamento a Roma con i segretari sindacali Cofferati, D'Antoni e Larizza; alle 21 un concerto, disertato da molti big della canzone (ufficialmente per disguidi organizzativi) ma non da artisti siciliani, primo Franco Battiato. E per «Mediterraneo», il rotocalco televisivo curato dalla redazione siciliana della Rai, il procuratore Gian Carlo Caselh* ha dedicato una lettera a Falcone in cui fa presente che «la mafia, pur ferita, è ancora forte e si va riorganizzando». «Caro Giovanni, cinque anni sono trascorsi da quel maledetto 23 maggio 1992 - ha scritto fra l'altro Caselli - molte cose sono cambiate. Ma la strada della lotta alla mafia nella quale hai sacrificato la vita con Borsellino e tanti altri uomini onesti è ancora lunga e in salita». Antonio Ravidà
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