I «tecnici» a Palazzo Marini di Paolo Colonnello
I «tecnici» q Palazzo Marini LA GIUNTA DI ALBERTINI I «tecnici» q Palazzo Marini «SS LA GIUNTA DI ALBERTINI Ai servizi sociali Ombretta Colli LJT MILANO m HABEMUS giunta» del neosindaco Gabriele Albertini, risuona nel Salone delle riunioni di Palazzo Marino un quarto alle due del pomeriggio, con un'ora e mezzo abbondante di ritardo sul previsto e 10 giorni di travagliato parto. Fino all'ultimo i giochi per le 15 deleghe del governo comunale (la sedicesima, al Personale, per ora non è stata assegnata e rimarrà nelle mani del sindaco) sono rimasti in sospeso tra Arcore e il Pirellone, An e la Curia, buoni e «cattivi». Ma alla fine Albertini è soddisfatto di poter fornire alla città una giunta prevalentemente «tecnica». Rimbecca le polemiche dell'opposizione sulle due visite a casa Berlusconi: «Il fatto che le riunioni si siano svolte in una casa privata è stato un fatto di cortesia per la convalescenza del presidente». E ribadisce di non avere preconcetti: «Accetto anche i consigli del cardinale di Milano, se vorrà darmene e me ne ha già dati». Così, l'integerrimo Riccardo De Corato, An, sarà vicesindaco e assessore ai delicati Lavori Pubblici; l'europarlamentare Ombretta Colli, andrà ai servizi sociali, per dimostrare «che anche un laico può esprimere determinazione e sensibilità». Sergio Scalpelli, ex pei, ex presidente della Casa della cultura, attuale arorninistratore unico de «Il Foglio» di Giuliano Ferrara, occuperà la poltrona dello Sport; Salvatore Carrubba, ex direttore del Sole 24 Ore, che Albertini definisce «un intellettuale, un uomo di cultura ma anche un capace organizzatore» prenderà il posto dell'eccentrico Daverio alla Cultura. L'ex capo della Digos milanese, Dino Finolli, curerà la sicurezza e il decentramento. Un manager, Giorgio Porta, ex dirigente dello sviluppo estero Eni, si occuperà di privatizzazioni. Un altro manager, Norberto Achille, amministratore delegato della «Abb-Daimler Benz Transportation Italy», ex direttore centrale della Abb Italia e prima ancora della Fiat e dell'Ansaldo, curerà i Trasporti. Lui, il severo Albertini, preferisce non perdere altro tempo sui ritardi di queste nomine e scantona con nonchalance. Ma i vecchi marpioni della politica meneghina dispensano ben altre verità sulle difficoltà che hanno accompagnato la formazione della giunta. E fingono scandalo: «Nemmeno quando c'era il Caf succedevano cose del genere». Una bacchettata arriva anche dal neopresidente del Consiglio comunale, il Cdu Massimo De Carolis: «Questo ritardo di Albertini è un piccolo errore: avrebbe dovuto convocarvi soltanto quando era sicuro di tutti i nomi, magari alle 17, così non ve ne accorgevate nemmeno». Un fatto è certo: alcuni assi che si davano per calati in nottata, al mat¬ tino vengono rimessi nel mazzo per evitare il minor ninnerò d'imbarazzi possibili. Spariscono così dalla lista nomi come quello del professor Mario Mantovani, componente della segreteria provinciale di Forza Italia e tra i più quotati pretendenti alla poltrona dei Servizi Sociali, condannato, si è scoperto, appena 20 giorni fa in tribunale «per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone». Per aver insomma picchiato un mquilino di un suo appartamento che voleva la restituzione di 7 milioni pagati in eccedenza sull'equo canone. Oppure di Pasquale Balzano Prota, ex socialista, avvocato difensore dell'ex capo dei vigili Urbani Eleuterio Rea, destinato proprio all'assessorato dei ghisa, quello del Traffico. Lui, Albertini, non si scompone e ribadisce di aver scelto gli assessori applicando «un metodo da me conosciuto come imprenditore» e rivela che la selezione è stata fatta su ben 37 candidature, «che i partiti che mi sostengono, mi hanno sottoposto». Paolo Colonnello L'europarlamentare Ombretta Colli diventerà assessore per i Servizi sociali
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