Il Papa corregge i Vangeli sulla Resurrezione di Gesù di Marco Tosatti

Il Papa corregge i Vangeli sulla Resurrezione di Gesù «Fu Maria per prima a vedere il Risorto, ma sarebbe stata inattendibile come testimone» Il Papa corregge i Vangeli sulla Resurrezione di Gesù CITTA' DEL VATICANO. Chi fu la prima persona che incontrò il Cristo risorto? Papa Wojtyla non ha dubbi: fu sua madre, la Madonna. E questa non è una totale novità, già tempo fa (un «Angelus» del '94) aveva accennato a questa possibilità. Ma evidentemente da allora ha riflettuto, ed elaborato una vera e propria «teoria», per rispondere anche ad alcune delle questioni più evidenti. Per esempio: perché i Vangeli, o gli Atti degli Apostoli, non accennano a un evento così emotivamente drammatico, quale poteva essere l'incontro, nella notte del terzo giorno, fra il crocifisso risuscitato e la madre che lo aveva deposto dalla Croce? La soluzione del «giallo», per il Pontefice, sta nella «inattendibilità», come testimone, della madre del diretto interessato. Almeno agli occhi esterni, quelli del mondo, ebraico e romano; la madre avrebbe avuto poco credito, anche se avesse affermato con tutta la sua forza la verità della Resurrezione. E per questo motivo, secondo Papa Wojtyla, i Vangeli non riportano la notizia dell'abbraccio fra Madre e figlio. Ma anche se i quattro evangelisti omettono l'episodio, «è legittimo pensare che verosimilmente la madre sia stata la prima persona a cui Gesù è apparso». I Vangeli d'altronde tacciono completamente di un incontro Maria-Cristo risorto; non solo nella fatidica notte in cui il sepolcro si scoperchiò, ma anche in seguito. E questo silenzio, secondo il Pontefice, è eloquentissimo, è una prova in sé. «La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli, come po¬ trebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato il suo Divin Figlio risuscitato dai morti?» si è chiesto ieri pubblicamente Papa Wojtyla, nel corso della consueta udienza generale del mercoledì. La prima risposta all'«omissione» l'abbiamo già accennata: «ciò è forse attribuibile al fatto che una simile testimonianza avrebbe potuto essere considerata, da parte di coloro che negavano la resurrezione del Signore, troppo interessata e quindi non degna di fede». E inoltre, aggiunge il Pontefice, i Vangeli non sono esaustivi: «riferiscono un piccolo numero di apparizioni di Gesù risorto, e non certo il resoconto completo di quanto accadde nei quaranta giorni dopo la Pasqua». La prova? San Paolo parla di un'apparizione «a più di cinquecento fratelli in una sola volta», taciuta da Matteo, Marco, Luca e Giovanni. «Come giustificare che un fatto noto a molti non sia riferito dagli evangelisti, nonostante la sua eccezionalità?». Il problema Wojtyla lo ri- solve affermando che questo «è segno evidente che altre apparizioni del risorto, pur essendo nel novero dei fatti avvenuti e notori, non sono state riportate». Non contento, Giovanni Paolo II avanza un'altra ipotesiprova, in questa indagine sulla notte della Resurrezione. Parte dal «carattere unico e speciale della presenza della Vergine sul Calvario, e la sua perfetta unione con il figlio nella sofferenza della Croce - osserva infatti il Papa - sembrano postulare una sua particolarissima partecipazione al mistero della risurrezione». Questa la «ratio» teologica. Ma ce n'è un'altra, molto più evidente. La Vergine non era nel gruppo delle Pie donne che la mattina si recarono al Sepolcro, e trovarono la tomba vuota, e l'angelo seduto sulla pietra. Un'altra assenza eloquente, secondo il Pontefice, almeno quanto un'affermazione esplicita: «l'assenza di Maria dal gruppo delle donne che all'alba si reca al sepolcro non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che ella aveva già incontrato Gesù?». Infatti non appare logico che la Madre, dopo aver partecipato alla passione sotto la croce, rinunci ad andare con le altre donne al sepolcro. A meno che... a meno che non sappia già che la tomba è vuota. Il Papa ha avuto l'approvazione del cardinale Martini, in questa ipotesi. Il porporato, eminente biblista, incontrando i giornalisti ha ricordato che questa ipotesi fa parte della tradizione cristiana: ne parlava già Sant'Ignazio di Loyola. Marco Tosatti Una teoria ipotizzata per la prima volta nel '94 e che ora Wojtyla ha rielaborato Giovanni Paolo II durante l'udienza di ieri in piazza San Pietro

Persone citate: Gesù, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Sant'ignazio, Wojtyla

Luoghi citati: San Paolo