Pane e burro per il premier di Raffaella Silipo

Pane e burro per il premier Pane e burro per il premier Il governo compie un anno: oggi festa familiare VAL DI ZENA. Pane, burro e zucchero. Con questo sapore d'infanzia d'altri tempi, innaffiato da una tazza di tè bollente, il presidente del Consiglio festeggerà stamattina un anno di governo. ((Abbiamo appuntamento alle nove per il solito spuntino prima del suo giro in bicicletta», spiega infatti Guido Grillini, amico dì sempre di Romano Prodi nonché proprietario del piccolo ristorante-bar in cui si ferma il premier prima delle sue pedalate con il fratello Vittorio, ogni domenica mattina. «Viene quasi sempre - spiega Grillini - e prima di affrontare la fatica, si ferma a chiacchierare e fare colazione». In cui, saranno delusi i detrattori, i sapori dolci la vincono sulla mortadella. Grillini conosce Prodi «da una decina di anni, prima che diventasse presidente dell'Ili. Mi ricordo bene, quando lui e il fratello Vittorio hanno iniziato a parlare di impegnarsi in politica. Ma certo non mi sarei mai immaginato che sarebbe andata a finire così». I dieci anni che tanto hanno cambiato l'Italia, e il suo pre¬ mier, non hanno però inciso, secondo Grillini, sul carattere di Romano Prodi. «E' sempre lo stesso - racconta -, lo stesso sorriso, le stesse abitudini. Viene ancora qui come quando era solo il professor Prodi, si ferma in casa mia a chiacchierare, è sempre semplice e cordiale con tutti. Una gran brava persona». Dal sorriso di Grillini, si capisce che è qui che il premier ha i fan più fedeli. «Ha uno stampo che non esiste più: l'hanno gettato via. Non è neppure superbo. Vorrei tanto che durasse come presidente del Consiglio, ma con la bolgia che ha intorno non so come potrà fare. Certo, lui ha tanta volontà e ce la mette tutta. E poi, la sua forza è nell'ottimismo». Dopo il pane e burro della co lazione, a pranzo il premier è atteso per una grandiosa festa in famiglia: l'anniversario del premierato coincide infatti con la Cresima del nipotino Enrico, figlio di Giorgio, il fratello del presidente scomparso due anni fa. Il numerosissimo clan Prodi ci sarà al completo: Paolo, Vittorio, Romano, Franco, e la sorella Fosca sono già a Bologna, Quintiliano e Pia arrivano invece da Reggio Emilia e Giovanni, il primogenito, da Pisa. Tutti con consorti, figli e nipoti, in totale sessanta persone, da sempre abituate a vivere in comunità, genere «Villaggio Valtur cattolico», per mtendersi. «E' un anno che Romano è presidente, lo festeggeremo, ma non sarà certo una festa più calorosa di quella che facciamo sempre quando ci riuniamo», commenta infatti Franco, professore di Fisica all'università di Ferrara nonché il più piccolo dei fratelli. Il che significa tavoloni imbanditi, piatti di carta, turni in cucina e il presidente del Consiglio a spalmare il pane e burro. Anche il parroco che celebrerà la cerimonia, don Luciano Gherardi, è tra i fan di Romano: «Un uomo preparato ed onesto, naturalmente deve misurarsi con delle difficoltà di sesto gradò superiore essendo capitato in une eie: momenti più difficili per il nostro Paese. Lui, però, le affreatc. coir una coscienza che l espressione di un'umiltà e di un'onestà cristianamente ispirate. Mi auguro che lo facciamo Icvcrare ancora a lungo : cor. un po' più di tranquillità». 11 parroco, evidentemente, non è di quelli che giudicano Romano Prodi 'air po' troppo professorale e didascalico. Altri sono, a suo parere, «quelli che si considerano i primi della classe, quelli che credono di sapere sempre tutto, che sono veramente pestiferi. Pestiferi o no, al momento comunque è difficile trovare un presidente del Consiglio migliore di lui. Non credo che verrà destituito e sono certo che finirà la legislatura». Anche lui, evidentemente, ha fiducia nella ricettaProdi: pane, burro e pedalare. Raffaella Silipo L'amico Grillini «In tanti anni non è cambiato» Il presidente del Consiglio durante una delle sue gite in bicicletta sulle colline bolognesi la domenica mattina

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Italia, Pisa, Quintiliano, Reggio Emilia