Pronta la riforma salva-ministero

Pronta la riforma salva-ministero Il decreto per evitare il referendum sulle Risorse agricole attende il «sì» del governo Pronta la riforma salva-ministero E sul prezzo del latte strappo nelle trattative ROMA. Il ministro Pinto dice di no, che la riforma delle Risorse agricole non è un modo di evitare il referendum sull'abolizione del dicastero e che, se la Cassazione non valuterà la proposta del governo conforme all'esigenza referendaria, si attenderà serenamente l'esito della consultazione popolare. Ma la corsa tra decreto e referendum ha sempre più l'aria di una corsa contro ii tempo, tantopiù che anche dall'ultimo Consiglio dei ministri (in cui sono stati stanziati 112 miliardi per le attività antincendio e per le indennità da corrispondere a seguito del fermo biologico della pesca) non sono uscite risposte definitive allo schema di riforma. La bozza di decreto prevede il decentramento a Regioni ed enti locali di tutte le competenze, salvo quelle di rappresentare l'Italia nelle sedi intemazionali, di gestire le scorte alimentari, il controllo della qualità dei prodotti, la repressione delle frodi, la ricerca. Inoltre il «nuovo» dicastero si occuperà del riconoscimento delle associazioni di categoria, degli accordi interprofessionali e della raccolta dati a fini statistici. Sotto il profilo operativo si tratterà di articolare la struttura in dipartimenti e sopprimere enti ed aziende che dipendono da vip XX Settembre. Complessivamente positivi i commenti delle organizzazioni agricole, fatta eccezione per Copagri, secondo cui il decreto tralascia alcuni aspetti di fondamentale importanza, in particolare la possibilità del ministero di subentrare alle Regioni inadempienti rispetto ad alcune funzioni come l'erogazione e il cofinanziamento degli interventi destinati alle aziende agricole. E anche il presidente della Commissione agricoltura della Camera, Alfonso Pecoraro Scanio, ritiene lo schema di riforma inadeguato: «Bisogna recuperare le competenze sul settore agroindustriale dal ministero dell'Industria che privilegia altri settori - ha detto - e occorre organizzare un efficace metodo di controllo e di ricerca scientifica sulle biotecnologie». Intanto resta caldo il fronte del latte: la trattativa per il nuovo prezzo ha subito un grave «strappo», l'Assolatte non ha infatti sottoscritto il preliminare di accordo firmato al ministero dell'oprganizzazione dei produttori. Il documento propone un prezzo «alla stalla» di 700 lire il litro, più Iva, per le sei regioni del Nord che avevano già firmato il precedente accordo (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna) mentre per le altre vi saranno verifiche regionali sulle condizioni di applicazione dell'accordo. Le parti si rivedranno giovedì 22 maggio. E per quanto riguarda il capitolo delle quote il Consiglio dei ministri ha disposto che anche i dipendenti dei servizi sanitari vengano utilizzati per un controllo straordinario dei bovini da latte, che sono circa due milioni distribuiti in circa 200 mila allevamenti. «L'obiettivo spiega un comunicato - è quello di fornire alla commissione d'indagine elementi utili all'accertamento della reale produzione». Contemporaneamente il coordi- namento dei comitati spontanei tra i produttori di latte annuncia che dalla prossima settimana saranno affissi sui muri delle città della Pianura Padana dei manifesti per invitare i consumatori ad acquistare prodotti «made di Italy» e non «prodotti da banco delle maggiori marche estere che si nascondono dietro prestigiosi marchi nazionali». Questo in attesa che si chiarisca il sistema delle quote e in attesa che anche i produttori vengano pagati. Nel frattempo il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione delle multe decisa dal Tar Piemonte ed ha limitato la durata della sospensione fino al momento in cui l'Aima adotterà misure di adeguamento alle indicazioni della Commissione d'indagine. Vanni Cornerò II ministro Michele Pinto

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Michele Pinto, Vanni Cornerò Ii

Luoghi citati: Emilia Romagna, Friuli, Italia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Roma, Veneto