Il tonno manda 800 bambini in ospedale

Il tonno manda 800 bambini in ospedale Emergenza nel Torinese, coinvolti anche 25 ragazzini di Cernobil. I genitori avevano protestato contro la ditta Il tonno manda 800 bambini in ospedale Intossicati dopo il pranzo a scuola, forse è salmonellosi TORINO. Intossicati ottocento bambini di 23 scuole. In lacrime, in preda al mal di pancia, ognuno con una flebo nel braccio, hanno invaso ieri gli ospedali di Torino e provincia, con migliaia di genitori e parenti che hanno lasciato il lavoro per assistere i figli. Un disastro che si ripete con cadenza biennale nelle mense scolastiche torinesi e sempre per lo stesso motivo: cibo avariato. E' stata aperta un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello: il reato ipotizzato è «somministrazione di alimenti nocivi». Il pm ha subito disposto una serie di accertamenti: ispettori delle Usi si sono recati nelle scuole e nella ditta Sogerco di Borgaro, per sequestrare il materiale da sottoporre ad analisi, incominciate già ieri sera nel laboratorio di igiene di Torino. E in serata anche una decina di studenti universitari sono stati ricoverati, la Sogerco avrebbe rifornito anche mense universitarie. Le condizioni degli universitari non destano preoccupazioni. Come nel '92, '94 e '95, ieri mattina il nuovo allarme, di proporzioni preoccupanti. Un allarme annunciato: i genitori tempo fa avevano protestato perché l'appalto era stato assegnato a quella ditta. Il disastro ha colpito elementari e materne della prima cintura: 17 a Moncalieri, 6 a Giaveno. E tra i ricoverati di Giaveno ci sono anche 25 bimbi di Cernobyl, ospitati in Italia per agevolare il recupero della loro grave malattia con aria pulita e cibo «sano». Un'emergenza che ha coinvolto per tutto il giorno dieci ospedali: il Santa Croce di Moncalieri, il Maggiore di Chieri, Regina Margherita, Mauriziano, Maria Vittoria e Martini Nuovo a Torino. Mobilitato il San Lorenzo di Carmagnola, anche se qui l'allarme è scattato solo nel tardo pomeriggio. Infine, in serata si sono aggiunti i ricoveri a Pinerolo, Ciriè e Chivasso. Impegnate tutte le ambulanze possibili, sono stati recuperati in poche ore centinaia di posti letto, allestiti presidi medici nelle scuole e addirittura in una chiesa, mentre il traffico andava in tilt vicino agli ospedali. E ricoveri e visite sono proseguiti per tutta la nottata. Ieri sera erano ottocento i bambini che si erano sentiti improvvisamente male, con forti dolori addominali, febbre alta (fino a 39-40), vomito e dissenteria. La maggior parte sono tornati a casa, ma centinaia sono rimasti in ospedale. Colpa del pranzo di martedì; un menù che prevedeva pasta in bianco, carote, tonno e mais. Il piatto incriminato sarebbe proprio il tornio col mais, anche se la conferma arriverà dai campioni di cibo e dagli esami medici sugli alunni. I primi casi tra le 9 e le 10, quando insegnanti e pre- sidi hanno cominciato ad avvisare il 118 e rintracciare i genitori dei bimbi a casa, in ufficio, sui posti di lavoro. Sembrava un problema ristretto a pochi scolari. Ma dopo alcune ore è stata emergenza totale, durata fino a notte. Molti ospedali sono stati paralizzati, a partire da mezzogiorno, per l'arrivo in massa dei piccoli, accompagnati da parenti e insegnanti. La situazione sembrava tornata alla normalità, quando si è verificata una nuova ondata di ricoveri. Le prime ipotesi dei medici parlavano di salmonellosi o stafilococco. Nel tardo pomeriggio, invece, si è arrivati a un'identificazione più precisa del «campilobacter», tossinfezione alimentare piuttosto atipica che si manifesta con sintomi tardivi, anche a 18-24 ore dall'mgestione. Dunque, ancora una volta, l'imputato è il pasto servito a scuola, quello consumato nella giornata di martedì. I sintomi dell'intossicazione si sono verificati con quasi 24 ore di ritardo. Ieri in tarda mattinata nessuno dei bimbi aveva ancora consumato il pranzo (tranne uno yogurt servito a colazione che è stato sequestrato). Per tutta la giornata le indagini si sono concentrate sulla ditta - la stessa - che ha fornito i pasti. Tutti gli istituti scolastici per i pasti, fino a ieri, fa- cevano riferimento alla Sogerco di Borgaro Torinese, già al centro di un procedimento per aver fornito - secondo l'accusa - del pesce diverso e più scadente di quanto previsto dal capitolato di appalto. La situazione era vicina al collasso quando negli ospedali sono giunti il sindaco di Moncalieri, Carlo Novarino, l'assessore all'istruzione di Moncalieri, Maria Giuseppina Puglisi, e l'assessore regionale alla Sanità, Antonio D'Ambrosio. Alle proteste dei genitori hanno risposto in modo energico: «Questa volta avremo la mano pesante - ha dichiarato D'Ambrosio - possiamo garantire che da parte nostra ci sarà tutto l'impegno per agire in modo serissimo e individuare le responsabilità, che certamente ci sono». Nel pomeriggio il Comune di Moncalieri ha comunicato la decisione di sospendere l'appalto affidato alla Sogerco. Non solo. L'amministrazione si costituirà parte civile, così come il Comune di Giaveno, mentre è stata presentata una denuncia nei confronti della ditta fornitrice. La certezza delle responsabilità emergerà nelle prossime 48 ore, quando si farà piena luce su provenienza e stato di conservazione del cibo. Si sono salvati dal calvario gli studenti delle medie, che il martedì pranzano a casa. Giacomo Bramardo L'assalto in corsia dei familiari «Aiutate i nostri figli». Ricoveri anche nelle scuole e in una chiesa Una borsa di ghiaccio sulla testa: il primo rimedio per i bambini avvelenati dal pranzo scolastico (FOTO REPORTER)

Persone citate: Antonio D'ambrosio, Carlo Novarino, D'ambrosio, Giacomo Bramardo, Maria Giuseppina Puglisi, Raffaele Guariniello