Pensioni, via alla riforma di IppolitoLepri

Modifiche all'esame del governo Modifiche all'esame del governo Pensioni, via alla riforma WELFARE E BABELE POLITICA CON la discesa in campo di Gianfranco Fini, la grande Babele politica sulla riforma della previdenza e dello Stato sociale raggiunge forse il punto più alto, ma al tempo stesso si risolve. La confusione creativa che aleggia sulla materia, avvolgendo nella nebbia le prossime scadenze di politica economica, è evidente. Il Documento di programmazione è un appuntamento calendarizzato da qualche decennio per metà maggio, e quest'anno si sapeva almeno da gennaio che sarebbe stato decisivo, per gli impegni che con quel testo il Paese dovrà assumere in vista dell'adesione all'Unione monetaria. Della contestuale apertura di un «tavolo» di trattativa con le parti sociali sul Welfare State si parlava da quasi un anno, e finalmente Prodi si era deciso ad annunciarla il 27 marzo scorso, anche qui con largo anticipo ed altrettanta enfasi. Scadenze note, insomma, che tuttavia si sono rincorse, intruppate e alla fine condizionate l'una con l'altra, in un frenetico alternarsi di mezze fughe in avanti e mezze retromarce che ha avuto davvero, come unico risultato, quello di allarmare pensionati e pensionandi. E così solo oggi, per la prima volta a quel che ci risulta, della questione previdenziale e di cosa scrivere in proposito nel Dpef si discuterà in un Consiglio dei ministri. E solo la prossima settimana, al rientro del premier dall'Olanda, la materia sarà all'ordine del giorno dei rituale «vertice di maggioranza». Nel frattempo, ognuno dice tutto e il suo contrario. Franco Marini, socio ulivista del ppi, propone un contributo di solidarietà per le pensioni oltre il milione; il duro Andreatta auspica il blocco per un anno di tut- ROMA. Oggi il Consiglio dei ministri discute la bozza del «Dpef», il documento di prospettiva triennale che servirà dì base alla legge finanziaria '98. Un «Dpef severo, per entrare in Europa», dice Prodi. Conterrà una «proposta sulla riforma dello Stato sociale», ha annunciato il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni. La riforma del Welfare non sarà specificata nei dettagli ma sarà abbastanza impegnativa da mettere la maggioranza alla prova. «Discutiamone senza vincoli - ha subito detto il leader di Rifondazione, Bertinotti - non bisogna impiccarsi ai parametri di Maastricht». Ma il suo tono non era di rottura. E nel Polo Fini («le pensioni di anzianità non si possono abolire») e Mastella invitano alla «gradualità». Nei giorni scorsi pds e ppi avevano premuto perché Palazzo Chigi prendesse l'iniziativa. Il segretario Franco Marini ora ha deciso di chiedere formalmente una verifica di maggioranza al massimo livello. Ippolito e Lepri A PAG. 5

Persone citate: Andreatta, Bertinotti, Franco Marini, Gianfranco Fini, Mastella, Prodi, Walter Veltroni

Luoghi citati: Europa, Olanda, Roma