Flick: ma la riforma si farà

Flick; ma la riforma si farà pi! IL MINISTRO SI DIFENDE Flick; ma la riforma si farà «Non è vero che l'Ulivo tradisce i giudici» A GTORINO IOVANNI Maria Flick affronta i «tradimenti» ulivisti sulla giustizia. Parla della Bicamerale e. delle riforme «urgenti» per evitare la paralisi dei processi penali, dopo quelli civili. Si dichiara un mimstro (tecnico.e quindi un politico atipico, soddisfatto di' aver scontentato magistrati, avvocati e politici. «Forse è un buon segno». E consegna il dubbio che Francesco Greco non sia il solo magistrato per cui ha promosso l'azione disciplinare dopo le ultime esternazioni. «L'altra sera ho risposto a una domanda su un singolo magistrato». Subito dopo, si trincera nel ((riserbo istituzionale». I toni e le parole sono prudenti. Ma nemmeno troppo, per uno che siede su un vulcano. E alla fine lo riconoscerà: «Non parlo mai, e oggi ho esternato troppo». Ministro, lei ha firmato il programma elettorale dell'Ulivo sulla giustizia: come commenta gli appelli contro il tradimento di quel programma nella Bicamerale? «Mi sono imposto un riserbo istituzionale sui lavori della commissione che credo non sia sfuggito a nessuno. Parlerò dopo. Oggi posso dire che certi timori mi sembrano infondati: il ventaglio di proposte indicato in quella sede è talmente ampio che, accanto a progetti che vanno in una direzione opposta, all'esame ve ne sono altri che condivido e che non sono in contrasto con quanto predichiamo nel programma dell'Ulivo». Così, pure lei manda qualche avvertimento a D'Alema. Come quando disse che avrebbe tratto le conseguenze del caso se la Bicamerale avesse interferito con l'attività legislativa ordinaria. Allora pensava di dimettersi? «Si pensano tante cose. E poi mi possono sempre mandare via gli altri. Certo, nel momento in cui mi rendessi conto di non poter più fare ciò in cui credo, allora mi porrei il problema». Si sente condizionato? «Un anno fa, in questo stesso giorno, mi dissero che sarei diventato ministro della Giustizia. E ora, guardandomi alle spalle, dico che è stata un'esperienza entusiasmante. Ho scontentato tutti: magistrati, avvocati e politici. Ne deduco che i problemi ìi ho affrontati concretamente, senza troppi equilibrismi, nella direzione che si aspetta la gente». E nega libertà di parola ai magistrati, come dice Borrelli? «Il ministro ha dei doveri. Ebbene, all'esame dei Parlamento vi è un disegno di legge nel quale l'illecito disciplinare compiuto dal magistrato che esterna è stato concepito nei termini proposti dal Csm e dal Procuratore generale presso la Cassazione: si puniscano le dichiarazioni che valgano a deligittimare processi in corso, propri o altrui. E ancora: le esternazioni che, per le modalità in cui si svolgono, delegittimano altri organi costituzionali». E' il caso del pm Greco che esprime pubblicamente delusione sul governo della sinistra? «Mi sembra di essere stato chiaro, e voglio esserlo ancora di più: tutto ciò non mette in discussione la libertà di manifestazione del pensiero e il diritto di critica dei magistrati, al pari di tutti i cittadini)). Ma magistrati autorevoli ammettono di sentirsi frustrati e Violante vi coglie un altro segnale dì pericolo per la coesione istituzionale. «Comprendo questo senso di frustrazione e di attesa di provvedimenti che non rendano vano il loro lavoro. Mi trovo pienamente d'accordo sull'analisi che anche la giustizia penale sta rischiando la para- Usi e che si deve intervenire globalmente su nonne e strutture. E al più presto. In questo anno di governo credo di essere stato coeren¬ te con i programmi dell'Ulivo: abbiamo lavorato per affrontare lo stato comatoso della giustizia civile con disegni come quello appro¬ vato prima di Pasqua dal Senato sull'istituzione di sezioni stralcio per snellire l'intollerabile arretrato di cause. E la soluzione del giudice unico nel processo penale va nella stessa direzione». Intanto i magistrati in pinna linea segnalano il rischio che Mani pulite sia cancellata dall'ultima revisione del codice di procedura penale. «La reintroduzionu del contraddittorio nell'esame degli indagati di reato connesso è un principio fondamentale. Il testo approvato dal Senato, in commissione, è ragionevolmente soddisfacente, e vi possono ancora essere apportate modifiche tecniche. Ci si deve anche preoccupare, in una fase transitoria, che l'applicazione di questo principio non acceleri la prescrizione dei reati. Non sarà certamente l'unica causa. Ve ne sono tante al¬ tre, _u cui si deve intervenire globalmente», C'è anche la proposto ùi rendere irreversibile la cecità di deporre: ee si risper.de al pm, non si potrà tacere davanti al giudice. «E' un'indicazione rispettabile. Nel disegno di legge sui collaboratori di giustizia abbiamo poe^e la clausola che si possa essere ammessi nel programma di protezione roto ce ci si impegna a deporre nei precessi». E della libertà di stampa bhndata da certi procuratori cosa pensa'/ «Ci vuole più equilibrio fra giustizia e informarì " Alberto uainu Ma in serata il pm ha fatto retromarcia «Non volevo far riferimento all'attività di questo governo» LA FRASE INCRIMINATA 15 MAGGIO-GRECO «Non so se ho ancora il diritto di parlare. Semplicemente, vedo che un governo di sinistra sta facendo quello che nemmeno Craxi aveva tentato». LE REAZIONI 16 MAGGIO - D'ALEMA: «Quando vedo che un gruppo di intellettuali si autoconvoca a Milano per protestare contro il tatto che il Parlamento ha cancellato dal codice che uno può essere condannato sulla base delle dichiarazioni che un tizio ha reso ad un poliziotto e che quello non ha neanche l'obbligo di andare in dibattimento ed essere interrogato, io mi preoccupo». 16 MAGGIO - NORDIO: «Non condivido minimamente le affermazioni di Greco. Alcuni di noi non si vogliono rassegnare a un principio fondamentale, quello del primato della politica. E' una sorta di delirio autocelebrativo. Sono convinto che se continua cosi meriteremo una dura lezione da parte della politica, che oggi è in grado di impartircela». 16 MAGGIO - BORRELLI: «Sono stupito perché non credo che Greco meritasse queste critiche. Le sue parole erano state espresse in modo assolutamente bonario. Comunque condivido pienamente la sostanza del suo discorso». 16 MAGGIO - D'AMBROSIO: «Non solo Craxi, neanche Berlusconi avrebbe potuto immaginare certe cose». 17 MAGGIO - FLICK: «Ho valutato la situazione e ho ritenuto di dover esercitare l'azione disciplinare. C'è un disegno di legge in cui si chiede al magistrato di astenersi dalle esternazioni che valgono a delegittimare processi altrui, da quelle su processi che egli ha in corso e da quelle che si risolvano in delegittimazione di altri organi costituzionali». mm'mmvmwmmmMmmmmmmmmmwm no alza la voce eorrc ad eseguire le disposizioni impartite». Nuove bordate arrivano dal segretarie del ced Casini: «Non c'è conflitto tra giudici e Parlamento; è una parte della magistratura che è all'impazzimento e non rispetta le regole di uno Stale di diritto». A Qui sopra il pm palermitano Roberto Scarpinato A sinistra il pm milanese Francesco Greco Nella foto a destra il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick

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