Blitz leghista sul campanile di San Marco

Blitz leghista sul campanile di San Marco Venezia: un centinaio di seguaci di Bossi sono riusciti ad entrare pagando il biglietto Blitz leghista sul campanile di San Marco « Nasconde la «bandiera verde» e poi la fa sventolare VcrlEZIA DAu nostro inviato «Ma quale provocazione? Quelli io turisti. Tu-ri-sti, capisce? Ragazzi che magari non erano mai venuti a Venezia e che han voluto salire sul Campanile...». Fabrizio Comencini, segretario veneto della Lega, butta acqua sul fuoco: «Ormai gli italiani hanno la fobia a olla bandiera». L,a «bandiera» è quella della Scissima, il «San Marco spadato» — e lo ha definito Bossi, che ieri pcrucriggio è ricomparsa sul campanile di San Marco, infilata nella jrata di una finestra, mentre sulla ima sventolava il sole a sei punte ù-iia Padania celtica. «Hanno pure pagato il biglietto - insiste Coir.cucini - me lo spiega lei dov'è la H,.vocazione? Sono le solite inv .i/.ioni di chi vuole buttare fang( sulla Lega». invenzioni o no, ieri pomeriggio a Venezia è tornata la tensione. Il oùuiìzìo dei Senatur è finito da neppure mezz'ora, quando un centinaio di leghisti arriva in L".n affollatissima piazza San Mar" Cantano il «Va' pensiero» in perfetta tenuta da turisti: le camicie v/erdi, i tamburi, le bandiere ... il Leone listate a lutto «per la morte della libertà d'espressione». Alle porte del campanile, la polizia blocca il gruppone. «Mi hanno subito telefonato - continua Comencini -. Mi hanno detto: "Guarda che questi non vogliono farci salire". E io: "Ma l'avete pagato il biglietto?". Una domanda stupida: nui siamo padani, gente onesta che non entra a sbafo da nessuna parte. Non siamo come certi popoli levantini, noi...». La discussione con le camicie verdi dura più di un'ora, con il campanile chiuso per tutti. Intervengono il questore di Venezia, Lorenzo Cernetig, e il deputato della Lega Daniele Roscia. Discutono fino all'accordo: porte aperte ai leghisti, ma non alle loro bandiere e ai loro striscioni. Eppure, dieci minuti più tardi, la bandiera verde era già sulla cima. «Ce l'ho portata io - ha detto in serata ai centralini dell'Ansa una persona che si è qualificata come Luigi Pittoni, responsabile della comunicazione della Lega friulana -. Ho diviso l'asta in due parti e ho arrotolato la bandiera nei pantaloni. Erano le quattro e mezzo: è rimasta lassù per venti minuti, prima che arrivasse un poliziotto a tirarla giù...». Pittoni ha 46 anni, non è un ragazzino come dice Comencini. «I veneti sono odiati da tutti, e reagiscono - commenta il segretario della Liga -. Per anni gli italiani ci hanno visto con le pezze al culo a mangiare polenta. Ci hanno occupato, hanno cambiato il nome alle nostre città: Vicensa è diventata Vicenza, Bassan è diventata Bassano. E' adesso non sopportano l'idea che noi possiamo riprenderci la nostra terra. E strumentali zano tutto: a partire dall'assalto di quella notte...». Bossi potrà anche chiamarla «una macchia nera», come ha fatto ieri dal palco. E Roberto Calderoli, segretario lombardo della Lega, potrà anche strillare che «quella è gente che ha buttato il ridicolo sulle mie idee: gente che rovina tutto, che spaventa i moderati e fa pensare ai duri che noi leghisti siamo tutti dei mollaccioni». Ma basta fare un giro tra la folla leghista per capire che per molti i «ragazzi di San Marco» sono poco meno che eroi. «Quando li hanno presi stavano mangiando dice un ragazzo in camicia verde Era una festa, non un assalto. Hanno espresso il sentimento di libertà che vive dentro tutti noi». Poco più in là un anziano urla che «hanno fatto bene, così il governo capisce. Non potranno fermare il nostro vessillo. Non ce la faranno mai». Basta tutto questo per definire una «provocazione» il ritorno delle bandiere in piazza San Marco? «No che non basta - taglia corto Domenico Cornino -. Che cosa c'è di eversivo in un gruppo di ragazzi che fanno i turisti? In campo Santo Stefano eravamo ottomila. Se avessimo voluto fare una provocazione l'avremmo fatta lì, altro che quattro turisti sul campanile...», [g. tib.J « I campanile di San Marco durante la manifestazione leghista Hanno intonato il «Va' pensiero» I campanile di San Marco durante la manifestazione leghista Hanno intonato il «Va' pensiero» Leghisti in piazza a Venezia ieri per il comizio di Umberto Bossi Con la camicia verde d'ordinanza, fazzoletti verdi, con bandiere e striscioni che riportano motti, colori e simboli cari al popolo del Carroccio hanno attraversato piazza San Marco per fermarsi davanti al campanile

Luoghi citati: Venezia, Vicenza