La donna che visse due volte

9 Torino: amica di Salvador Dali, ha tenuto il segreto per 50 anni dopo aver avuto l'amnistia per l'accusa di collaborazionismo La donna che visse due volte Esperta d'arte, fu condannata come spia TORINO. Esce dal buio della storia più buia la vicenda personale e pubblica di una donna che a Torino è nota per il suo talento a volte discusso di collezionista di Dali. Donna dalla doppia vita con un'identità ricostruita e il peso di un passato che esplode in una confessione liberatrice al nostro cronista. Mara Albaretto oggi, Laura Berio ieri, singhiozza e ricorda l'impietoso passato. Su di lei gravano l'ombra di un processo, una condanna (tramutata in amnistia) ma soprattutto l'imputazione di aver collaborato con i nazi-fascisti per far catturare e spedire nei lager alcune persone di cui soltanto una è sopravvissuta, Ferruccio Belli: che non ha dimenticato e a mezzo secolo di distanza punta il dito accusatore contro la donna. Sfilano gli anni ma anche i nomi non cancellati di Ernesto Gragnani e della moglie Anna Botto, di Ugo e Mario Pettenghi, di Rosa Gaiaischi: giovani negli anni finali della guerra finiti in campo di concentramento e mai tornati. E il nome del colonnello Balconi straziato a Flossemburg. E di Luigi Baroni e di Rinaldo Preda. Nonché quello di Ferruccio Belli presidente dell'associazione deportati di Pavia. La vicenda si snoda tra Pavia e Torino. A Pavia il passato, a Torino l'oggi insospettabile. A Pavia un processo celebrato mezzo secolo fa a Laura Simona Beilo, condannata per furto di una pelliccia, amnistiata per i reati più ; gravi sebbene condannata a 22 anni. Poi il tuffo della giovane d'allora, nata ad Oneglia il 22 luglio 1922, nell'anonimo silenzio, alla ricerca di un approdo, di un futuro che le restituisca il modo di convivere con il rimor¬ so. Ed ecco a Torino Mara alias Laura, moglie in seconde nozze dell'ex dentista Giuseppe Albaretto; la coppia da almeno tren- t'anni fa notizia per il sodalizio con Salvador Dali, delle cui opere diventano i principali collezionisti in Italia. Mara è la «signora Dali», ormai avviata ad una serena ed agiata vecchiaia nel bell'alloggio di via Michele Lessona affollato di disegni, tempere, ohi del grande visionario catalano. Ma la cronaca sembra giocare a rimpiattino con la vita di Mara-Laura: la spinge sulle prime pagine per le opere fornite dagli Albaretto a Palazzo Bricherasio per la mostra dal seducente titolo «La vita è sogno», poi la inserisce in una polemica aspra di cui si occupano in Francia e Spagna. Molte opere esposte sarebbero clamorosi falsi. Denunce, querele: il solito rituale. Fino al marzo scorso. Quindi cala nuovamente il silenzio. Nel frattempo Ferruccio Belli, il sopravvissuto, ricorda. Ricorda e scrive lettere con molti particolari. Si batte per una causa che da ventanni non trova udienza. Fino a che il passato di MaraLaura viene ripreso e ampliato dal giornale «La Provincia pavese». Il filo del passato si riannoda al luogo di partenza, riemergono le ombre dei prigionieri rimasti nel lager, i nomi, le accuse. Ed anche i ritagli di giornale sbiaditi in cui si legge che la corte speciale d'assise di Pavia condanna Laura Simona Berio a 22 anni di reclusione e 30 mila lire di multa per collaborazionismo e che i coimputati Carlo Quartiroli, Ernesto Contardi, eccetera, eccetera... Uscita di carcere dopo diciotto mesi, si ritrova vedova giovanissima; il figlio avuto dal primo marito muore. Emigra a Torino, diventa Mara per tutti. Chi la frequenta ricorda certe mezze ammissioni alle quaii però si ribella: «Cattiverie». Sospetti appena accennati, un vago gesto della mano come a scacciare un fastidioso pettegolezzo o l'insinuante incalzare delle lettere di Belli. Ma dentro l'inquietudine deve premere prepotente. Ieri il pianto e l'ammissione che libera la pena antica. Pier Paolo Benedetto a Certo, sono stata processata Accadde a Pavia, nel febbraio '47 Igiudici decisero per 22 anni di cella, ma poi ci fu l'amnistia Capirono che era un errore, che non avevo mandato a morte nessuno a Dissero che avevo portato il nemico a casa di alcune famiglie ebree No, tutto falso. Non c'era ragione perché io passassi dall'altra parte associazione deportati di Pavia. La vicenda si snoda tra Pavia e Torino. A Pavia il passato, a Torino l'oggi insospettabile. A Pavia un processo celebrato mezzo secolo fa a Laura Simona Beilo, condannata per furto di una pelliccia, amnistiata per i reati più ; gravi sebbene condannata a 22 anni. Poi il tuffo della giovane con la vita di Mara-Lspinge sulle prime paginopere fornite dagli AlbPalazzo Briper la mostra dcente titolo «Lsogno», poi la iin una polemidi cui si occuFrancia e Spagte opere espostbero clamoroDenunce, quesolito rituale. marzo scorsoa 47 e non o Mara Albaretto alias Maria Laura Berio Mara Albaretto assieme al marito e a Salvador Dali La coppia era amica dell'artista catalano e ne collezionava le opere Sopra una foto giovanile di Mara Albaretto risalente agli anni della seconda guerra mondiale Mara Albaretto alias Maria Laura Berio