Mercoledì, il giorno dello sgozzatore

Mercoledì/ il giorno dello sgozzatore Dal giorno alla tecnica usata, tante le analogie. Gli investigatori: un killer mosso dall'odio Mercoledì/ il giorno dello sgozzatore «Un'unica firma per sette anziane assassinate» un sacco vuoto sul pavimento. Prima di fuggire l'assassino ha rovistato con furia ovunque, buttando all'aria soprammobili, cassetti semivuoti, povere cose raccolte nell'arco di una lunga vita trascorsa in una dignitosa indigenza, la biancheria che tanto tempo fa doveva aver fatto parte del corredo nuziale di Pasqua Ludovico. Ha lasciato perdere un piccolo fascio di banconote, che ha lasciato in bella evidenza su un tavolo quasi a dire: «Non sono i soldi che m'interessano». Lo «sgozzatore», come lo chiama¬ no qui in Puglia non serza un brivido di paura nel pronunciare la parola, ha cominciato il 25 aprile con Celeste Madonna, 81 anni, aggredita a Lucerà. Quella volta l'assassino ha portato via con sé 250 mila lire, ma il mese successivo, quando ha ucciso di nuovo, non ha rubato nulla. Non ha preso soldi nemmeno la terza e la quarta volta, quando ha voluto «firmare» i delitti defecando sul letto. Un'altra traccia l'ha lasciata sul corpo della quinta vittima: la foto di un nipotino della donna a cui ha tagliato la gola, un'istantanea adagiata sul corpo senza vita e tenuta ferma con una piccola croce. E' difficile dar corpo ai mostri nascosti nella mente di un uomo che agisce con tanta violenza. Polizia e carabinieri, che ieri hanno tenuto un summit a Bari, hanno chiesto ai magistrati l'aiuto di uno psichiatra. Tra gli investigatori, anche i più prudenti, il sospetto sta a poco a poco diventando certezza: il killer è un folle, imo psicopatico che chissà per quale segreto motivo odia le donne anziane e sole tanto da volerle morte. Spiega il professore Orlando Todarello, docente di psicoterapia all'Università di Bari: «Probabilmente abbiamo a che fare con una persona dalla psiche estremamente danneggiata, che con molte probabilità ha avuto in passato gravi problemi con i genitori e che ora si rivale sulle persone anziane per una violenza che è convinto di aver subito, ma che non è necessariamente reale. E' difficile dire come si comporterà in futuro, se manterrà la sua lucidità o la perderà facendosi scoprire. Con ogni probabilità invierà dei messaggi, per far conoscere al mondo esterno la sua ansia di rivalsa verso i soggetti che colpisce». Fulvio Milone Appello alla prudenza degli inquirenti alle donne che vivono sole SULLE TRACCE DI UN SERIAL KILLER L'ETÀ' Tutte le vittime erano anziane: tra i 70 | e gli 86 anni lili IL GIORNO I sette delitti sono stati commessi sempre il mercoledì o il giovedì 1 maggio '97 Anna Maria Stella, 70 anni Trinilapoli (Foggia] 1 LE ABITUDINI Tutte le donne abitavano sole in appartamenti al pian terreno LE EFFRAZIONI Il killer non ha mai dovuto forzare la serratura della porta per entrare nell'appartamento LE PERQUISIZIONI Dopo gli omicidi, l'assassino ha sempre rovistato fra gli effetti personali della vittima LE FERITE MORTALI , Cambia l'arma, ma il punto scelto per uccidere è sempre lo stesso: la gola ifijytari lo LE TRACCE Fra i pochi indizi, gli escrementi lasciati dal killer sul letto di due delle vittime. In un'altra occasione, l'assassino ha lasciato sul corpo della vittima la foto di un nipotino della donna con una croce ■ LE ANALISI w{ Nell'ultimo delitto la Scientiif fica ha rilevato un'impronta J H digitale incompleta e la cefi nere di una sigaretta 15 gennaio '97 Maria Totaro, 76 anni Cerignolo (Foggia)! 9 maggio '97 Santa Leone, 82 anni Canosa di Puglia (Foggia] j 130 maggio '96 ìf Giuseppina Garbetta,| 172 anni §San Ferdinando Idi Puglia (Bari) 14 maggio '97 ! Pasqua Ludovico, i 86 anni I Castellaneta (Taranto) ! 10 agosto '96 | Anna Stano \ 85 anni ! Ginosa [Taranto) Una delle donne uccise dallo sgozzatore, Anna Maria Stella, in una foto giovanile Sotto Pasqua Ludovico, l'ultima vittima UN INCUBO IN PUGLIA BARI DAL NOSTRO INVIATO La morte arriva sempre il mercoledì o il giovedì. Si insinua nelle case di donne anziane, troppo deboli per lottare. Forse ha il volto rassicurante di un uomo di mezz'età, imo che sa come non insospettire le sue vittime prima di sgozzarle. Sì, sgozzarle: lui colpisce sempre e soltanto alla gola, con un coltello o con un punteruolo. Il suo odio e il suo disprezzo per le vecchiette sole sono tali da averlo indotto a defecare sul letto di due delle vittime, vicino ai corpi dissanguati. E' vago, troppo vago, ma per il momento è questo il macabro identikit del serial killer che da un anno ormai sta imbrattando di sangue la provincia pugliese. Ha ucciso sette volte: la prima il 25 aprile del '96 a Lucerà, nel Foggiano; l'ultima mercoledì scorso a Castellaneta, il paese di Rodolfo Valentino, in provincia di Taranto. Agisce sempre allo stesso modo, furbo come una volpe, silenzioso e circospetto più d'un gatto. Gli investigatori sospettano che, per non mettere in allarme le vittime designate, si spacci addirittura per un prete o per un poliziotto. A Foggia, dove sono avvenuti ben quattro omicidi, il questore Sergio Visone ha costituito una squadra anti-mostro composta da 5 detective. Anche i sostituti procuratori Rossana Venduti e Gabriella Tavano, che indagano sui delitti, hanno paura che l'assassino torni a colpire: per questo motivo hanno rivolto un appello alle donne anziane che vivono sole affinché siano molto prudenti. «In tutta la mia carriera non ho mai visto nulla del genere», ammette Visone, che è tanto preoccupato da proporre un elenco di piccole contromisure che potrebbero salvare la vita alle donne anziane, vittime prescelte dal folle. «Primo: tenere sempre assicurata la porta d'ingresso con una catena. Secondo: mai aprire ad uno sconosciuto, per quanto rassicuranti siano le sue parole. Terzo: ad ogni visita sospetta avvertire immediatamente il 113 o il 112. Quarto: tentare per quanto possibile di non rimanere mai soli, soprattutto nelle ore successive al pranzo e alla cena, quando l'assassino entra in azione». Non ha adottato alcuna di queste precauzioni Pasqua Ludovico, l'ultima vittima de) serial killer entrato in azione a Castellaneta. Ottantasei anni, vedova da quasi cinquanta, abitava come le altre sfortunate come lei in un piccolo appartamento al piano terreno di una stradina poco frequentata. L'ha trovata una nipote, Lucia: l'uscio era socchiuso, come al solito senza alcun segno di effrazione sulla serratura. Il corpo con la gola squarciata era afflosciato come