E In Chiesa si converte al video
E In Chiesa si converte al video E In Chiesa si converte al video La Cei forse in trattative per un canale di Tele+ CITTA' DEL VATICANO. Il missionario Don Mazzi ce l'ha fatta: forse la televisione non si è convertita al credo cattolico, certo la Chiesa si «converte» alla televisione: la Cei progetta infatti di realizzare un canale televisivo cattolico nazionale, con programmi culturali e di notizie, ed è in trattative con Telepiù, la pay-tv italiana. L'accordo è quasi fatto, dicono fonti televisive. Ma alla Conferenza episcopale italiana frenano: per ora «non è stato firmato niente», e non si escludono contatti con altre emittenti. La decisione dovrebbe essere comunque presa entro breve tempo. Del progetto di un canale cattolico, da trasmettersi attraverso il sistema digitale satellitare, si è parlato ieri nella quarantatreesima assemblea dei vescovi italiani, ma nella relazione di Monsignor Giulio Sanguineti, sulle «prospettive dei media collegati alla Cei», non c'è cenno ai negoziati in corso. Il presule ha parlato però della decisione della Cei di essere presente, con un canale tematico, in un settore «in grande espansione. Si pensa a un palinsesto di impronta culturale, con esplicita caratterizzazione cattolica, dove figureranno rubriche culturali, un notiziario quotidiano, approfondimenti specifici, dirette su eventi particolari». Attualmente la Conferenza episcopale italiana produce un notiziario religioso, «Ecclesia», trasmesso via satellite, solo alcune ore aDa settimana, per le tv diocesane collegate. Il canale cattolico nazionale, ha spiegato Monsignor Sanguineti, richiederà un «maggior impegno produttivo, e un'accorta sinergia tra le emittenti cattoliche locali già esistenti». Telepiù (emittente controllata al 45 per cento da Canal plus, al 45 per cento da Kirch, e al 10 per cento da Mediaset) possiede due reti via etere a pa- gamento e una piattaforma digitale satellitare, nella quale si potrebbe appunto inserire il canale Cei. La Chiesa italiana è impegnata in un grande sforzo per rilanciare la propria presenza nei mass media. Anche se il settore televisivo rappresenta la sfida prioritaria, i vescovi ita liani ieri hanno parlato inoltre di come potenziare il quotidiano «Avvenire», il «Sir» (agenzia di informazioni religiose), i settimanali diocesani. In assemblea Cei, a quanto si è appreso, si è discusso animatamente. Lo stesso Monsignor Sanguineti ha denunciato che tra i vescovi è presente «una certa mentalità refrattaria, un po' scettica, spesso rinunciataria» verso i mass media, a volte visti come veri e propri «strumenti del diavolo».. Sanguineti a esortato ad un'inversione di tendenza ed ha proposto, tra l'altro, la creazione, nelle parrocchie, del «volontariato massmediale». La presenza di Don Mazzi a «Domenica In», insomma, ha fatto scuola. [r. i.] Don Mazzi prete «televisivo» per la «Domenica In» di Raiuno
Persone citate: Giulio Sanguineti, Kirch, Sanguineti
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Mediaset, Raiuno
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