Baby ladro denunciato da papà

Baby ladro denunciato da papà Baby ladro denunciato da papà Niscemi: a S anni ruba in classe Il genitore lo porta in questura CALTANISETTA. Un bracciante agricolo di Niscemi, appena ha scoperto che il figlio di otto anni aveva rubato alla scuola elementare la «Vascelleria» inaugurata l'anno scorso, con cinque amici un po' più di grandi di lui, lo ha denunciato alla polizia. Anzi, ha fatto di più: si è presentato negli uffici del commissariato, portandovi i sei ragazzini e la refurtiva; due videoregistratori, monetine per cinquemila lire, matite e penne biro e alcuni quaderni. «Lo faccio per dare un esem¬ pio a mio figlio e agli altri ragazzi», ha detto mentre, pentito e mortificato, il suo bambino che frequenta la terza elementare, scoppiava a piangere. Qualche lacrima l'hanno versata anche gli altri cinque. I cinque sono stati segnalati alla procura del tribunale per i minorenni di Catania, ma non sono imputabili. La refurtiva è stata restituita alla scuola. Il furto era stato messo a segno lunedì pomeriggio con un piccolo stratagemma. Uno dei sei ragazzini si era nascosto in uno sgabuzzino prima che finissero le lezioni, poi aveva fatto entrare i piccoli complici da una finestra. Appena scoperto cos'era accaduto, il bracciante ha telefonato al direttore didattico e vergognandosi non ha detto il suo nome, ma si è dichiarato pronto a far restituire la refurtiva. Il direttore, però, ha risposto che la vicenda era ormai di competenza della polizia e quindi il padre è andato al commissariato. «E' segno che le cose stanno cambiando, che c'è un rafforzamento della legalità», ha commentato il direttore della scuola, Giuseppe Incarbona. Alla fine di marzo, a Niscemi c'era stata una mobilitazione e vi erano andati Prodi, Violante e Del Turco, presidente della Commissione parlamentare antimafia, su invito di «Libera», l'associazione fondata da don Luigi Ciotti, dopo che la commerciante Agata Azzolina si era uccisa. Esasperata dal racket delle estorsioni, dopo l'omicidio l'anno scorso del marito e del figlio in un tentativo di rapina nella loro gioielleria-pellicceria, la donna si era impiccata a una trave in cucina, [a. r.] Agata Azzolìna, la negoziante di Niscemi suicidatasi perché perseguitata dal racket. Dal paese siciliano arriva ora una notizia che sembra segnare un'inversione di tendenza

Persone citate: Agata Azzolina, Del Turco, Giuseppe Incarbona, Prodi

Luoghi citati: Catania, Niscemi